I dimenticati dell’arte. Bruno Modugno, lo scrittore ossessionato dalla caccia
Amante e strenuo difensore della caccia, Bruno Modugno l’ha resa protagonista del suo romanzo più celebre e anche della sua attività cinematografica e televisiva
Ha fatto appassionare l’Italia con le battute di caccia di un bracconiere, nonostante le violente polemiche animaliste di quegli anni. Siamo nel 1977 e il romanzo Re di Macchia, pubblicato da Rusconi l’anno precedente, arriva nella cinquina del premio Strega, e il grande pubblico scopre il talento di narratore del giornalista Bruno Modugno (Roma, 1933 ‒ Bracciano, 2020). Tutti applaudono al libro di Modugno, che ha fatto della caccia la sua principale passione: Roberto Cantini su Epoca lo definisce “fantasioso e onirico”, mentre Alberto Bevilacqua scrive nella prefazione al romanzo: “Il suo marchingegno, Modugno lo svela dall’inizio, invitando subito il lettore a fare i conti con quella che abbiamo definito invenzione nell’invenzione, e con l’ironia di fondo che autorizza a ritenere la letteratura un gioco, una morte felice”. I lettori si appassionano alla vicenda dei due personaggi, il cacciatore Davide, in perfetta simbiosi con la natura, e la compagna Regina, che lo abbandona per ritornare nel mondo, troppo affaticata e impaurita da una vita troppo isolata. Il libro vende 40000 copie, e nel 1988 diventa un film, firmato dallo stesso autore in qualità di regista. Ma chi è l’autore di Re di Macchia, capace di condividere i momenti di attesa nei cespugli, prima del passaggio di una preda, nel silenzio di una radura all’alba?
LA STORIA DI BRUNO MODUGNO
Modugno ha cominciato la sua carriera molto giovane, collaborando con diverse testate come Il Globo, Il Giornale d’Italia e Telesera, fino all’ingresso in RAI nel 1964, dove lavorerà per trent’anni come autore di programmi culturali e di intrattenimento come Racconti dal vero, Pianeta, Due per sette e La parola e l’immagine, oltre a L’avventura, il programma per ragazzi dedicato alla scoperta del mondo, andato in onda con grandissimo successo tra gli Anni Sessanta e Settanta con un evidente scopo didattico. Senza dimenticare L’alba dell’uomo, una serie di documentari firmata da Modugno insieme a Folco Quilici e Carlo Alberto Pinelli. Ma per più di quarant’anni la sua ossessione è stata la caccia, analizzata soprattutto sul versante biologico- etico e antropologico. Una battaglia che ha visto Modugno contrastare con vigore e con valide argomentazioni culturali, sui giornali, in televisione e nel mondo della politica, diverse campagne anticaccia che a partire dagli Anni Settanta hanno dilaniato la società italiana. Dal 2004 è stato direttore del canale monotematico Caccia e Pesca su Sky, dove ha raccontato le sue esperienze di cacciatore ai cinghiali in Maremma e a camosci e caprioli sulle montagne del Tirolo, che Modugno è stato capace di descrivere in maniera vivida e coinvolgente con una narrazione molto intensa e poetica con Re di Macchia, ripubblicato nel 2015 da Innocenti Editore.
‒ Ludovico Pratesi
I dimenticati dell’arte. Liliana Maresca
I dimenticati dell’arte. Antonio Gherardi
I dimenticati dell’arte. Brianna Carafa
I dimenticati dell’arte. Fernando Melani
I dimenticati dell’arte. Pietro Porcinai
I dimenticati dell’arte. Giuseppe Vannicola
I dimenticati dell’arte. Alberto Martini
I dimenticati dell’arte. Il Maestro di Castelsardo
I dimenticati dell’arte. Pilade Bertieri
I dimenticati dell’arte. Mario Puccini
I dimenticati dell’arte. Guglielmo Janni
I dimenticati dell’arte. Salvatore Meo
I dimenticati dell’arte. Federico Seneca
I dimenticati dell’arte. Il pittore Luigi Trifoglio
I dimenticati dell’arte. Clotilde Marghieri
I dimenticati dell’arte. Bruno Caraceni
I dimenticati dell’arte. Vincenzo Rabito
I dimenticati dell’arte. Giuseppe Novello
I dimenticati dell’arte. Carlo Romagnoli
I dimenticati dell’arte. Guido Seborga
I dimenticati dell’arte. Emanuele Rambaldi
I dimenticati dell’arte. Ennio Belsito
I dimenticati dell’arte. Colantonio
I dimenticati dell’arte. Edoardo Cacciatore
I dimenticati dell’arte. Matteo Olivero
I dimenticati dell’arte. Bortolo Sacchi
I dimenticati dell’arte. Alessandro De Feo
I dimenticati dell’arte. Ugo Celada da Virgilio
I dimenticati dell’arte. Paola Masino
I dimenticati dell’arte. Renato Tomassi
I dimenticati dell’arte. Gian Luigi Polidoro
I dimenticati dell’arte. Elsa De Giorgi
I dimenticati dell’arte. Franco Nonnis
I dimenticati dell’arte. Umberto Brunelleschi
I dimenticati dell’arte. Raffaello Brignetti
I dimenticati dell’arte. Ezechiele Leandro
I dimenticati dell’arte. Pietro Gaudenzi
I dimenticati dell’arte. Giuseppe Loy
I dimenticati dell’arte. Mimì Quilici Buzzacchi
I dimenticati dell’arte. Tullia Socin
I dimenticati dell’arte. Fausta Cialente, scrittrice della modernità
I dimenticati dell’arte. Sirio Tofanari, lo scultore degli animali
I dimenticati dell’arte. Yambo, lo scrittore appassionato di Jules Verne
I dimenticati dell’arte. Adolfo Baruffi
I dimenticati dell’arte. Arturo Nathan
I dimenticati dell’arte. Aldo Braibanti
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati