Fiere d’arte a Torino. Intervista su Flashback
Prosegue il ciclo di interviste agli organizzatori delle fiere torinesi, protagoniste dell’art week torinese appena cominciata. Dopo Nesxt, Dama, The Others e Artissima, oggi la parola va a Stefania Poddighe e Ginevra Pucci, direttrici di Flashback.
Nei primi mesi sembrava che il passaggio da decenni di governo cittadino in mano a quello che ora si chiama Partito Democratico alla nuova giunta del M5S fosse tutto sommato piuttosto morbido. Nelle ultime settimane invece c’è stata un’accelerazione importante, soprattutto nell’ambito della cultura. L’ultimo evento in ordine di tempo, nel momento in cui formuliamo questa domanda, sono le dimissioni di Patrizia Asproni da presidente della Fondazione Torino Musei. Un commento da parte vostra – non tanto sulle dimissioni, quanto sulle prospettive a livello generale del comparto arte contemporanea.
L’arte contemporanea a Torino vanta un sistema fortemente burocratizzato e piramidale, un sistema perfettamente strutturato e istituzionalizzato dove l’opera e gli artisti sono solo un gradino di una grande scala gerarchizzata.
Crediamo che, indipendentemente dalle ideologie, nel caso ve ne fossero ancora, l’attenzione debba essere puntata sulla ricerca. Gli artisti (senza di loro non ha senso parlare di arte) sono dei ricercatori e come tali devono essere messi nella condizione di poter “ricercare”. In secondo luogo il sistema deve riuscire a porsi come inclusivo e non esclusivo. L’esclusività fa riferimento a un numero ristretto di persone lasciandone fuori tantissime altre, mentre l’arte deve rappresentare un’opportunità per tutti. Nessuno deve essere privato di uno strumento capace di farci pensare come l’arte. Noi lavoreremo con questi obiettivi.
Quest’anno il bouquet fieristico torinese è particolarmente ricco, voi però avete occupato un comparto ben specifico e vi sovrapponete soltanto ad Artissima e soltanto per la parte d’arte moderna. Ci raccontante quali sono le novità di quest’anno?
Riprendiamo i concetti espressi nella risposta precedente: il nostro interesse è incentrato sul pubblico e sul fornire degli strumenti di conoscenza, per questo motivo abbiamo scelto di concentrarci (dal punto di vista degli espositori) sulle… migliaia di anni precedenti al periodo trattato dalle altre manifestazioni (con Artissima ci sovrapponiamo per soli nove anni: dal 1970 al 1979). Quest’anno l’opera più giovane (come direbbe De Dominicis) esposta a Flashback è una Pelike Attica del V secolo a.C. L’archeologia dunque è una tra le novità, poi gli arazzi di arte moderna, il disegno sia antico che moderno, la fotografia storica degli mitici Fratelli Alinari e molto altro ancora.
Un dato interessante è la partecipazione di alcune gallerie straniere, che era forse il lato più debole di Flashback. Come ci siete riuscite e quali prospettive avete in questo senso?
Quest’anno effettivamente abbiamo delle importanti gallerie straniere che partecipano a Flashback, ma ci preme sottolineare che il sistema arte antica è diverso dal sistema arte contemporanea. Il valore aggiunto è avere opere importanti indipendentemente dalla provenienza delle gallerie. Le prospettive, in relazione ai nostri obiettivi, sono veramente più che ottime. Lo dimostra il fatto che Flashback è oggi occasione consolidata per mettere in mostra importanti opere inedite, frutto dell’attento e difficile lavoro di ricerca portato avanti dalle gallerie.
Nei mesi scorsi avete sostenuto il progetto Opera viva, ovvero arte contemporanea in Barriera di Milano. Cosa c’entra con una fiera di arte antica e moderna?
Rispondiamo con due motivazioni: la prima è che Flashback, in tutte le sue sfaccettature, è contemporaneamente cultura e mercato, due elementi della stessa equazione che hanno come fine comune il fornire degli strumenti cognitivi alle persone, la seconda è che ci fai una domanda pleonastica perché le opere d’arte… sono tutte contemporanee, l’opera è, per l’appunto, Opera Viva.
Se il Ministero vi chiedesse un parere su come agevolare il comparto, quali consigli dareste? Penso soprattutto alle questioni fiscali, al diritto di seguito e via discorrendo.
Sicuramente argomento per noi spinoso è la burocrazia nel sistema di circolazione delle opere: è auspicabile una velocizzazione e semplificazione delle procedure, come dire… con la burocrazia attuale, Cristoforo Colombo non sarebbe mai riuscito a partire.
Marco Enrico Giacomelli
Torino // dal 3 al 6 novembre 2016
2 novembre inaugurazione su invito
Flashback
PALA ALPITOUR ISOZAKI
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011 19464324
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