Osservatorio curatori. Out44
Sono dodici ragazze e ragazzi che vengono da Brera. Insieme sono gli OUT44, un collettivo di curatori che promette bene. Leggete cos’hanno in mente. E segnalateci anche voi giovani e giovanissimi curatori italiani da conoscere meglio.
L’Accademia di Brera come punto di partenza, il corso di pratiche curatoriali come punto fermo, l’aula 44 come punto d’incontro. Noi – dodici studenti provenienti da ogni parte d’Italia – ci siamo avvicinati per formare il collettivo OUT44 sottolineando, da subito, la volontà di attingere a ciò che l’Accademia potesse offrire per poi affacciarci verso il contesto esterno. Si è così solidificato un gruppo di persone con esperienze completamente diverse tra loro: dalla storia al design alla storia dell’arte alle lingue straniere, dall’architettura alla comunicazione e la scenografia.
Una definizione esaustiva del gruppo è forse prematura, sia per la recente formazione, sia per la volontà di rispettare l’individualità dei componenti, che riteniamo essere il nostro vero carattere distintivo. Una scelta funzionale per cui, mantenendo le inclinazioni del singolo, abbiamo coperto i vari ruoli richiesti dalla curatela, una pratica che si è rivelata essere non solo l’ideazione della mostra e la selezione delle opere da inserirvi, ma anche la gestione del budget, il rispetto dei cavilli burocratici e la costruzione di un piano di comunicazione efficace. Un metodo aperto all’ascolto delle esigenze degli artisti che conserva, però, uno sguardo critico e determinato pronto a dialogare col pubblico, specialmente con quello meno familiare con l’arte contemporanea.
Il nostro primo progetto espositivo Otherness, identità in-definizione, allestito nello spazio dell’ex cisterna de La Fabbrica del Vapore, si è concretizzato seguendo due punti fermi: lo studio visit e l’analisi del contesto. Il primo è stato utilizzato come tavolo di confronto, sia per la scelta delle opere che per la definizione del tema della mostra. Il secondo si è rivelato terreno fertile per la creazione di un network di collaborazione tra noi e gli enti dedicati all’arte contemporanea nel territorio milanese, al fine di creare una sinergia funzionale alla buona riuscita del progetto. Abbiamo optato per un rapporto artista-curatore 1 a 1: ciascuno di noi ha portato avanti il percorso con uno degli artisti, lavorando sia alla stesura del testo critico che all’allestimento dell’opera in mostra. Questo ha portato il rapporto a un livello superiore, più vero e più profondo, e ha evitato il rischio di dispersione di energie nel lavoro di gruppo.
Un procedimento per centri concentrici ha condotto, quindi, in maniera graduale, a un’analisi del panorama circostante e ci ha permesso di allargare progressivamente l’orizzonte, sia in ampiezza che in profondità. Un modus operandi, questo, che vorremo applicare anche ai nostri progetti futuri.
OUT44 è: Giulia Bassoli, Miriam Calabrese, Giorgio Cellini, Camilla Garelli, Gianluca Gramolazzi, Eugenio Martino Nesi, Chiara Peru, Elisabetta Rastelli, Giulia Ronchi, Marta Ruffatto, Martina Sacchi, Stefano Spairani Righi.
a cura di Marco Enrico Giacomelli
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #27
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