Anche la cultura coinvolta negli accordi dell’Italia con l’Arabia Saudita. È l’inizio di una collaborazione strategica?

Un’edizione del Salone del Mobile in Arabia Saudita, gli accordi con la Direzione generale Musei e con il Parco Archeologico di Pompei e più in generale un interesse strategico a stringere un sodalizio istituzionale con uno dei Paesi ora tra i più rilevanti al mondo in termini di investimenti culturali

Italia e Arabia Saudita hanno interesse a stringere rapporti strategici su varie materie”, spiega Giorgia Meloni al punto stampa allestito a margine della visita in Arabia Saudita che, negli ultimi giorni, l’ha portata a colloquio con il principe ereditario e primo ministro saudita Mohamed bin Salman. E mentre la premier italiana vola a Manama, nel Barhein presidente di turno della Lega Araba, per concludere la missione istituzionale mirata a consolidare i rapporti con i Paesi del Golfo, i patti commerciali siglati nel deserto di AlUla confermano l’intenzione di aprire un nuovo capitolo della partnership con i sauditi, “consapevoli che la relazione tra i sistemi economici italiano e saudita ha molti margini di crescita”, e che “c’è un enorme potenziale non sfruttato nella nostra cooperazione”.

La cerimonia per la firma dell'intesa con la Commissione Saudita per i musei
La cerimonia per la firma dell’intesa con la Commissione Saudita per i musei

La nuova cooperazione strategica tra Italia e Arabia Saudita

Il partenariato strategico in questione vale complessivamente 10 miliardi di dollari (sembrano tanti soldi; in realtà per la forza di fuoco saudita si tratta di poco più che bruscolini), e coinvolge imprese e società partecipate italiane che operano in diversi settori, dall’energia alla difesa, alle tecnologie avanzate su trasporti, mobilità urbana, ferrovie, porti, aeroporti e hub logistici. C’è Leonardo, per esempio, che punta anche ad avviare collaborazioni industriali (tra i punti più discussi, l’interesse di Riad a entrare nel Gcap, il programma di Italia, Gran Bretagna e Giappone per la creazione di un nuovo caccia da combattimento); e poi Sace, che firma 5 operazioni e accordi per un valore complessivo di 6,6 miliardi di dollari, “con l’obiettivo di sostenere le esportazioni italiane in Arabia Saudita nonché i rapporti commerciali e di investimento tra i due Paesi”. Ma si iscrivono alla partita anche Fincantieri, Snam, Gewiss, il gruppo Cassa depositi e prestiti.

AlUla - l'edificio specchiante Maraya
AlUla – l’edificio specchiante Maraya

L’Italia e la strategia culturale in Arabia Saudita

Un quadro in cui finalmente sembra trovare posto anche la cultura, con una pianificazione strutturale e di lungo termine che tiene conto, seppur con ritardo, di quanto l’Arabia Saudita stia diventando centrale, a livello internazionale, in termini di investimenti culturali e soft power, come dimostra, tra l’altro, proprio lo sviluppo di AlUla, che intorno a uno straordinario patrimonio archeologico sta crescendo come avanguardistico polo turistico e d’arte contemporanea. Finora, l’Italia della cultura ha fiutato l’importanza di stringere potenziali collaborazioni solo attraverso la partecipazione di singoli – studi di architettura e design, aziende del settore, organizzazioni – in mancanza di un coordinamento istituzionale.

Design Space AlUla, Al Jadidah Art District, image credit - RCU _ Shyoab Khattab.
Design Space AlUla, Al Jadidah Art District. Courtesy RCU Shyoab Khattab.

Lo spin off del Salone del Mobile in Arabia Saudita

I primi risultati della nuova partnership strategica, invece, pongono le premesse per cambiare passo. Si scopre, così, sfogliando le carte, che il Salone del Mobile di Milano ha firmato negli ultimi giorni un Memorandum of understanding con la commissione Architettura e cultura del Ministero della Cultura dell’Arabia Saudita, con l’obiettivo di organizzare a breve un’edizione della fiera in trasferta. Presente alla tavola rotonda di AlUla, la presidente del Salone del Mobile Maria Porro ha sottolineato come “il Salone sia la punta di diamante di una filiera di oltre 66.500 imprese, pari al 14,8% del manifatturiero nazionale; i numeri di una filiera che ha affermato il successo del design Made in Italy nel mondo”. L’organizzazione di un Salone del Mobile in Arabia Saudita si prefigge quindi di favorire nuove occasioni di business, ma anche “nuove opportunità di dialogo culturale, mettendo al centro le imprese, gli operatori del settore, le università e i giovani talenti. Grazie anche al supporto del Governo e del Mimit”.
E insiste sempre sul design il programma esecutivo che vedrà collaborare la Triennale di Milano (presente alla tavola rotonda la direttrice Carla Morogallo) in qualità di consulente per lo sviluppo del Museo del Design in Arabia Saudita, per lo scambio di mostre dedicate al design e all’architettura italiani e sauditi, per lo sviluppo di programmi formativi e l’organizzazione di convegni e workshop.

Gli accordi con la Direzione generale Musei e il Parco Archeologico di Pompei

Mentre è una nota del Ministero della Cultura a confermare la ratifica di due importanti accordi di collaborazione in ambito culturale tra la Direzione generale Musei e il Parco Archeologico di Pompei e la Royal Commission for AlUla (RCU), che danno seguito al Memorandum d’intesa per la Cooperazione nel campo della cultura tra il Ministero della Cultura italiano e il Ministero della Cultura del Regno dell’Arabia Saudita, firmato a Venezia nel maggio 2023.
L’obiettivo è quello di rafforzare la cooperazione nei settori dell’archeologia e della valorizzazione del patrimonio culturale, “con particolare attenzione alle politiche di conservazione, manutenzione, gestione, promozione dell’accessibilità e sviluppo di competenze nei musei e nei luoghi della cultura”. Si organizzeranno, dunque, sotto l’egida della Direzione generale Musei, seminari e incontri di studio e ricerca, programmi formativi, mostre ed eventi condivisi, favorendo inoltre lo scambio di esperti e competenze e la produzione di pubblicazioni scientifiche multilingue.
La cooperazione con il Parco Archeologico di Pompei è invece focalizzata sullo sviluppo sostenibile dei siti archeologici, con particolare attenzione al contributo che questi possono offrire nella salvaguardia e valorizzazione delle tradizioni agricole locali come patrimoni immateriali. Il sodalizio porterà benefici al nascente Museum of Incense Road, e al contempo Pompei sarà un partner chiave per alcune mostre della Royal Commission for AlUla in Italia.
È il ministro Alessandro Giuli a confermare l’indirizzo della strada intrapresa: “Italia e Arabia Saudita riaffermano il loro impegno a rafforzare le relazioni culturali bilaterali attraverso un piano strategico di iniziative congiunte. Questo accordo rappresenta un passo significativo verso la costruzione di un dialogo culturale costruttivo e sostenibile che prevede collaborazioni attive”. E il Direttore generale Massimo Osanna centra lo snodo finora auspicato: “Questa partnership strategica testimonia l’ambizione e la capacità del Sistema Museale Nazionale di operare come un soggetto unico e coerente sul panorama internazionale”.

Livia Montagnoli


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