Coinvolgente e interattiva: apre A’NICA, nuova galleria di Zona Tortona a Milano
Aprirà il 16 febbraio la nuova galleria di Zona Tortona Design District. Uno spazio che nasce con la voglia di promuovere nuovi talenti, coinvolgere il pubblico e diventare un punto di riferimento del panorama artistico di Milano.
There’s a starman waiting in the sky: cita David Bowie Giorgia Panseca, la fondatrice della nascitura galleria A’NICA, che aprirà il 16 febbraio in Zona Tortona a Milano. Tante idee pronte a fiorire, come la diffusione di Qrcode in giro per la città contenenti le overview delle mostre, una comunicazione di impatto sui social network e la collaborazione con le iniziative internazionali della città. Una galleria che, tra i suoi punti imprescindibili, contemplerà la promozione di nuovi talenti e artisti emergenti, italiani e internazionali, e che accoglierà un pubblico di addetti ai lavori e non, in un contesto nuovo e interattivo. Ad aprire la stagione espositiva, sarà il giovane artista Eltjon Valle (Kuçova, Albania, 1984), con la personale dal titolo Complexity: una mostra che ruota attorno al tema dell’ecologia, concentrandosi sull’espressività primaria dei materiali con un’attenzione alla dimensione urbana e naturale. Ce ne parla la gallerista Giorgia Panseca in questo dialogo.
Quali sono stati i fattori che ti hanno spinto ad aprire una galleria, in questo luogo e in questo momento?
Germano Celant disse che nel mercato le opere sono merce, nel museo documento ma nelle mostre devono poter respirare. Desideravo creare uno spazio dove l’artista potesse avere la libertà di dare respiro alle proprie idee, ridare libertà al proprio mondo intrinseco e all’espressione di esso. Uno spazio metafisico che potesse essere uno spioncino attraverso cui vedere mondi immaginativi. Ridare centralità all’uomo e non ad una sempre più manifesta ricerca tesa a soddisfare il sistema. L’individuazione dello spazio è stata poi fondamentale per la realizzazione del progetto, un piccolo spazio espositivo in Zona Tortona con soffitti altissimi: un contenitore di ricordi, pensieri, immagini e proiezioni passate presenti e future.
Nella presentazione della galleria A’NICA dichiari la tua volontà di rendere lo spazio interattivo, dinamico e coinvolgente. Come intendi far sì che ciò avvenga?Le gallerie milanesi sono spesso luoghi frequentati da addetti ai lavori, collezionisti legittimati e pochi intrusi occasionali presenti ai vernissage inaugurativi, che fusi tra la folla, non provano l’imbarazzo di mettere piede in luoghi altrimenti paventati. Con A’NICA vorrei provare ad avvicinare i due universi, sia quello consolidato che quello meno prossimo attraverso diversi accorgimenti: allestimenti attraenti e incoraggianti alla visita, utilizzo dei social come strumento di richiamo e di interesse che incuriosiscano a frequentare lo spazio. La galleria promuoverà inoltre un programma di eventi in sinergia con le iniziative internazionali in corso nella città con il desiderio di diventare così un nuovo punto di riferimento visivo e culturale per Milano.
Hai delle figure che ti hanno ispirato?
Negli anni Sessanta, a Palermo, la galleria Il Chiodo in Via Ricasoli, decise di uscire dalle porte dello spazio espositivo e di allestire una mostra per strada; per avvicinare il pubblico occorreva rivoluzionare la fruizione. Il gallerista era mio padre, Filippo Panseca, e la manifestazione, chiamata poi la Ricasoliana, ebbe grande successo per diversi anni. Oggi, ancora una volta, credo si senta l’esigenza di sovvertire, seppur con altri mezzi, il sistema dell’arte.
Il programma espositivo della galleria inaugura con un giovane artista albanese, Eltjon Valle. Com’è avvenuta questa decisione? È un artista che rientra nei criteri con cui organizzerai la tua scuderia?
Da piccola i miei genitori, entrambi docenti all’Accademia di Belle Arti di Brera, mi portavano a seguire le lezioni dei loro corsi. Ricordo che rimanevo affascinata dai lavori dei ragazzi e dal percorso progettuale. Dall’idea allo sviluppo che portava alla concretizzazione di un’opera che fino a pochi mesi prima era soltanto uno schizzo, magari a margine di un foglio scarabocchiato. Crescendo ho continuato a frequentare Brera, e ho stretto conoscenze con alcuni studenti, a quel punto ormai coetanei, che hanno proseguito la loro carriera artistica e di cui ho seguito il lavoro. Dapprima solo come appassionata, poi anche come collezionista. Eltjon fu uno di questi studenti, conosciuto quando era un diciottenne, e di cui ho seguito lo sviluppo negli ultimi quindici anni. Un’evoluzione artistica e una progettualità che mi hanno portata a volerlo tra gli artisti che fanno parte del progetto di A’NICA.
-Giulia Ronchi
Eltjon Valle, Complexity
Galleria A’NICA
16 febbraio
Via Lanino 1, Zona Tortona, Milano
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