Il Castello di Rivoli riapre. Per le vaccinazioni anti-Covid
La tenuta non distante da Torino, uno dei maggiori musei di arte contemporanea in Italia, ospiterà il progetto l’arte cura come presidio contro il Coronavirus. La direttrice Christov-Bakargiev è convinta: “l’arte cura”
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Diecimila metri quadri al servizio della sanità: così il Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea riapre le porte del terzo piano della tenuta ai cittadini. Il progetto-pilota L’arte cura, lanciato in collaborazione con la città di Rivoli e l’Asl di Torino 3, trasformerà una parte dell’edificio barocco in un presidio per la tutela contro il coronavirus, in linea con la campagna Cultura Italia e per la riapertura dei luoghi della cultura in veste di sedi vaccinali.
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Hito Steyerl. The City of Broken Windows. Installation view at Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli 2018. Photo Andrea Guermani
UNA TRADIZIONE ONOREVOLE
“L’arte ha sempre contribuito alla cura della società”, ha dichiarato la direttrice e storica dell’arte Carolyn Christov-Bakargiev, che per prima ha proposto l’utilizzo del museo in tal senso. “Non è un caso che alcuni dei primi musei al mondo fossero precedentemente degli ospedali: adesso vorremmo restituire il favore mettendo a disposizione le sale del Castello di Rivoli per il piano di vaccinazione nazionale”, ha aggiunto. Christov-Bakargiev ha poi rassicurato che gli spazi del terzo piano, che al momento ospitano la mostra sui wall painting di Claudia Comte, sono abbastanza grandi da far rispettare il distanziamento e che il personale del museo è già abituato a monitorare il pubblico. “Si tratta di un impegno, condiviso anche da altri musei pubblici, a creare un luogo accessibile e al servizio della comunità. Sebbene le nostre mostre siano attualmente chiuse al pubblico, i nostri edifici possono continuare a servire questo scopo e adempiere alla nostra missione: l’arte cura”, ha concluso la direttrice.
COLLABORAZIONE SANITARIA
“Una proposta assolutamente interessante e di alto profilo”, ha commentato il sindaco della città piemontese Andrea Tragaioli, ricordando che, grazie a un primo riscontro con l’Asl, si è potuto appurare che “gli spazi possono essere funzionali al protocollo previsto per la somministrazione del vaccino”. Il progetto sarà attivo tra marzo e aprile, a seconda della velocità di distribuzione delle dosi che segue la disponibilità dei vaccini e del personale medico, e sarà rivolto inizialmente alla cittadinanza più anziana come da indicazioni ministeriali.
–Giulia Giaume
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