Paola Tognon è la nuova direttrice del Museo della Città di Livorno. L’intervista
Paola Tognon è la prima direttrice del Museo della Città di Livorno, inaugurato il 30 aprile 2018. La scelta è caduta sulla curatrice bergamasca dopo un bando conclusosi a giugno.
“Abbiamo pensato di aprire il più possibile il bando a candidati che provengono anche da diversi corsi di studio. Quello che abbiamo anche chiesto è stato di presentare un progetto in cinque cartelle su attività concrete che si andranno a svolgere, visto che il mandato durerà solamente un anno (che corrisponde alla fine della giunta comunale. Livorno ha uno spirito particolare, città portuale che vive di scambi anche internazionali. Quello che ci auspichiamo è che il Direttore Scientifico riesca a creare dei legami con la comunità locale ma anche con le persone che vengono da fuori”. Così raccontava ad Artribune Antonio Bertelli, responsabile dell’Ufficio Provveditorato del Comune di Livorno nel mese di giugno alla ricerca di un nuovo Direttore Scientifico per i Musei del Comune che comprendono il Museo Civico Giovanni Fattori e Museo della Città. La figura richiesta era quella di un professionista del settore con elevate capacità nell’ambito organizzativo, del Management delle Organizzazioni Culturali e con esperienze di ricerca. In questi giorni la fumata bianca. La nuova direttrice del Museo della Città di Livorno è Paola Tognon, storica dell’arte e curatrice bergamasca, classe 1965, fondatrice di The Blank e Contemporary Locus prima direttrice dell’istituzione inaugurata ad aprile 2018. Una scelta contemporanea che dà una indicazione ben precisa di quello che è l’orientamento del Comune toscano. Abbiamo incontrato la Tognon e ci ha dato qualche prima anticipazione.
Cosa ha fatto secondo te la differenza nel tuo progetto? Quali sono stati i punti di forza?
Non so dare una risposta perché non conosco i progetti degli altri candidati e non ho fatto confronti Nel mio progetto per Livorno ho cercato di porre in evidenza alcune linee strategiche che facessero dell’identità e della partecipazione punti focali.
Livorno ha una forte impronta e storia culturale: come ti confronterai con essa? E con il tessuto territoriale?
Livorno è una città straordinaria, la sua storia ha dato forma alle idee, alla convivenza, alle comunità, ha il mare davanti e tante storie da raccontare. Il mio lavoro non potrà che nascere dall’ascolto e dal confronto. Ma è chiaro che si tratta di una città intensa, non di un luogo “pettinato” per le sole esigenze del turismo. Non solo un meraviglioso lungomare, ma anche un porto.
Quali saranno le prime azioni?
Quello che ho già fatto: camminare e camminare per le vie della città. A partire da settembre approfondire la conoscenza del suo patrimonio e stabilire delle linee programmatiche soprattutto per il nuovo Museo della Città.
Che cosa porterai dell’esperienza di Contemporary Locus in questo nuovo percorso?
Contemporary Locus rappresenta per me una scommessa e un gesto di contemporaneità che può trovare identità in ogni geografia italiana. Significa dare energia alle idee e alle pratiche degli artisti, restituire ricerca e senso ai luoghi ed alla loro storia attraverso la forza dell’arte. Significa anche un lavoro di team, un pensiero di sostenibilità. Credere nelle missioni impossibili.
Come cambierà la tua forma mentis da curatrice indipendente a dirigente di uno spazio istituzionale?
Sono nata nelle istituzioni. Il mio pensiero non ne è mai stato lontano o contrapposto. Anzi, credo nella forza delle reti, nella necessità del confronto, nelle collaborazioni e nell’importanza di un patrimonio da tutelare e accrescere. In questa logica spero che tutte le mie esperienze possano diventare validi strumenti di analisi e progettazione, come chiesto per questo incarico: 9 mesi per avviare una nuova avventura.
– Santa Nastro
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