Il Festival dell’Economia da giugno 2022 si sposta da Trento a Torino
Merito, diversità, giustizia sociale: sono i macrotemi della manifestazione, attesa dal 2 al 5 giugno con un cartellone di relatori di livello e ospiti internazionali
“Quando si chiude una porta si apre un portone”: sembra essere questo, a grandi linee, l’esito della vicenda che ha coinvolto il Festival internazionale dell’economia che dopo 16 anni continuativi a Trento approda a Torino, con la nuova edizione attesa dal 2 al 5 giugno 2022. Il motivo? Con tutta probabilità si tratta di ingerenza politica: la giunta provinciale di Maurizio Fugatti (Lega), infatti, aveva comunicato lo scorso settembre la decisione di chiudere la storica partnership con gli Editori Laterza, Tito Boeri, Innocenzo Cipolletta, affidando l’organizzazione al gruppo del Sole-24 Ore. Motivo? Gli organizzatori erano considerati troppo vicini alle idee di centro sinistra. A ciò è seguita una grande mobilitazione delle istituzioni torinesi. A presentare l’invito agli organizzatori del festival è stata un’azione congiunta di Regione Piemonte e Città di Torino, insieme alla Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Camera di Commercio, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino e Collegio Carlo Alberto. Decisivo il ruolo de La Stampa, che per prima ha lanciato la candidatura della città – selezionata tra altre venti – a ospitare il Festival, raccogliendo l’adesione di tutti i candidati sindaco delle recenti elezioni.
IL FESTIVAL DELL’ECONOMIA A TORINO: IL RACCONTO DI PAOLO VERRI
“Con Giuseppe Laterza ci conosciamo da molti anni, abbiamo progettato dei contenuti e delle manifestazioni assieme. Quando, con grande sorpresa, ho letto che Trento aveva deciso di non continuare con Giuseppe Laterza e con Tito Boeri questa bella avventura, ho pensato di suggerirgli di farla a Torino, candidata ideale per la sua capacità organizzativa, per la sua proposta universitaria e non solo”, ci racconta Paolo Verri, manager culturale e tra i primi sostenitori dell’iniziativa. “Qualche giorno dopo, il direttore de La Stampa Giannini ha deciso di porsi come interlocutore tra le istituzioni, le quali hanno dimostrato grande coinvolgimento, tanto da convincere Laterza e Boeri a far ripartire la manifestazione nel capoluogo piemontese. Ovviamente il festival sarà tagliato su una dimensione diversa rispetto a quanto avveniva a Trento”. Ancora tutto da scoprire riguardo a programma e ospiti invitati. Quel che è già noto, invece, è il titolo della manifestazione, Merito, diversità, giustizia sociale, incentrato sulle molteplici disparità – economiche, salariali, sociali, sanitarie – che la pandemia ha messo a nudo e accentuato.
IL FESTIVAL DELL’ECONOMIA A TORINO: OPPORTUNITÀ E SFIDE
Ma quali sono, chiediamo a Verri, i principali punti di attrazione di Torino? “In qualità di ex direttore del Salone del Libro e ex direttore del piano strategico del 150esimo dell’Unità d’Italia, da sempre ritengo che Torino debba puntare sulla dimensione culturale come elemento specifico”, risponde. “Ritengo la città stia vivendo un momento particolare di transizione, in cui è necessario sostenere settori in ascesa quali l’aerospaziale e la biotecnologia rispetto al tradizionale siderurgico. Quale occasione migliore di un festival in cui si dibatte di argomenti come l’economia circolare o l’economia sociale?”. E aggiunge, “aver scelto il tema delle disuguaglianze, del merito e della giustizia sociale costituisce una grande opportunità. È importante che i dibattiti che avvengono all’interno del festival siano ‘travasati’ sul territorio, e applicati alle attività quotidiane della città. Questa secondo me sarà ‘la sfida nella sfida’. Il fatto di avere assegnato la città del festival non è un traguardo. È il punto di partenza”.
-Giulia Ronchi
Festival internazionale dell’economia
Dal 2 al 5 giugno 2022, Torino
https://www.festivaleconomia.it/it
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