Il Castello di Rivoli riapre. Per le vaccinazioni anti-Covid
La tenuta non distante da Torino, uno dei maggiori musei di arte contemporanea in Italia, ospiterà il progetto l’arte cura come presidio contro il Coronavirus. La direttrice Christov-Bakargiev è convinta: “l’arte cura”
Diecimila metri quadri al servizio della sanità: così il Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea riapre le porte del terzo piano della tenuta ai cittadini. Il progetto-pilota L’arte cura, lanciato in collaborazione con la città di Rivoli e l’Asl di Torino 3, trasformerà una parte dell’edificio barocco in un presidio per la tutela contro il coronavirus, in linea con la campagna Cultura Italia e per la riapertura dei luoghi della cultura in veste di sedi vaccinali.
UNA TRADIZIONE ONOREVOLE
“L’arte ha sempre contribuito alla cura della società”, ha dichiarato la direttrice e storica dell’arte Carolyn Christov-Bakargiev, che per prima ha proposto l’utilizzo del museo in tal senso. “Non è un caso che alcuni dei primi musei al mondo fossero precedentemente degli ospedali: adesso vorremmo restituire il favore mettendo a disposizione le sale del Castello di Rivoli per il piano di vaccinazione nazionale”, ha aggiunto. Christov-Bakargiev ha poi rassicurato che gli spazi del terzo piano, che al momento ospitano la mostra sui wall painting di Claudia Comte, sono abbastanza grandi da far rispettare il distanziamento e che il personale del museo è già abituato a monitorare il pubblico. “Si tratta di un impegno, condiviso anche da altri musei pubblici, a creare un luogo accessibile e al servizio della comunità. Sebbene le nostre mostre siano attualmente chiuse al pubblico, i nostri edifici possono continuare a servire questo scopo e adempiere alla nostra missione: l’arte cura”, ha concluso la direttrice.
COLLABORAZIONE SANITARIA
“Una proposta assolutamente interessante e di alto profilo”, ha commentato il sindaco della città piemontese Andrea Tragaioli, ricordando che, grazie a un primo riscontro con l’Asl, si è potuto appurare che “gli spazi possono essere funzionali al protocollo previsto per la somministrazione del vaccino”. Il progetto sarà attivo tra marzo e aprile, a seconda della velocità di distribuzione delle dosi che segue la disponibilità dei vaccini e del personale medico, e sarà rivolto inizialmente alla cittadinanza più anziana come da indicazioni ministeriali.
–Giulia Giaume
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