L’impatto della pandemia sul settore della cultura. Il report condotto dalla città di New York
Da quando è scoppiata la pandemia, a New York l’occupazione nel settore delle arti e della cultura ha subito un crollo del 66%: è questo il dato più allarmante che emerge dallo studio pubblicato dal New York State Comptroller’s Office
A un anno dallo scoppio della pandemia, governi e amministrazioni locali di tutto il mondo si trovano costrette a tirare le somme sulle conseguenze che il virus ha arrecato non solo alla salute delle persone, ma anche a tutti i settori economici. E, purtroppo, tra quelli più colpiti è senza dubbio il mondo delle arti e della cultura, la cui fruizione – e quindi possibilità di monetizzazione – è legata all’organizzazione di eventi che implicano l’assembramento di persone. Situazione, questa, che diventa ancora più evidente e drammatica in una città come New York, tra i poli indiscussi della cultura a livello internazionale che da sempre investe ingenti risorse nel settore delle arti e della creatività: dal report recentemente pubblicato dal New York State Comptroller’s Office emerge infatti che la pandemia ha avuto un impatto devastante sull’arte e la cultura, con un crollo dell’occupazione nel settore pari al 66%.
I NUMERI DELLA CULTURA A NEW YORK PRIMA DELLA PANDEMIA
Per comprendere a pieno i numeri e le percentuali dell’ultimo anno, è necessario osservare in che modo, negli ultimi dieci anni, il settore delle arti sia cresciuto a New York. Secondo il report, dal 2009 al 2019 l’occupazione nel settore è cresciuta del 42%, e gli stipendi totali nel settore si sono incrementati più rapidamente rispetto agli stipendi di altre attività lavorative. Nel 2019, il settore delle arti, dell’intrattenimento e delle attività ricreative di New York City ha impiegato 93.500 persone in 6.250 attività; questi lavori avevano uno stipendio medio di 79.300 dollari e hanno generato 7,4 miliardi di dollari di salari totali. Nel 2019, 128.400 residenti hanno tratto la loro principale fonte di guadagno dal settore delle arti e dell’intrattenimento.
L’IMPATTO DELLA PANDEMIA SUL SETTORE DELLA CULTURA A NEW YORK
Purtroppo i numeri registrati nell’ultimo anno sono completamente diversi dai precedenti, dimostrando quanto anche in una città come New York il settore della cultura sia in forte crisi. Fino a febbraio 2020, secondo le statistiche del Dipartimento del lavoro dello Stato di New York, quasi 87.000 persone erano impiegate nel settore delle arti e dell’intrattenimento; ad aprile, l’occupazione nel settore è crollata a 34.100 posti di lavoro, fino ad arrivare a dicembre, momento in cui l’occupazione è diminuita del 66% rispetto a un anno prima, il calo maggiore tra tutti i settori economici della città. Molti tra i principali musei della città hanno dovuto effettuare tagli del personale (tra cui MoMA, Met, Brooklyn Museum e Whitney Museum of American Art), e i quartieri più colpiti dalla crisi sono stati Chelsea, Clinton e Midtown Manhattan, sedi delle principali gallerie d’arte e teatri della città. Quali scenari si prospettano per il settore della cultura a New York? “Le sfide che il settore delle arti e dell’intrattenimento deve affrontare richiedono un sostegno diretto e di grande impatto da parte dei responsabili politici per mantenere l’ampia offerta culturale della città, garantendo nel contempo che la salute pubblica rimanga una priorità assoluta fino a quando la pandemia non si sarà placata”, conclude il report. “Lo Stato e la Città devono lavorare in sinergia per fornire alle attività obiettivi chiari e raggiungibili per la riapertura e consentire l’uso dello spazio esterno per ampliare il pubblico. Insieme, possono facilitare il flusso di aiuti federali e forniture sanitarie a individui e aziende del settore, ampliando al contempo l’accesso al vaccino. Una New York forte e vivace richiede la piena presenza dei servizi culturali e fisici che i residenti e i turisti apprezzano e si aspettano. Perseguire questo percorso aiuterà le numerose attività della città a tenere le luci accese”.
– Desirée Maida
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