L’ex Palazzo Inps di Terni potrebbe diventare un museo. La proposta di Sangiuliano
Il ministro della Cultura, in visita nella città umbra, ha avanzato l’ipotesi di acquistare l’edificio costruito negli Anni Trenta nel cuore della città, abbandonato da tempo, per realizzare una nuova sede museale a Terni
Non si può certo dire che il ministro Gennaro Sangiuliano stia interpretando il suo ruolo istituzionale da attore di secondo piano. Tra le cause che più sembrano stargli a cuore – oltre alla battaglia contro gli “ecovandali” e all’impegno per la revisione delle tariffe museali, con l’introduzione del biglietto di ingresso anche per alcuni monumenti significativi del Paese – c’è indubbiamente la volontà di ripristinare spazi abbandonati e degradati sul territorio nazionale per destinarli a funzioni culturali. Il titolare del MiC, nato a Napoli, si è molto speso nei primi mesi del suo incarico proprio per la sua città, accelerando il processo di recupero del Real Albergo dei Poveri, imponente architettura settecentesca che sarà riconvertita in polo culturale con i fondi del Pnrr. Senza considerare la suggestiva ipotesi di realizzare a Messina una nuova sede del MAXXI, in collaborazione con il Centre Pompidou, a quanto pare caldeggiata dal ministro.
L’EX PALAZZO INPS PUÒ DIVENTARE MUSEO
L’ultimo impegno in ordine di tempo, però, arriva da Terni, dove Sangiuliano si è recato in visita nella mattina del 26 aprile, presso il Centro Arte Opificio Siri e la Biblioteca comunale, a margine di un’iniziativa organizzata da Orlando Masselli, candidato sindaco per la coalizione di centrodestra. “Terni – ha spiegato il ministro – si trova al centro di una regione fondamentale per la cultura ed è una città che può offrire tantissimo da questo punto di vista. Per questo è importante spendere bene i fondi del Pnrr anche nel settore cultura. Il nostro Ministero si sta muovendo proprio in questa direzione“. Oggetto dell’interessamento è il Palazzo ex Inps, che il MiC “valuterà di acquistare per destinarlo a sede museale”. L’edificio di via dei Camporeali, a pochi passi dalla centrale piazza Tacito, fu costruito nel 1934 su progetto di Cesare Bazzani, per ospitare uffici direzionali e commerciali. Articolato in cinque piani fuori terra e un livello interrato, cuba per oltre 3.000 metri quadri di superficie, e nel 2019, ormai inutilizzato da tempo, fu messo in vendita per la prima volta con base d’asta di poco inferiore ai 2 milioni e mezzo di euro, tramite la società partecipata del Ministero dell’Economia e delle Finanze Invimit Sgr. Attualmente Terni può contare su un polo museale – CAOS – che riunisce nell’ex area industriale SIRI (Società Italiana Ricerche Industriali) il Museo Archeologico Claudia Giontella, il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Aurelio De Felice, spazi dedicati alla produzione artistica e a laboratori didattici. Nell’area alle porte del centro, proprio poche settimane fa è partito il progetto di restauro dell’ex portineria della fabbrica chimica, che dovrebbe restituire nuovi spazi per residenze artistiche. Diverso, però, è pensare di lavorare alla realizzazione di una nuova sede museale in centro città, in un territorio che peraltro, a livello provinciale, sta per dotarsi di un altro punto d’attrazione culturale, all’interno della Rocca Albornoz di Narni. All’interno della fortezza medievale, il primo giorno di maggio, inaugurerà il SAM, ambizioso Street Art Museum.
Livia Montagnoli
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