Musei aperti a Natale: i dati non tornano. Per Sangiuliano un successo, ma quante presenze reali il 25 dicembre?

A seguito di una contrattazione in extremis con i sindacati, il 25 dicembre diversi musei statali hanno effettuato apertura straordinaria (solo parziale). Il MiC festeggia, pubblicando dati d’affluenza lusinghieri per Natale e Santo Stefano 2023. Ma l’associazione Mi Riconosci diffonde i numeri di presenze per la sola giornata del 25, e sono impietosi. Dove sta la verità?

A Londra, dove anche la metropolitana si ferma nel giorno di Natale, tutti i principali musei sono rimasti chiusi dal 24 al 26 dicembre. A Parigi, dove quando si tratta di rivendicare i propri diritti salariali i lavoratori sono pronti a creare forti disservizi (nel giorno del centesimo anniversario della morte di Gustave Eiffel, il 27 dicembre, la Tour Eiffel è rimasta chiusa per sciopero), situazione analoga. A Berlino, invece, la giornata festiva di stop coincide con la Vigilia, mentre si resta aperti il 25.

Musei statali aperti a Natale. L’iniziativa di Sangiuliano

In Italia, l’apertura straordinaria natalizia (dal 24 al 26, ma anche 31 dicembre, primo e 6 gennaio) dei musei statali voluta dal Ministro Gennaro Sangiuliano è stata accordata, in extremis, solo lo scorso 20 dicembre, dopo una sofferta contrattazione sindacale. Perché ciò fosse possibile, i dipendenti MiC potevano scegliere se aderire o meno allo “straordinario”, prestandosi a svolgere un turno di 4 ore di valorizzazione (il Ministero ha stanziato 136mila euro, offrendo 210 euro a operatori e assistenti e 230 euro ai funzionari): la stragrande maggioranza di loro non ha aderito, molti musei sono rimasti chiusi e quelli aperti lo sono stati solo parzialmente, con il ricorso a dipendenti esternalizzati (e precari). Dal Museo dei Bronzi di Riace a Reggio Calabria al MANN di Napoli, al Parco Archeologico di Pompei, alle Terme di Caracalla, Pantheon, Castel Sant’Angelo e Galleria Borghese a Roma, al Palazzo Reale di Genova, al MarTa di Taranto, i musei aperti nel giorno di Natale sono stati operativi, in gran parte, fino alle 13, spesso con limitazioni evidenti al percorso di visita. Chiusi il 25, ma aperti il 26, tutti i principali musei di Firenze (dal Bargello agli Uffizi, alle Cappelle Medicee), come pure il Cenacolo Vinciano. Al Colosseo, il 25 dicembre, l’ultimo ingresso consentito era fissato alle 12 (non fruibile, però, l’area archeologica del Foro Romano-Palatino), con la possibilità di utilizzare il biglietto acquistato anche il giorno seguente.

Parco archeologico di Pompei Area archeologica di Pompei. Photo courtesy cultura.gov
Parco archeologico di Pompei Area archeologica di Pompei. Photo courtesy cultura.gov

Musei aperti a Natale: successo o flop? I dati del MiC per 25 e 26 dicembre

Ma come è stata accolta l’iniziativa? Secondo il Ministro si è trattato di un successo, tanto che “le aperture ‘straordinarie’ dovrebbero diventare ordinarie”; Sangiuliano non ha mancato di ringraziare “i dipendenti del ministero, dai dirigenti ai custodi, che si sono adoperati su base volontaria per un’iniziativa che ci sembrava doverosa per i tanti turisti, italiani e stranieri”, dimostrando “passione, impegno e spirito di servizio”. E dal MiC, a corroborare la buona riuscita dell’iniziativa, sono arrivati i numeri relativi alle presenze nei musei e parchi archeologici statali aperti il 25 e 26 dicembre 2023. Però aggregati, negando, dunque, la possibilità di rilevare quanti ingressi siano realmente riconducibili al giorno di Natale:

Parco archeologico del Colosseo – Anfiteatro Flavio 26.267;
Pantheon 11.325;
Parco archeologico del Colosseo – Foro Romano e Palatino 9.286;
Gallerie degli Uffizi – Gli Uffizi 8.101;
Parco archeologico di Pompei 7.35
Galleria dell’Accademia di Firenze 5.332;
Reggia di Caserta 4.954;
Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo 4.610;
Gallerie degli Uffizi – Palazzo Pitti 2.192;
Cenacolo Vinciano 1.505;
Museo archeologico nazionale di Napoli 1.277;
Parco archeologico di Ercolano 1.378.
Giardino di Boboli 2.270;
Vittoriano e Palazzo Venezia 19.120

I più attenti noteranno che l’elenco comprende anche quei musei rimasti chiusi il 25 dicembre, come le Gallerie degli Uffizi, il Giardino di Boboli, il Cenacolo Vinciano, per i quali è facile dedurre che i numeri siano riferiti alla sola giornata di Santo Stefano (da sempre una giornata con ottima affluenza di pubblico, superato lo scoglio del pranzo di Natale).

Sala Atleta. Museo MArTA, Taranto
Sala Atleta. Museo MArTA, Taranto

Musei aperti a Natale. Qual è stata la reale affluenza il 25 dicembre?

Sindacati e associazioni che riuniscono gli operatori culturali, però, dipingono un quadro molto diverso. A tal proposito, l’associazione Mi Riconosci, relativamente agli ingressi della sola giornata di Natale, elenca dati impietosi, “ricostruiti con l’aiuto di sindacati e di follower”: 200 ingressi al Colosseo, 10 al Castello Svevo di Bari, 50 a Villa Adriana, 20 circa al Palazzo Ducale di Urbino, 600 circa a Pompei, 100 a Ercolano, 4 al Museo Archeologico dei Campi Flegrei, 130 al MANN di Napoli, 45 a Palazzo Barberini, 25 alle Terme di Diocleziano, 3 al Museo Archeologico Nazionale di Taranto, 1 alla Pinacoteca di Bologna (dove mentre si incassava il misero bottino i lavoratori del museo assunti tramite Ales Spa hanno protestato con un presidio contro il rischio concreto di perdere il lavoro nel 2024).
Numeri che ci sembrano irreali nella loro marginalità, e che proprio per questo necessiterebbero di una smentita – dati reali alla mano, riferiti solo al 25 dicembre – da parte del MiC. Il Natale al museo è stato un successo o un flop? La richiesta di chiarezza è riportata anche nel comunicato congiunto di CIGL e Uil Taranto: “L’apertura dei musei natalizia ha comportato uno sforzo economico da parte del Ministero e tanto sacrificio per molti lavoratori, specie quelli esternalizzati che, a differenza dei dipendenti ministeriali, non hanno avuto alcuna possibilità di scelta né un’indennità paragonabile a quella dei propri colleghi del MiC. Ma con quali risultati? Se guardiamo alla Puglia, al Museo Archeologico di Taranto, aperto dalle 10.00 alle 14.00, sono stati registrati solo 3 ingressi, al Castello Svevo di Bari, invece, appena una decina. A livello Nazionale c’è il dato, abbastanza esplicativo, della Pinacoteca di Bologna: 1 ingresso. Chiediamo al Ministero della Cultura e al Ministro Sangiuliano di rendere pubblici i dati dell’affluenza della giornata di Natale per poter comprendere se questa iniziativa, a fronte di tempi organizzativi strettissimi, di investimenti di soldi pubblici e di un compenso economico dignitoso solo per i dipendenti ministeriali, abbia avuto un esito positivo o sia stata, come sembra, un flop”.

Livia Montagnoli

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