Il ruolo dei piccoli atenei universitari in Italia

Se le mega università dominano l’offerta formativa italiana, i piccoli atenei dovrebbero essere al centro di un’operazione di rilancio che rinsaldi il loro legame con imprese e territorio

Al pari di quanto accade per i teatri, le biblioteche e i musei, anche quando si parla di università, in genere, il discorso si incentra sugli atenei di medio-grandi dimensioni, sui politecnici o sulle pochissime università private che si contendono il maggior numero di studenti in Italia. In questa particolarissima forma di concorrenza, i piccoli atenei sembrano giocare un ruolo residuale, ma sono proprio questi piccoli atenei a poter avviare, in realtà, delle innovazioni in termini didattici, in termini di rapporto tra istituzione e alunni, in termini di continuità tra studio, ricerca e lavoro. Tematica del lavoro che, è giusto ribadirlo, rappresenta forse uno dei fattori di scelta che maggiormente influiscono sulla decisione di iscriversi, o l’ambizione di accedere, alle università maggiori o, come indicate dal rapporto Censis, alle mega università, vale a dire quelle che contano, in totale, oltre 40mila iscritti.
I dati riportati dal rapporto sembrano in parte dare conferma a coloro che si spostano verso le grandi città universitarie con la speranza di poter trovare, dopo la laurea, un’opportunità di occupazione.
Se il punteggio medio riferito alla dimensione occupabilità attribuito agli atenei appartenenti alla categoria mega è pari a 86,6, l’equivalente per gli atenei appartenenti alla categoria piccoli è pari a 76,6. Per intenderci, il risultato più alto tra i piccoli atenei è di 86 contro invece il risultato del migliore dei mega che è pari a 97/110.

“I piccoli atenei possono avviare un percorso di guida più approfondito rispetto a quanto sia possibile nelle enormi aule delle mega università

IL RUOLO DELLE UNIVERSITÀ

Prima di procedere, però, è forse opportuno ribadire alcuni elementi prioritari: iscriversi all’università, con lo scopo di conseguire una laurea, rappresenta (o dovrebbe rappresentare) una scelta di vita che sicuramente ha a che fare con la possibilità di trovare un impiego meglio retribuito, ma l’occupabilità non è (o quantomeno non dovrebbe) rappresentare l’unico, o il principale, fattore di scelta. Ciò detto, però, e tenendo conto degli impegni in termini di formazione assunti anche in ambito comunitario, è proprio la speranza di accedere a percorsi lavorativi adeguatamente retribuiti una delle leve che più incide sulla scelta di proseguire gli studi, ed è quindi importante tenerne conto ogni qualvolta si voglia avviare una riflessione sul ruolo dell’università nel nostro Paese.
Perché, a ben vedere, se uno dei criteri che vengono maggiormente valutati da coloro che avviano un percorso universitario è la capacità di ottenere in seguito un lavoro, il ruolo delle università tenderà ad assomigliare sempre più a quello di un centro per l’impiego. E i centri per l’impiego più efficaci sono quelli che hanno quanti più contatti privilegiati con aziende italiane ed estere, in cui i giovani laureati possono muovere i primi passi nel mondo del lavoro. Quello proposto, però, non è l’unico modello di sviluppo possibile.

Università del Molise, Facoltà di Giurisprudenza, Campobasso. Photo via Wikipedia CC BY-SA 3.0

Università del Molise, Facoltà di Giurisprudenza, Campobasso. Photo via Wikipedia CC BY-SA 3.0

LE POTENZIALITÀ DEI PICCOLI ATENEI

Se i mega atenei possono vantare connessioni privilegiate con il grande mondo imprenditoriale nazionale e internazionale, i piccoli atenei, di contro, possono sviluppare strategie per la creazione di nuove imprese, non soltanto attraverso il modello dello spin-off universitario, ma adottando anche altre modalità di sostegno ai propri studenti per avviare attività imprenditoriali. Non potendo competere con le grandi università internazionali, e non potendo quindi garantire a tutti i propri studenti di essere assunti nelle più importanti industrie mondiali, i piccoli atenei possono però sviluppare connessioni importanti con le piccole e medie imprese che rappresentano la componente più densa del nostro tessuto imprenditoriale; possono sviluppare, con le imprese di non eccessive dimensioni, dei percorsi di reciproca valorizzazione, identificando quelli che consentano di avviare collaborazioni tra la dimensione della ricerca e la dimensione imprenditoriale.
Approfittando della bassa densità degli studenti, i piccoli atenei possono avviare un percorso di guida più approfondito rispetto a quanto sia possibile nelle enormi aule delle mega università. Creare percorsi di studio che si differenzino da quelli disponibili negli atenei più frequentati, e incrementare il proprio impegno verso il proprio territorio di appartenenza.

“I piccoli atenei possono sviluppare strategie per la creazione di nuove imprese

Mettere a punto, soprattutto, una visione alternativa di sviluppo, che promuova l’ateneo come un soggetto partecipe in tutte le dimensioni del territorio, e che consenta così di rendere quel territorio un luogo di interesse, un luogo in cui sia possibile trovare lavoro, ma anche un luogo che offra agli studenti un alto livello di qualità della vita.
Favorire la nascita di nuove scuole di pensiero, che permettano quindi di proporre, anche nel nostro Paese, delle prospettive che abbiano una propria specificità. Fare in modo che i potenziali studenti decidano di andare in una specifica facoltà perché la visione di sviluppo che quell’ateneo propone è più stimolante di un’altra.
Favorire, quindi, il recupero di un’identità autonoma delle università, che sempre più si appiattiscono su insegnamenti standardizzati, che potrebbero essere facilmente sostituiti da corsi erogati dalle piattaforme MOOC online.
Stabilire il proprio tratto di unicità. Come luoghi dello sviluppo del sapere. E non solo come erogatori di servizi.

Stefano Monti

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Stefano Monti

Stefano Monti

Stefano Monti, partner Monti&Taft, è attivo in Italia e all’estero nelle attività di management, advisoring, sviluppo e posizionamento strategico, creazione di business model, consulenza economica e finanziaria, analisi di impatti economici e creazione di network di investimento. Da più di…

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