I dimenticati dell’arte. Ezechiele Leandro, l’artista fuori dal sistema
A lui si deve la costruzione del Santuario della Pazienza in Puglia, una sorta di monumento che richiama le scelte materiche dell’Art Brut. Stiamo parlando di Ezechiele Leandro, la cui storia è stata riscoperta solo di recente
Non dimenticato, ma autentico outsider. Questa è la corretta definizione di un artista sui generis come Ezechiele Leandro (Lequile, 1905 ‒ San Cesario di Lecce, 1981), autore di un originale monumento di Art Brut nel Salento, il Santuario della Pazienza, inaugurato nel 1975 e costruito da Ezechiele nell’arco di diversi anni con materiali di risulta, tra piastrelle, frammenti di metallo e malta, per dare vita a uno spazio prodotto dall’immaginazione fertile e fiabesca di un artista fuori dal sistema.
LA STORIA DI EZECHIELE LEANDRO
Del resto, anche la sua nascita è misteriosa: figlio di genitori ignoti, lavora come pastore fino a undici anni, quando Giovanna Ciurlia lo riconosce e gli dà il nome di Ezechiele Leandro, prima di chiuderlo in un convento di frati, dove rimane fino al 1921, quando parte per il servizio militare. Dodici anni dopo si trasferisce a San Cesario di Lecce ‒ dove rimarrà tutta la vita ‒, si sposa e ha quattro figli, di cui l’ultimo è minorato. A causa di problemi economici, Ezechiele lavora come minatore in Africa e in Germania: nel 1946 apre un’officina di affitto e riparazione di biciclette, per poi lavorare come cementista e infine rottamaio a Lecce. La casa che si costruisce da solo a San Cesario assume negli anni sempre di più l’aspetto di una sorta di museo laboratorio, protetto da un muro popolato da mosaici e sculture che raffigurano scene della Bibbia, realizzate con materiali vari, dai copertoni di biciclette ai pezzi di vetro, legno e ferraglie. Isolato e disprezzato dai suoi concittadini, che lo considerano un pazzo pericoloso, a partire dai primi Anni Settanta Ezechiele avvia l’attività espositiva italiana e internazionale, grazie alle sue opere caratterizzate da uno stile drammatico ed espressivo, in bilico tra primitivismo e Art Brut.
IL SANTUARIO DELLA PAZIENZA DI EZECHIELE LEANDRO
All’interno della sua vastissima produzione il suo capolavoro è il Santuario della Pazienza, una sorta di “monumento al riciclo”, che ricorda per certi versi il Parco Güell di Antoni Gaudí a Barcellona e le sculture dei mostri di villa Palagonia a Bagheria. In un’area di 700 metri quadrati accanto alla sua casa, in via Cerundolo 26 a San Cesario di Lecce, Ezechiele Leandro ha realizzato un grandioso complesso di 200 opere, che rappresentano l’Apocalisse, la Passione di Cristo e il Giudizio Universale. Dal 2014 la casa-museo di Ezechiele è stata sottoposta al vincolo di interesse culturale, mentre alla sua arte sono state dedicate alcune mostre: la più recente è la retrospettiva Leandro unico primitivo, curata da Antonella Di Marzo, Lorenzo Madaro, Brizia Minerva e Tina Piccolo nel 2016 tra San Cesario, Lecce e Bitonto.
‒ Ludovico Pratesi
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