Italiani e musei: quando i conti non tornano
Quanti italiani vanno al museo? Questa la domanda alla base del sondaggio di YouGov i cui dati, pubblicati a luglio 2024, delineano uno scenario peculiare. Che vale la pena analizzare
Un recente sondaggio realizzato da YouGov e rilanciato da Ansa indica gli italiani come un popolo di appassionati d’arte. Stando ai dati, il 6% dei rispondenti visita almeno un museo al mese. Ora, se applicassimo questa stima al mondo reale, e quindi alla totalità dei cittadini, avremmo che il 6% della popolazione italiana (vale a dire poco più di 3milioni e mezzo di abitanti), coprirebbe da solo circa 46 milioni di ingressi (per dare un senso di concretezza alla dicitura “almeno una volta al mese” sono stati stimati 13 ingressi annui). Se a questi 46 milioni aggiungessimo anche quelli che hanno dichiarato di visitare un museo almeno 4-5 volte all’anno, avremmo circa 56 milioni di ingressi aggiuntivi, per un totale di 102 milioni di visitatori. Stando ai dati del Ministero della Cultura, i visitatori totali di musei, aree archeologiche e monumenti e circuiti museali statali sono stati 57.730.502 nel 2023.
I numeri stimati sulla popolazione dal sondaggio YouGov
Pur ricordando che non tutti i luoghi della cultura del nostro Paese sono statali (anzi), la dimensione appare comunque fuori scala: non solo al conteggio dei 102 milioni andrebbero aggiunti anche le altre categorie di rispondenti (a cui bisognerebbe aggiungere il 33% dei rispondenti che dichiara di visitare un museo almeno un paio di volte l’anno e quelli che dichiarano di frequentarlo almeno una volta all’anno – per ulteriori 56 milioni circa di ingressi), ma bisognerebbe anche sommare tutti i turisti che visitano i nostri musei. È chiaro che l’intento della ricerca condotta da YouGov non era affatto quello di stimare in modo puntuale gli ingressi museali nel nostro Paese: si tratta pur sempre, come dichiarato in modo molto chiaro, di un sondaggio condotto su circa 1000 persone, iscritte alla base dati YouGov.
Quanto sono utili questi dati sugli italiani al museo del sondaggio YouGov?
Ciononostante, è importante restituire una dimensione veritiera della realtà. Se ho intenzione di analizzare il rapporto tra gli italiani e il tabagismo e dispongo i sondaggisti presso le tabaccherie più affollate di comuni e città, i risultati saranno chiaramente espressione di una dimensione specifica: il rapporto tra i tabagisti e il tabagismo. Dimensione che in ogni caso può essere d’interesse: se si intende comprendere, tra i tabagisti, quali siano le marche di sigarette che vengono predilette, o quante sigarette fumino, rilevare queste preferenze presso le tabaccherie sarebbe senza dubbio coerente. Se invece il mio intento è stimare quanti italiani facciano uso di sigarette o di prodotti analoghi, devo tener conto della possibilità che siano pochi i non fumatori che entrino in una tabaccheria.
Il problema sul tema degli italiani al museo è un altro
Atteso dunque che le persone che hanno deciso di rispondere al sondaggio di YouGov affermano di essere, nella maggioranza dei casi, dei visitatori museali, il dato che dovrebbe dunque interessare, non è tanto “quanto gli italiani visitano i musei”. Molto più interessante è una riflessione sul sistema museale. Soltanto il 9% dei rispondenti si è dichiarato parzialmente o completamente in disaccordo con l’affermazione: “L’arte in Italia oggi è prevalentemente tutela del patrimonio ma non abbastanza innovazione”. Ciò significa, detto in soldoni, che in un campione di 1000 cittadini circa, di cui più della metà in ogni caso visita un museo nel corso dell’anno, soltanto in 100 pensano che l’Italia dia abbastanza spazio all’innovazione. Si badi bene: qui non si tratta di guardare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Si tratta di capire cosa c’è nel bicchiere. Ed è questa la domanda su cui il nostro sistema culturale, da anni, tende a tergiversare.
Stefano Monti
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