L’attacco ai direttori: il caso Christian Greco a Torino non è che l’ultimo
L'assessore piemontese al Welfare si è esposto per negargli la riconferma della direzione del Museo Egizio. L'ultima di molte aggressioni politiche dirette e indirette
Un periodo non sereno per i direttori di museo in Italia. L’ultima stoccata, quella dell’assessore al Welfare della Regione Piemonte Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia), che ha dichiarato al Corriere Torino che non confermerebbe per il secondo mandato il direttore del Museo Egizio Christian Greco, peraltro premiato da Artribune come miglior direttore del 2022. Pur riconoscendogli doti manageriali brillanti, ci sarebbero persone più qualificate, a suo dire, per la posizione.
La risposta del CdA della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, presieduto da Evelina Christillin, è giunta esprimendo “all’unanimità, con assoluta convinzione, l’apprezzamento per l’eccellente lavoro svolto, ormai dal 2014, dal proprio direttore Christian Greco“. La nota pubblica emessa dal Consiglio – composto da Antonio Mario Ferrero, Enrico Eraldo Bertacchini, Domenico Siniscalco e Marco Giovannini – riporta che “grazie al suo operato il nostro museo è diventato un’eccellenza mondiale, con due importanti operazioni di trasformazione strutturale, oltre 90 collaborazioni con i maggiori atenei e istituzioni museali al mondo, attività di formazione e ricerca ai massimi livelli, sostenibilità ambientale e finanziaria, oltre a politiche di inclusione e importanti ricadute economiche per l’area cittadina e non solo“. Con un’importante precisazione in cauda: “Ricordando che, in base all’articolo 9 del nostro statuto, la nomina e revoca del direttore spetta esclusivamente al consiglio di amministrazione, rinnoviamo a Christian Greco la nostra totale fiducia e il più sentito ringraziamento per il suo straordinario lavoro“. In difesa di Greco, oltre agli esponenti politici come la ex sindaca di Torino Chiara Appendino che ha chiesto con un’interrogazione parlamentare l’interessamento del ministro Gennaro Sangiuliano, un gruppo di 92 studiosi ha pubblicato una lettera aperta in sostegno delle sue competenze scientifiche.
L’attacco ai direttori museali di mezza Italia
L’attacco a Greco – che ha risposto a Marrone con una compostezza unica ricordando che il museo conserva “oggetti che hanno una vita di 3500 anni. I direttori passano, il museo rimane qui da 200 anni” – è solo l’ultimo di una serie accavallatisi negli ultimi tempi. Non da ultimo quello, quasi coordinato, del direttore uscente delle Gallerie degli Uffizi (in aria di candidatura elettorale nell’ala di centrodestra) Eike Schmidt, che in un’intervista al Corriere Fiorentino ha criticato apertamente la programmazione sull’arte contemporanea di Firenze, rivolgendosi velatamente al Museo Novecento e al suo direttore Sergio Risaliti.
E cosa dire del direttore del Parco archeologico di Siracusa Antonello Mamo, vittima negli scorsi mesi di intimidazioni e attacchi, cui si è unito il deputato regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Auteri, proprio in merito alla gestione del Parco. Un trend – quello dell’attacco alla cultura tutta attraverso i direttori più aperti e innovatori – che sembra attecchire anche all’estero, con il caso dello scorso febbraio di aggressioni dei media spagnoli di destra contro l’apprezzatissimo direttore del Reina Sofia di Madrid, Manuel Borja-Villel per le sue politiche inclusive e il rapporto aperto con il quartiere.
La nuova aggressione politica a Greco e la minaccia. E Sangiuliano?
Il 21 settembre la Lega ha rincarato la dose contro Greco, anche in risposta alle difese sorte da ogni parte in seno al mondo culturale italiano. “Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, faccia un gesto di dignità e si dimetta. Faremo di tutto per cacciarlo e chiediamo al ministro della Cultura Sangiuliano di cacciarlo se non si dimette lui“, ha dichiarato il vicesegretario del Carroccio Andrea Crippa ad Affaritaliani. “Qualche anno fa“, ha aggiunto, ricordando la polemica già portata avanti dall’ora premier Giorgia Meloni nel 2018, “Greco decise uno sconto solo per i cittadini musulmani e io chiesi ai cittadini di protestare inondando il centralino di telefonate. Lui mi denunciò, fui condannato in primo grado e assolto in secondo, vincendo la causa. È un direttore di sinistra che ha gestito il Museo Egizio di Torino in modo ideologico e razzista, contro gli italiani e i cittadini di religione cristiana. Ha fatto sconti solo per i musulmani e mai per chi professa altre religioni“.
Nonostante la chiamata in causa diretta e la sua intensissima attività di comunicazione, con tanto di comunicati stampa per il minimo spostamento, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è rifiutato di commentare le gravi affermazioni, respingendo la domanda (arrivata durante una visita al polo della Grande Brera) con un laconico: “Sono a Milano, non parlo di Torino“.
Giulia Giaume
Articolo aggiornato il 21 settembre.
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