Morto Fiorenzo Alfieri, ex assessore alla cultura che fece grande Torino

È morto a Torino per Covid a 77 anni una figura fondamentale per la cultura torinese. Ideatore di Luci d’Artista, grande strumento di promozione internazionale per la città, è stato Presidente di Castello di Rivoli e Accademia Albertina

Il Covid si è portato via una figura fondamentale per la cultura torinese. È morto la mattina del 13 dicembre all’Ospedale Mauriziano di Torino all’età di 77 anni Fiorenzo Alfieri, dal 2001 al 2011 assessore alla Cultura del Comune durante l’amministrazione di Sergio Chiamparino. Un politico dominato dall’idea di fare sistema tra le istituzioni che ha sempre trasmesso energia ed entusiasmo nel proprio lavoro e che l’ex sindaco ed ex governatore del Piemonte ha voluto ricordare così sulle pagine de La Stampa: “Fiorenzo è stato un amministratore illuminato, dotato di una visione della città che, fin da quando cominciò ad occuparsi dei giovani e poi del piano strategico di Torino, vera architrave della rinascita torinese del passaggio di secolo, fino ai suoi ultimi giorni, ha sempre avuto nella cultura uno dei suoi assi portanti. Per lui la cultura era concepita come ricerca della bellezza, come fruizione e come arricchimento del patrimonio culturale della città, la cultura era elemento fondante della comunità attraversi i musei, le grandi istituzioni culturali, le biblioteche civiche e la scuola”.

Fiorenzo Alfieri a Rivoli

Fiorenzo Alfieri a Rivoli

CHI ERA FIORENZO ALFIERI

Nato a Polignano a Mare nel 1943, Fiorenzo Alfieri è stato per quarant’anni un protagonista della vita politica di Torino: consigliere comunale per quasi vent’anni e assessore in tre giunte comunali – NovelliCastellani e Chiamparino -, con una Laurea in Pedagogia ed esperienza di insegnante e dirigente scolastico, è stato tra gli inventori del tempo pieno a scuola in periferia e soprattutto delle Luci d’Artista, il progetto di arte contemporanea diffusa nelle strade durante il periodo natalizio, lanciato nel 1998, che legava all’idea di cultura come motore di sviluppo della città: grazie a quelle luminarie concepite da grandi artisti contemporanei, dal tappeto di lucine colorate di Daniel Buren in piazza Palazzo di Città alla Serie Fibonacci di Mario Merz sulla Mole ai Piccoli Spiriti Blu di Rebecca Horn al Monte dei Cappuccini diventate permanenti, Torino si è trasformata negli anni in una delle capitali della creatività contemporanea. Oltre a questa, innumerevoli le iniziative da lui promosse: Giovani Artisti a Torino, che diventerà poi la Biennale Giovane Artistied il Circuito GAI, l’apertura del Museo d’Arte Orientale e del PAV Parco d’Arte Vivente e la riapertura di Palazzo Madama; l’impegno per il recupero delle Officine OGR, pensate come spazio di espansione della GAM, allora diretta da Pier Giovanni Castagnoli, e la lucidità dell’azione in occasione delle Olimpiadi del 2006; il rinnovamento del Museo dell’Automobile, lo sviluppo di Settembre Musica poi Mito, la nascita di Torino Danza e del Traffic Festival, la promozione del muralismo e dell’arte pubblica con il Progetto Murarte.

DALL’ACCADEMIA ALBERTINA AL CASTELLO DI RIVOLI

Dal 2013 al 2019, è stato Presidente dell’Accademia Albertina: “in Accademia ha portato il suo entusiasmo e la sua rete di contatti istituzionali, contribuendo in maniera determinante alla crescita della nostra Istituzione”, ricordano la Presidente Paola Gribaudo, il Direttore Edoardo Di Mauro e la Vice Direttrice Laura Valle, “sostenendo gli importanti lavori di ristrutturazione della Rotonda del Talucchi e dell’Ipogeo, sposando in pieno e sostenendo l’intuizione dell’allora Direttore Salvo Bitonti che portò all’allestimento di due edizioni del FISAD Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e Design”. Infine, l’ultima carica, quella di Presidente del Castello di Rivoli che gli dedica queste parole: “il 29 marzo 2019 assumeva la carica di Presidente del nostro Ente, compito che ha sempre svolto con dedizione, generosità, passione per il lavoro,  propensione all’innovazione e spirito di collaborazione. La sua saggezza, il suo orgoglio per il Museo, la sua grande cultura e il suo amore per l’arte contemporanea,  resteranno tracce indelebili nella storia della nostra istituzione”.

-Claudia Giraud

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

Scopri di più