Come sarà il 2019 dei Musei italiani? Intervista a Giorgio de Finis direttore di Macro Asilo
Continua la nostra indagine sul 2019 dei grandi musei italiani. Tirando le fila dell’anno appena conclusosi e con qualche accenno a che cosa accadrà in futuro. Dopo le interviste a Lorenzo Balbi e ad Andrea Bruciati, tocca a Giorgio de Finis, direttore del Macro Asilo di Roma.
Come sarà la programmazione dell’anno 2019?
A palinsesto giornaliero, come da progetto. Con una media di 200 eventi mensili: atelier, lectio magistralis, autoritratti, incontri, performance, rassegne video, forum…
Ci sarà spazio per la giovane arte italiana? Se sì, in che modo?
C’è spazio per i giovani come per i senior. A ciascun artista (e chiunque si definisca tale per autolegittimazione e con un’identità solida) offriamo almeno la possibilità di raccontarsi in una lezione autoritratto.
Su quali risorse contate?
Su quelle stanziate dall’Amministrazione (400mila euro l’anno) e sul contributo volontario di tutti. Ciascuno è invitato a portare qualcosa in “dono” per costruire insieme questo spazio comune.
Un bilancio dell’anno che si è appena concluso?
Buono. Ma le somme le tireremo al termine dei 15 mesi.
Dalla tua nomina sei riuscito a realizzare tutto ciò che ti eri prefisso? C’è qualcosa invece che vorresti riuscire a realizzare nell’anno che si sta aprendo?
Il mio è un progetto corale che consiste nella costruzione di uno spazio nuovo dove l’arte e la società possono incontrarsi e supportarsi. Non si tratta di questo o quello, ma di tutto o niente.
I più grandi pregi del tuo museo e i più grandi difetti.
Ogni scarrafone è bello a mamma sua.
–Santa Nastro
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