Da spazio dimenticato a cuore culturale della periferia est di Napoli. Il successo della Biblioteca Deledda
Una crescita del 300% negli accessi in due anni, oltre mille nuovi libri catalogati e una comunità, quella di Ponticelli, sempre più coinvolta. E giovanissima
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Solo due anni fa, la Biblioteca Grazia Deledda di Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli, era un luogo quasi morto. Con un patrimonio librario fermo e pochi utenti, lo spazio era rimasto semi inutilizzato per quasi dieci anni. Difficile riconoscerla oggi, che è diventata uno dei poli culturali più dinamici e attrattivi della zona.
La rinascita della Biblioteca Deledda di Ponticelli in numeri
A registrare la rinascita dello spazio nella sesta municipalità di Napoli è il report di monitoraggio 2024 dell’associazione Noi@Europe, secondo cui solo nell’ultimo anno sono stati catalogati più di mille nuovi libri, i prestiti sono più che raddoppiati (+139%), ma soprattutto sono stati registrati oltre 6.200 accessi nel 2024, contro i 1.558 del 2022: un incremento del 300%. Di questi, l’80% degli utenti è costituito da giovani sotto i 35 anni. Merito di un progressivo investimento di tempo ed energia sulla biblioteca, dal ripensamento collettivo degli spazi alle attività socializzanti.
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Il modello culturale della Biblioteca Deledda di Ponticelli
“La Biblioteca Deledda è oggi un modello innovativo di gestione condivisa, in cui gli enti del terzo settore svolgono un ruolo centrale nel garantire attività e servizi essenziali” hanno commentato le associazioni Noi@Europe, Terra di Confine e Cooperativa Sepofà, che hanno collaborato con il Comune di Napoli per questa grande riqualificazione. “L’intervento delle associazioni ha permesso non solo di riattivare il prestito librario e la catalogazione, che erano rimasti di fatto sospesi per anni, ma anche di estendere l’orario di apertura. Senza questo contributo, la biblioteca chiuderebbe alle 15.30, limitando fortemente l’accessibilità per studenti e lavoratori”. Un intervento pratico, insomma, che dimostra nella sua efficacia che “se le biblioteche offrono un servizio di qualità e sono “amiche” del contesto, si attiva una domanda spontanea per studiare, lavorare, ma anche semplicemente per incontrarsi e organizzare attività insieme. Bisogna andare avanti su questa strada e rendere irreversibile il processo già avviato”, hanno aggiunto gli enti.
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Le attività alla Biblioteca Deledda di Ponticelli che l’hanno trasformata in polo culturale
Grazie al lavoro del partenariato pubblico-privato di PerifeBiblio, ma anche al coinvolgimento dei residenti della zona, la Biblioteca Deledda è diventato più che un luogo di lettura e studio, ma un vero centro di aggregazione per il quartiere e quelli limitrofi, anche grazie a una programmazione culturale e all’attivazione di servizi che vanno oltre la semplice fruizione del patrimonio librario, come Socializziamo in Biblioteca 1 e 2(2021-2023) e, dal novembre 2023, PerifeBiblio, finanziato dal Cepell – Centro per il Libro e la Lettura e dalla Fondazione Con Il Sud. E ancora sono offerti spazi di coworking; laboratori per bambini e adulti di scrittura creativa e narrazione (oltre a quello per riprogettare il verde esterno alla biblioteca stessa); corsi di lingue (italiano per stranieri, inglese, arabo, francese e spagnolo per i locali); il cineforum e l’orientamento sulla mobilità europea: tutti questi tasselli, sottolineano gli enti, contribuisce a formare un “sistema sostenibile”. La speranza per il 2025 è ora quella di un ulteriore consolidamento della posizione dello spazio, con il lancio nuove iniziative volte a rafforzare il legame, finalmente vivo, con il territorio.
Giulia Giaume
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