Il Bacco di Caravaggio dagli Uffizi va in mostra al Vinitaly. Ma qualcuno si arrabbia
Con la sinergia tra i ministeri dell’Agricoltura e della Cultura, il “Bacco” di Caravaggio e quello attribuito a Guido Reni – entrambi custoditi agli Uffizi – saranno esposti alla fiera del vino a Verona. Ma un’associazione di professionisti di Beni Culturali solleva alcuni dubbi…
A “partecipare” alla prossima edizione di Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati la cui 55esima edizione è in programma a Verona dal 2 al 5 aprile, sarà un protagonista indiscusso della storia dell’arte, una delle opere più note e affascinanti di sempre: il Bacco di Caravaggio, realizzato tra il 1596 e il 1598 e custodito agli Uffizi di Firenze. Si tratta quindi di un prestito, nato dalla comune visione e dalla collaborazione tra il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che coinvolge un’altra opera sempre facente parte della collezione degli Uffizi, il Bacco attribuito a Guido Reni. Entrambe le opere potranno essere visitate a gruppi di 25 persone, con lo scopo di “far percepire quanto sia radicato il vino nella storia e nella cultura italiana e mondiale, un elemento utile per raccontarla e garantire ai nostri prodotti agroalimentari, attraverso i nostri beni culturali, di entrare nei mercati attraverso strade alternative”, ha dichiarato Lollobrigida a WineNews, sottolineando inoltre, durante la conferenza stampa di presentazione di Vinitaly, che il Bacco di Caravaggio e il Bacco di Guido Reni sono “due capolavori dal valore incalcolabile portati a Veronafiere a zero spese, grazie alla collaborazione del ministero della Cultura, del museo degli Uffizi, di assicurazioni Generali, per rendere ancora più evidente che il vino non è un fattore di rischio alcolico ma piuttosto una espressione di una cultura secolare che ha permeato anche le Belle arti, oltre che un bere del benessere se consumato con moderazione come insegna la Dieta mediterranea”. Un’operazione, nelle intenzioni dei due ministeri, dalla portata culturale “totale”, coinvolgendo diversi settori e creando così connessioni tra arte ed enologia, due dei pilastri su cui poggia l’universo culturale italiano. Ma l’iniziativa ha sollevato non poche polemiche, soprattutto da parte di chi teme per la sicurezza delle opere e per il rincaro dei biglietti di ingresso che negli ultimi tempi sta contraddistinguendo non pochi musei italiani.
LE OPERE DI CARAVAGGIO E GUIDO RENI A VINITALY. LA VISIONE DI “MI RICONOSCI”
A palesare perplessità è Mi Riconosci, associazione che riunisce i professionisti nei Beni Culturali per vigilarne le condizioni lavorative nel settore, attraverso una nota stampa: “L’associazione Mi Riconosci apprende con preoccupazione e rammarico della prossima esposizione del Bacco di Caravaggio e del Bacco attribuito a Guido Reni, provenienti dalle Gallerie degli Uffizi, nonché opere fondamentali della collezione fiorentina, alla celebre manifestazione enogastronomica di Vinitaly alla fiera di Verona. Una scelta assurda, voluta dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in accordo col Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Secondo le parole del primo, esporre i due capolavori sarebbe ‘una cosa che attrae molto, che mette insieme vino e cultura, ed il racconto di cosa c’è dietro ad un prodotto, il vino’. Oltre alla povertà delle motivazioni addotte per una simile operazione”, continua la nota stampa, “risulta inaccettabile la noncuranza con cui si calpestano i requisiti in materia di prestiti individuati dallo stesso Ministero della Cultura, preposto anzitutto alla tutela e alla conservazione del nostro patrimonio storico artistico. Non si riscontra nessuna delle ragioni per prestare indicate dalle Linee guida per il rilascio delle autorizzazioni al prestito delle opere d’arte (approvate con d.m. del 28 gennaio 2008 in applicazione dell’art. 48, c. 3, del d.lgs. 42/2004), quali “contribuire a una mostra importante o a un progetto educativo interessante o che coinvolga nuovi pubblici; approfondire la conoscenza di un’opera o cogliere l’occasione per restaurarla; riunire temporaneamente oggetti che il tempo ha separato; mostrare opere solitamente conservate nei depositi e pertanto difficilmente fruibili; conoscere nuove culture; ricambiare i prestiti di altri musei”.
IL BACCO DI CARAVAGGIO IN MOSTRA A VINITALY. PRESTITO SÌ O PRESTITO NO?
“Lo scenario si aggrava ulteriormente se si considera che il Bacco di Caravaggio figura nell’’Elenco delle opere inamovibili’ degli Uffizi, stilato e trasmesso al Ministero della Cultura il 22 settembre 2022”, continua la nota di Mi Riconosci che, inoltre, sottolinea attraverso uno dei suoi attivisti, Gabriele Magnolfi, un’altra questione ostica: il rincaro del biglietto di ingresso agli Uffizi. “Ci troviamo davanti a un episodio imbarazzante, in cui pezzi inestimabili del nostro fragilissimo patrimonio sono usati in modo strumentale, fuori contesto, messi a disposizione di eventi commerciali privati, privi di ogni valenza scientifica, vessilli di una fantomatica eccellenza italiana, svuotata di qualunque contenuto culturale. E tutto questo mentre gli stessi Uffizi alzano, per l’ennesima volta, il prezzo del biglietto a 25 euro + prevendita: pagare di più per vedere di meno?”.
IL CARAVAGGIO A VINITALY. LA RICHIESTA DI MI RICONOSCI
Alla luce di queste riflessioni, l’associazione chiede al Ministro Sangiuliano “perché ignorare a tal punto le indicazioni emanate dal suo stesso ministero? Fino a che punto si continuerà a mortificare il patrimonio italiano, senza rispettare le priorità stabilite dal Codice dei beni culturali? Mi Riconosci condanna fermamente queste azioni spregiudicate e invita le istituzioni culturali a ricordare il proprio mandato costituzionale, a servizio della cittadinanza e non degli eventi commerciali privati”.
Desirée Maida
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