“Aridatece la Gioconda”. L’ennesima figuraccia della Regione Lombardia

L'assessora alla cultura della Regione Lombardia riemerge da due anni di silenzio operativo e politico con la peggiore delle sciocchezze: "visto che il Louvre è in difficoltà date a noi la Gioconda"

Il Louvre è in pessimo stato, provato dai milioni di visitatori e necessita di interventi a tal punto che potrebbe essere necessario spostare la Gioconda di Leonardo Da Vinci. Le lettere ufficiali di allarme passano da una scrivania all’altra e tra un protocollo e una copia per conoscenza vengono intercettate dalla stampa. Così la testata francese svela il bubbone. Giovedì 23 gennaio 2025 Artribune è stata tra le prime testate in Italia a riportare la notizia poi ripresa il giorno successivo da molti altri media.

Louvre Museum, Wikimedia Commons
Louvre Museum, Wikimedia Commons

La crisi del Louvre e lo spostamento della Gioconda

Non potevano mancare i commenti della politica e quando si tratta di Francia la nota piccata contro una nazione cugina e rivale è sempre dietro l’angolo. Il premio per la dichiarazione più squallida l’ha vinta però a mani basse la Regione Lombardia. Dopo l’inquietante figuraccia della recente campagna sulla sicurezza stradale nella quale la Regione lasciava intuire che sono i pedoni e non gli automobilisti a dover di fatto dare la precedenza sulle strisce (il presidente Fontana è dovuto correre ai ripari facendo ritirare tutto), l’ente locale  che amministra il territorio più avanzato d’Italia continua ad inanellare superficialità e cialtronaggine diffusa.

L'intervento dell'assessora Francesca Caruso
Francesca Caruso, assessore alla cultura della Regione Lombardia

Il bizzarro assessore alla cultura della Regione Lombardia

Protagonista questa volta è tale Francesca Caruso, quarantacinquenne di Varese già vicesindaca di Gallarate, assessora (anzi come dice lei “assessore”) alla cultura della Regione Lombardia da un paio d’anni. Se pur occupandovi d’arte e non avete – come noi – mai sentito questo nome prima d’ora niente paura: è normale. È normale perché ci troviamo in presenza di un tipico caso di “assessore invisibile” come spiega bene questo articolo di Lettera43 dello scorso maggio dove si mettono in fila tutte le perplessità di una nomina inspiegabile che venne criticata da molti altri organi di stampa.

“Aridatece la Gioconda”. Dalle chiacchierare da barbiere alla cialtronaggine dei politici

La verità è che Caruso non ha alcun trascorso nel mondo della cultura, non sa nulla di questo ambito, probabilmente neppure le interessa. E percorrendo una facile scorciatoia dialettica all’insegna dei più frusti bias cognitivi punta a rappresentare il sentimento dell’italiano medio e i suoi tic. Nell’ambito dei musei uno dei tic più trash è proprio lui: “aridatece la Gioconda”, urlato da chi non ha idea della storia di questo dipinto ed è magari convinto che la Francia ce l’abbia ad un certo momento rubato chissà come. Con la sua surreale dichiarazione Francesca Caruso alliscia il pelo a questa parte di elettori: insomma, il solito populismo, l’esatto contrario di ciò che dovrebbe fare un politico, figurarsi un politico che si occupa di cultura. E non si tratta, si badi bene, di una dichiarazione rilasciata a qualche giornalista a margine di un evento, no, si tratta proprio di un comunicato ufficiale pubblicato sul sito della Regione Lombardia che, ripetiamo, dovrebbe essere l’ente locale più ricco, industrializzato, sviluppato ed evoluto d’Italia. Ma leggiamo la dichiarazione per intero.

La Gioconda. Ph di Federico Scarionati
La Gioconda. Ph di Federico Scarionati

Le dichiarazioni di Francesca Caruso sulla Gioconda

Siamo pronti a ospitare ‘La Gioconda’ in Lombardia. Non entro in merito alle precise osservazioni del presidente sullo stato del museo ma accolgo l’appello relativo alla ricerca di una collocazione diversa. Direi che in attesa delle decisioni del Governo francese in merito a spostamenti o ristrutturazioni, noi in Lombardia siamo ben lieti di ospitare questa opera che rappresenta al meglio l’arte e la cultura italiana ed è patrimonio dell’intera umanità. Una ‘ospitalità’ che avrebbe un significato ancor più forte se proiettata in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Sarebbe il miglior modo per rendere fruibile questo splendore del genio italiano al grande pubblico che verrà in Lombardia e deciderà di visitare le opere di Leonardo Da Vinci in quello che amo chiamare circuito vinciano”.

La Regione Lombardia e la cultura

Insomma, avete capito: non è una boutade da buontemponi, è proprio una proposta strutturata. La Regione Lombardia però – largamente deficitaria nel  gestire le fondamentali partite che sono di sua competenza come il trasporto pubblico locale o la sanità – dovrebbe pensare a valorizzare e a sviluppare in senso contemporaneo il suo straordinario patrimonio culturale invece di pensare al patrimonio culturale di altre nazioni. Per fare questo – che non sta facendo o sta facendo in maniera superata e provinciale – l’unica strada è cambiare assessore, puntando a nominare una figura di qualità e competente, ovvero il contrario di quanto si è fatto. Francesca Caruso, nell’ambito delle correnti e del dilagante amichettismo di Fratelli d’Italia, risulta essere una protetta dell’attuale Ministra del Turismo Daniela Santanché la quale dovrebbe finalmente rassegnare le sue dimissioni a giorni per i suoi noti guai giudiziari. Non sarebbe male che Caruso seguisse e che le dimissioni fossero simultanee e che questa figuraccia serva a mettere al suo posto una figura più adeguata. Basta guardare le regioni circostanti la Lombardia per vedere quale è la caratura media degli assessori alla cultura indipendentemente dal colore politico: in Piemonte per la destra c’è stato Michele Coppola (oggi a capo delle Gallerie d’Italia), in Emilia Romagna per la sinistra c’è stato Mauro Felicori (che veniva dalla direzione della Reggia di Caserta). In Lombardia invece il mondo della cultura (che è un pezzo rilevantissimo del pil regionale, e Italia) si deve accontentare di Francesca Caruso. Perché mai?

Massimiliano Tonelli

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Massimiliano Tonelli

Massimiliano Tonelli

È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…

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