Chemnitz 2025: le anticipazioni della Capitale Europea della cultura in Sassonia
Per il suo anno da Capitale Europea della Cultura, la cittadina tedesca parte dal suo passato storico e industriale per sviluppare un interessante programma culturale che coinvolge anche le comunità circostanti
Fra progetti di riqualificazione architettonica, nuovi spazi verdi, e ovviamente tanti eventi culturali, l’antica cittadina sassone di Chemnitz 2025 si prepara a vivere il suo anno da Capitale Europea della Cultura guardando anche al futuro turistico della regione. Stefan Schmidtke, il direttore del programma di Chemnitz 2025, spiega i punti salienti dell’ambizioso progetto
Qual è il tema generale di Chemnitz2025?
Chemnitz ha scelto il titolo C the unseen per l’anno della Capitale della Cultura; è un invito a conoscere la città, la regione e la gente e a scoprire cose nuove. Chemnitz, un tempo ricca città industriale della Sassonia con 250.000 abitanti, non è mai stata al centro dell’attenzione turistica. Ecco perché i forestieri sono spesso sorpresi, ad esempio, dall’architettura guglielmina e Art Nouveau, dal modernismo orientale, dai monumenti industriali, dai musei e dai Monti Metalliferi, dalla tradizione artigianale, dagli imponenti castelli e palazzi. La gente qui ha vissuto molti cambiamenti, più di recente la fine della DDR e il cambio di nome della città da Karl-Marx Stad a Chemnitz. Una spiccata mentalità creativa e la capacità di reinventarsi costantemente sono profondamente radicate in questa comunità, ed è ciò che vogliamo mostrare nell’anno della Capitale della cultura.
In che modo il programma interagisce con i dintorni di Chemnitz?
Il percorso d’arte e scultura Purple Path è il più grande progetto di Chemnitz 2025 nella regione; comprende 38 comuni dei dintorni, dal 2022, è stata creata una grande mostra d’arte contemporanea in spazi pubblici rurali con opere di artisti regionali e internazionali di fama mondiale come Tony Cragg e Alice Aycock.
Di che tipo di intervento si tratta?
Le sculture formano un collegamento tra le città e i villaggi della regione, e Chemnitz. Tuttavia, sono anche un legame fra il passato e il futuro, ad esempio fra la tradizione mineraria e artigiana e l’avvento del turismo sostenibile. Anche i cosiddetti Makerhub, un totale di otto nuovi hub creativi che stanno nascendo nella regione della Capitale della Cultura, sono destinati a contribuire a questo scopo. Hanno focus molto diversi, dai tessuti all’arte urbana, dalla cucina e alle nuove tecnologie, ma soprattutto sono luoghi in cui la gente del posto e i visitatori stranieri possono incontrarsi per attività creative congiunte.
Qual è la visione dell’intero progetto?
Con i Makerhub, ad esempio, stiamo creando una base per un turismo creativo che può continuare a svilupparsi nella regione nei prossimi anni, una forma di turismo che funziona tutto l’anno, indipendentemente dal meteo e dalle stagioni. Le Capitali europee della cultura riescono generalmente a dare impulso al turismo a lungo termine e ad attrarre sempre più ospiti in città anche dopo l’anno del titolo. Ci stiamo concentrando anche su questo a Chemnitz e nella regione. Come parte di Chemnitz 2025, stanno emergendo molte nuove reti, collaborazioni e iniziative che avranno un effetto duraturo e cambieranno la regione, rendendola più attraente. Questo è un processo a lungo termine, cui stiamo lavorando dal 2020, dopo che ci è stato conferito il titolo dall’Unione Europea.
Quale eredità vorreste lasciare alla città e alla regione?
Ciò che è già evidente è che le persone stanno mostrando il loro orgoglio per la città e la regione, che molti hanno dovuto imparare. Come parte di Chemnitz 2025, vengono inoltre implementati 30 progetti infrastrutturali che avranno un impatto duraturo sulla città. Il centro visitatori della Capitale della cultura si è trasferito in un edificio industriale ristrutturato nel maggio 2024; anche un vecchio deposito di tram è in fase di ristrutturazione e trasformazione in un nuovo spazio culturale. Sono stati creati parchi e spazi verdi. La comunità di Chemnitz ha potuto partecipare attivamente alla decisione su quali misure avrebbero dovuto essere adottate negli spazi pubblici dei propri quartieri.
Quali sono i progetti più interessanti?
In totale, durante l‘anno della Capitale della cultura si terranno ben oltre 100 progetti e circa 1000 eventi: difficile fare una selezione. Comunque, i musei della città presentano mostre entusiasmanti: il Museo archeologico statale ospita la mostra principale del cartellone, Silberglanz und Kumpeltod, dedicata all’attività mineraria e che aprirà già il 24 ottobre. Le collezioni d’arte di Chemnitz presenteranno una grande mostra su Edvard Munch. Il Museo Gunzenhauser esporrà opere del movimento realista europeo degli Anni Venti e Trenta. La mostra Tales of Transformation, al Museo dell’industria di Chemnitz, pone a confronto le città industriali europee del passato e del presente.
Solo musei?
Chemnitz 2025 toccherà anche in luoghi insoliti come i garage. Il paesaggio urbano cittadino è caratterizzato da circa 30.000 garage, tutti costruiti nello stesso stile durante l’era della DDR. Il nostro progetto #3000Garages utilizzerà queste sedi per vari progetti artistici che saranno sviluppati insieme alle persone che hanno costruito questi garage o che li utilizzano oggi. Ci sono vari progetti che vengono sviluppati con partner dei paesi limitrofi di Polonia e Repubblica Ceca, come una performance su Salman Schocken, che fondò una catena di grandi magazzini all’inizio del XX Secolo con negozi anche a Chemnitz e Wałbrzych, in Polonia.
Quali sono le istituzioni culturali più importanti coinvolte nel progetto?
Chemnitz e la regione ospitano numerose importanti istituzioni culturali, dalle collezioni d’arte Kunstsammlungen Chemnitz e il teatro con le sue cinque discipline artistiche, al Museo industriale, l’August Horch Museum di Zwickau e molti altri. Tutti offriranno eventi speciali nel 2025. Ci saranno festival come Kosmos Chemnitz o il festival d’arte Begehungen, una convention di club organizzata dal famoso Club Atomino, e una grande mostra d’arte urbana. Tuttavia, la diversità del programma per Chemnitz 2025 è creata dai progetti di molti attori culturali. Nel 2023 e nel 2024, c’è stata l’opportunità di presentare idee di progetto per il finanziamento. Oltre ai 60 progetti già nominati nella candidatura per la Capitale europea della cultura, altri 60 sono arrivati in seguito.
Avete anche collaborazioni e partnership con Gorizia/Nova Gorica 2025?
Siamo in stretto contatto con Gorizia/Nova Gorica, con cui sono già in corso numerose collaborazioni tra vari partner. La fiera creativa di Chemnitz Makers united ha già ospitato creativi da Gorizia/Nova Gorica nel 2023 e nel 2024, e parteciperanno anche durante l’anno della Capitale della Cultura. Il progetto History of Citizens è un’iniziativa della Kulturkirche2025, in cui bambini e ragazzi di entrambe le città intervisteranno persone anziane e presenteranno le loro biografie in immagini e video. L’evento ciclistico European Peace Ride partirà da Gorizia nel 2025. Da lì, 200 ciclisti attraverseranno l’Europa fino a Chemnitz, dimostrando che l’arte e lo sport uniscono le persone oltre i confini. La cantina vinicola Schloss Wackerbarth, in Sassonia, ha sviluppato uno speciale regalo con il vino della Capitale della cultura: un vino sassone, uno sloveno e uno italiano. In questo modo, puoi letteralmente assaggiare le Capitali europee della cultura 2025 prima di fare un viaggio nelle rispettive regioni nel 2025.
Niccolò Lucarelli
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