Pantheon a pagamento: Sangiuliano e Gualtieri favorevoli a introdurre un biglietto d’ingresso
Due euro per accedere al monumento più visitato d’Italia nel 2019. Sulla proposta si discute da tempo e la decisione è stata più volte rinviata. Ora, però, il Ministero della Cultura si pronuncia con pieno favore
Nove milioni e trecentomila ingressi nel 2019. Nell’anno immediatamente precedente alla pandemia, il Pantheon ha conquistato sul campo il titolo di sito culturale più visitato in Italia. Il monumento capitolino, antico tempio di fondazione romana che ha attraversato secoli di storia della città – ripensato come chiesa cattolica intitolata a Santa Maria ad Martyres a partire dal 609 d.C., fonte di ispirazione per gli architetti rinascimentali e oggetto di un discusso intervento in epoca barocca, con la costruzione delle torri campanarie di Bernini (subito ribattezzate “recchie d’asino”), poi demolite nell’Ottocento – continua ad affascinare visitatori in arrivo da tutto il mondo, imponendosi con la sua maestosità allo sguardo di chi accede in piazza della Rotonda.
IL PANTHEON A PAGAMENTO. UNA PROPOSTA DATATA (MA DISCUSSA)
In virtù di questa attrattività, nel 2016, un accordo sancito tra la Diocesi di Roma e il Ministero della Cultura aveva previsto, su proposta dell’allora ministro Dario Franceschini, l’introduzione di un biglietto d’ingresso di 2 euro, pur nel pieno rispetto delle funzioni di culto ancora esercitate dal luogo. Discusso e rimandato a più riprese proprio per la difficoltà di imporre un ingresso a pagamento in chiesa, sebbene la formula sia già consolidata, anche in Italia, in città come Venezia o Siena, per ragioni di particolare interesse storico o artistico, il provvedimento non è di fatto mai entrato in vigore (si arrivò vicini a farlo nel 2018, con l’arrivo alla direzione musei del Mic di Antonio Lampis; tra gli oppositori più strenui, invece, si ha memoria della presa di posizione di Luca Bergamo, allora vicesindaco e Assessore alla Cultura di Roma).
IL PANTHEON A 2 EURO. SANGIULIANO DICE SÌ
Oggi, l’introduzione di un ticket d’accesso sembra più vicina, dal momento che a pronunciarsi con favore sono i due principali attori della vicenda, il Comune di Roma e il MiC, nelle figure del sindaco Roberto Gualtieri e del ministro Gennaro Sangiuliano. Proprio il titolare del dicastero della Cultura porta a sostegno dell’introduzione di un biglietto d’ingresso l’esempio di altre città d’arte europee: “Guardiamo a quanto accade nel resto d’Europa: in Francia per visitare il Musée de l’Armée, Invalides e Tomba di Napoleone si pagano 14 euro, in Inghilterra l’ingresso a Westminster Abbey, dove sono sepolti i reali britannici, costa 25 euro, mentre a Roskilde, per visitare la cattedrale con le tombe dei re danesi, si spendono 60 corone, circa 8 euro”. “Da noi” aggiunge il ministro “il prezzo del biglietto sarà molto inferiore”, con l’esenzione per i cittadini romani e, come avviene negli altri musei, per i giovani europei fino a 18 anni, i disabili e i loro accompagnatori, le scolaresche, i docenti e le guide turistiche. L’idea, d’altro canto, trova piena apertura da parte di Gualtieri: “Ci stiamo riflettendo, potrebbe essere una scelta giusta. Se sono risorse utili per la città può essere un’idea da valutare”. E questo perché i proventi dei biglietti, com’e stato chiaro sin dalla prima proposta di introdurre l’ingresso a pagamento, sarebbero funzionali a sostenere le onerose spese di manutenzione del Pantheon (con tutto ciò che comporta tutelarne gli spazi, dagli interventi di restauro e messa in sicurezza al personale di sorveglianza, all’illuminazione e alla curatela dello spazio urbano che lo circonda). Si parla per ora, di “una soluzione da definire con il Comune di Roma”. Ma, aggiunge la nota ufficiale del MiC, l’interesse è quello di “rendere al più presto operativo questo accordo, considerato anche che le risorse andrebbero destinate alla cura del Pantheon stesso e a quella dell’intera piazza”.
Livia Montagnoli
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