Aumenta la capienza di cinema e teatri, nessuna restrizione per i musei: l’ultimo parere del CTS
Il Comitato Tecnico Scientifico è tornato a esprimersi circa la capienza di cinema, teatri, stadi ed eventi: da qui a breve, considerata “l’evoluzione positiva del quadro epidemiologico”, questi luoghi potranno ospitare molte più persone rispetto a oggi. Nessuna restrizione invece per i musei, che dovranno comunque continuare a gestire i flussi dei visitatori
L’obbligo di esibire il Green Pass e di indossare la mascherina rimane naturalmente inamovibile, però sarà possibile per i luoghi della cultura accogliere al loro interno più visitatori, grazie “all’evoluzione positiva del quadro epidemiologico e dell’andamento della campagna vaccinale”. A esprimersi con termini così incoraggianti è il Comitato Tecnico Scientifico che, nel corso dell’ultima riunione in cui sono state esaminate le istanze poste dal Ministro della Cultura e dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport circa le attività sportive e dello spettacolo, ha dato il tanto atteso via libera all’aumento della capienza di spettatori per teatri cinema, stadi e sale concerti. Ovviamente nel rispetto di precisi protocolli. E soprattutto, conditio sine qua non delle nuove percentuali di capienza è che gli spazi interessati si trovino in regioni in zona bianca. Per vedere se le indicazioni del CTS si tradurranno in un provvedimento legge, bisogna attendere il 29 settembre, giorno in cui è in programma il prossimo Consiglio dei Ministri.
AUMENTA LA CAPIENZA PER I LUOGHI E GLI EVENTI CULTURALI
Per la precisione, la capienza degli impianti sportivi passerà al 75% all’aperto e al 50% al chiuso, contro l’attuale 50% all’aperto e 25% al chiuso. Per gli eventi culturali, invece, il Cts “ritiene si possa procedere con graduali riaperture degli accessi di persone munite di green pass per cinema, teatri, sale da concerto”. Questo approccio graduale è finalizzato al raggiungimento della capienza al 100% per eventi all’aperto e all’80% per eventi al chiuso. Per gli spazi al chiuso, è necessario che “siano rispettate le indicazioni all’uso delle mascherine chirurgiche durante tutte le fasi degli eventi”, che “sia posta massima attenzione alla qualità degli impianti di aereazione” e “ci sia la vigilanza sul rispetto delle indicazioni”, sottolinea il CTS. Il Comitato non si è ancora pronunciato su una eventuale riapertura delle discoteche.
IL PARERE DEL CTS SUI MUSEI
Per quanto riguarda i musei, invece, il CTS “non pone limitazioni, ma raccomanda di garantire l’organizzazione dei flussi per favorire il distanziamento interpersonale in ogni fase con l’eccezione dei nuclei conviventi”. I musei, quindi, dovranno gestire la capienza delle proprie sale in base alla natura dei flussi di visitatori, in modo tale da non creare situazioni di sovraffollamento degli spazi. Azioni, queste, che le istituzioni museali hanno messo in atto già in occasione delle riaperture dopo il primo lockdown, con ingressi contingentati, sistema di prenotazione e garantendo per i propri visitatori la distanza interpersonale di sicurezza. Intanto, il parere del CTS è stato accolto dai musei positivamente, come ci racconta Andrea Bruciati, direttore di Villa d’Este e Villa Adriana: “è un’ottima notizia, i musei sono finalmente tornati a essere un servizio pubblico essenziale; per nostra stessa natura e configurazione – la maggior parte della nostra superfice è all’aperto – siamo votati al benessere psicofisico della persona, ed essendo immersivi per noi è importante essere inclusivi. Quindi per venga questa apertura che ci proietta verso il domani. Alla luce delle nuove disposizioni”, conclude Bruciati, “il sistema di contingentamento verrà rivisto di conseguenza, al momento l’unico spazio che abbiamo al coperto è organizzato con un’entrata e un’uscita differenti, in modo tale da non fare incrociare i flussi di visitatori”. “Se le indicazioni dovessero confermarsi quelle generiche anticipate in queste ore”, dichiara Lorenzo Giusti, direttore della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, “non avremo difficoltà a procedere secondo le modalità adottate negli ultimi mesi, limitando il numero dei visitatori presenti contemporaneamente all’interno del museo e controllando l’accesso alle sale, nel rispetto della capienza calcolata in base alle dimensioni delle sale stesse e al numero e alla tipologia dei varchi di accesso”.
– Desirée Maida
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