Chiude Istituzione Bologna Musei. Dopo l’autonomia, i musei della città “tornano” al Comune
È quanto deciso dalla Giunta guidata dal Sindaco Matteo Lepore: i musei bolognesi, dopo dieci anni di autonomia, tornano sotto la gestione del Comune, che darà vita a una apposita sezione nell’ambito del Dipartimento Cultura
A dieci anni dalla sua nascita, viene chiusa Bologna Musei, istituzione fondata nel 2012 che comprendeva ben 13 siti museali – MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Villa delle Rose –, dalla gestione autonoma. La decisione di sciogliere l’istituzione, e quindi di far tornare sotto la diretta gestione del Comune i musei bolognesi, è stata così argomentata dal sindaco Matteo Lepore: “parte una rivoluzione per i nostri musei. Abbiamo deciso di rilanciarli con investimenti nuovi e 85 assunzioni complessive, nell’ambito della cultura, tra il 2021 e il 2022. Chiudiamo un’istituzione che dal punto di vista burocratico stava affaticando l’organizzazione del Comune. Con questa operazione riportiamo a casa i dipendenti dei nostri musei perché crediamo in loro e crediamo che i musei civici abbiano un grande futuro, e ci apriamo alla collaborazione con il sistema delle Fondazioni e con il sistema privato, che vorrò incontrare prossimamente”.
CHIUDE ISTITUZIONE BOLOGNA MUSEI
Con la chiusura di Bologna Musei, termina quindi l’esperimento dell’autonomia gestionale degli stessi che secondo Lepore, stando a quanto riporta Bologna Today, “era nata a fine 2012 sulla scorta di un percorso della città sull’autonomia delle istituzioni culturali che a mio avviso oggi è venuto meno rispetto alle sue motivazioni”. Come già accaduto con le biblioteche, tornate dopo un percorso similare a essere gestite direttamente dal Comune, per i musei sarà creata una sezione apposita, nell’ambito del Dipartimento Cultura.
IL FUTURO DEI MUSEI BOLOGNESI
Tra le novità preannunciate da Lepore, è l’intenzione di “proporre in giunta un aumento dei finanziamenti per i musei alla luce del piano strategico che nei prossimi mesi andremo a definire”, a partire dai “tre milioni per il museo dedicato a Giorgio Morandi e i circa 20 ottenuti dal Governo per il Polo della memoria”. Sottolineando come, per rilanciare i musei bolognesi, l’intenzione è quella di dare vita a relazioni con privati e Fondazioni, “perché ci sono limiti che la città deve superare”.
– Desirée Maida
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