Come migliorare la gestione dei musei civici e regionali? 

Mancanza di personale, depauperamento di risorse economiche e difficili dialoghi con gli enti governativi. Francesca Rossi, direttrice dei Musei Civici di Verona, ripercorre il recente convegno che ha riunito i musei locali di tredici città per condividere problematiche e trovare soluzioni

Il convegno La gestione dei Musei di Enti Locali, tenutosi al Palazzo della Gran Guardia di Verona nei giorni 22 e 23 novembre 2023, ha permesso a professionisti e istituzioni di confrontarsi sulle difficoltà che i musei civici e regionali si trovano ad affrontare e sulle opportunità che il fare rete potrebbe generare. Ce ne parla qui di seguito Francesca Rossi, direttrice dei Musei Civici di Verona

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Voglio iniziare dalla fine per descrivere ciò che è emerso dal convegno, perché da qui partirà il nostro impegno per il futuro di tutti musei civici che vorranno partecipare: faremo rete.
Oltre un anno fa, anche alla luce della nuova definizione di museo adottata nel 2022 a Praga da ICOM (International Council of Museum), con l’Assessora alla Cultura di Verona, Marta Ugolini, ci siamo posti una serie di quesiti relativi alla gestione dei musei non statali a cui, da soli, non potevamo rispondere. Solo condividendoli con altri attori nazionali, regionali e locali, con professionisti museali, esperti e addetti ai lavori, abbiamo avuto la netta visione di una possibile soluzione per il futuro dei musei di enti locali che devono essere capaci di avere un ruolo nello sviluppo culturale ed economico di un territorio, nella crescita umana e nella sostenibilità; insomma, musei motore del cambiamento.

Palazzo Maffei - Casa Museo, Verona, installation view. Foto di Paolo Riolzi
Palazzo Maffei – Casa Museo, Verona, installation view. Foto di Paolo Riolzi

Il convegno sui musei di enti locali a Verona

Ed è così che, il 22 e 23 novembre 2023, abbiamo avuto a Verona tre sessioni articolate in dieci relazioni tematiche, due tavole rotonde e un laboratorio, con il coinvolgimento di 38 relatori in presenza, di 244 fra operatori di settore, studiosi e comuni cittadini, oltre ai 900 collegamenti alla diretta streaming sul canale YouTube dei Musei civici di Verona, dove è tuttora possibile rivedere l’intero convegno. Autonomia gestionale e protagonismo territoriale, accessibilità e sostenibilità, digitalizzazione e quadri giuridici sono stati alcuni dei temi affrontati, sottolineando le profonde trasformazioni in atto nei musei, mentre aspetti cruciali di indirizzo politico governativo sono emersi dalle voci dei rappresentanti del Ministero della Cultura con il Direttore generale Musei, Massimo Osanna, e il Direttore Regionale Musei Daniele Ferrara e della Regione Veneto con Fausta Bressani. 
Come rappresentanti dei musei abbiamo condiviso un ampio ventaglio di situazioni, criticità, aspetti organizzativi e gestionali, consapevoli dell’enorme responsabilità nei confronti delle nostre comunità locali. Eravamo un campione significativo di tredici città tra piccole, medie e grandi: Bassano, Belluno, Bologna, Brescia, Milano, Montebelluna, Pistoia, Roma, Rovereto, Treviso, Udine, Verona e Venezia; purtroppo nessuna città del Sud, malgrado avessimo lavorato per il coinvolgimento di alcune realtà. 
Ognuno si è concentrato sui temi rilevanti della propria esperienza, toccando in modo particolare: le forme di gestione di attività e servizi (gestione diretta/indiretta, società in house, concessioni), i rapporti pubblico-privato e quelli tra territorio e comunità di riferimento, la partecipazione a reti e sistemi territoriali. Alcuni musei hanno portato esempi concreti su temi specifici quali sostenibilità/innovazione e accessibilità/partecipazione. 
Alle importanti urgenze sollevate dalle nostre esperienze si sono uniti i contributi di esperti di diritto dei beni culturali ed economisti quali i professori Stefano Baia Curioni, Pierpaolo Forte, Giuseppe Piperata, Girolamo Sciullo, Ludovico Solima e di moderatori autorevoli come Michele Lanzinger Presidente di ICOM-Italia, Anna Maria Montaldo, Presidente di ANMLI, Pier Luigi Sacco, Ordinario dell’Università di Chieti-Pescara, e Paola Marini, del direttivo di ANMLI e degli Amici dei Civici Musei di Verona.

Giovan Francesco Caroto, Ritratto di fanciullo con disegno, 1515-20, olio su tavola, 37 x 29 cm. Verona, Musei Civici – Museo di Castelvecchio © Gardaphoto, Salò
Giovan Francesco Caroto, Ritratto di fanciullo con disegno, 1515-20, olio su tavola, 37 x 29 cm. Verona, Musei Civici – Museo di Castelvecchio © Gardaphoto, Salò

Le principali criticità dei musei di enti locali

Tra i numerosi aspetti, problemi comuni, bisogni e opportunità vorrei sottolineare in particolare cinque aspetti emersi.
In primo luogo, c’è una situazione generalizzata di depauperamento di risorse economiche per i musei locali, così come di personale – specialmente amministrativo e tecnico-scientifico – e di figure professionali specifiche come quella di Direttore. Un dato critico sul fronte della dotazione di personale emerge, in particolare, a Verona rispetto, per esempio, a una miglior condizione rilevata per Bologna, Venezia e Milano. 
Sul tema delle forme di partecipazione e governance adottabili oggi dai musei locali ci sono diverse possibilità che dipendono strettamente dal contesto. È stato da più voci sottolineato che, se è vero, in particolare, che il ben noto modello della Fondazione di partecipazione ha molti pregi, è vero anche che per funzionare esso richiede una realtà sociale e istituzionale molto coese sugli obiettivi attesi. Se non c’è armonia e unità di intenti tra enti pubblici e privati non è efficace. In alternativa ci sono altre forme innovative da prendere in considerazione, come ad esempio il partenariato speciale pubblico/privato e le collaborazioni con il Terzo Settore
In questo scenario si stanno rafforzando le politiche di integrazione dei sistemi museali e reti per condividere le metodologie nei rapporti pubblico-privato, il raggiungimento dei livelli di qualità e gli obiettivi strategici. 

Sostenibilità e inclusività nei musei

Tra le strategie per risolvere i problemi della sostenibilità dei musei locali, per esempio, dobbiamo privilegiare attività e forme di cooperazione su scala locale e territoriale e sviluppare servizi comuni per dare vita a sistemi storicamente e culturalmente omogenei e vasti. Sperimentazioni di questo tipo accomunano soprattutto Pistoia, Bologna e Venezia, ma anche Verona si sta orientando in questa direzione. Come ha sottolineato Michele Lanzinger, i musei di enti locali rappresentano l’avamposto della società civile, capaci di intessere relazioni, vicini alle comunità territoriali: un public engagement definibile come un vero e proprio “fidanzamento pubblico” tra i musei e il loro territorio.
Traiettorie di impegno attuale accomunano i piani dei musei locali e riguardano i progetti per l’accessibilità, l’inclusione sociale, l’innovazione gestionale, la sostenibilità economica, sociale e ambientale. Un particolare attivismo collettivo dei musei locali si registra sulle buone pratiche riferite agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU. Emerge anche la necessità di adottare regolamenti/ statuti e Carte dei servizi adeguati a rivendicare spazi di autonomia e una programmazione strategica di lungo periodo, perché rappresenta un metodo per prendere decisioni consapevoli e ottimizzare le nostre risorse. Tutto ciò implica una pianificazione di tipo aziendale.

Nuovo Museo Archeologico Nazionale di Verona
Nuovo Museo Archeologico Nazionale di Verona

Il dialogo con le istituzioni

Si è invocata collegialmente la proposta di trasformare le giornate di lavoro di Verona in un tavolo di lavoro permanente tra i rappresentanti di musei locali. Abbiamo bisogno di scambiare buone pratiche, modelli e strumenti gestionali utili da sperimentare quando necessario. In questo senso, sarà fondamentale per il futuro il ruolo di collettore delle due associazioni di riferimento: ICOM Italia e ANMLI (Associazione Nazionale Musei Locali Italiani). 
Ma sarà indispensabile anche la continuità del supporto di investimenti e strumenti messi a disposizione dal Ministero della Cultura, in particolare con la Direzione generale musei, dalle regioni e dagli enti locali cui spetta provvedere al funzionamento e allo sviluppo dei luoghi della cultura di loro competenza, promuovendone l’autonomia tecnica, amministrativa e scientifica, incentivando e valorizzando l’azione delle reti locali e territoriali pubblico-privato. 
La partecipazione attiva dei musei locali al Sistema museale nazionale rappresenta una grande opportunità per il miglioramento continuo degli standard di qualità richiesti al museo contemporaneo per svolgere appieno le sue funzioni di servizio pubblico, così come auspicato anche dal Professor Osanna. In questo percorso abbiamo bisogno di un accompagnamento solido e solidale dello Stato, delle regioni e dei comuni, determinato a realizzare un’unione felice e produttiva tra i musei e loro comunità.

Francesca Rossi
Direttrice dei Musei Civici di Verona

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Francesca Rossi

Francesca Rossi

Storica dell’arte e museologa con alle spalle una carriera sportiva e agonistica come canoista fluviale e mountain biker, Francesca Rossi è stata curatrice e conservatrice del Museo di Castelvecchio e dei Musei d’Arte del Comune di Verona e poi responsabile…

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