I dimenticati dell’arte. Mario Cavaglieri, il pittore mondano che amava la tranquillità
Originario di Rovigo, ma innamorato della Francia, il pittore Mario Oddone Cavaglieri seppe alternare vita mondana e passione per la tranquillità, scegliendo il territorio d’oltralpe come ultima dimora
Amava ritrarre belle donne dell’alta società all’interno di stanze di palazzi gentilizi, cariche di mobili e arredi pregiati, che aveva frequentato fin da piccolo, con uno sguardo alla dimensione più intima della pittura d’oltralpe. Ammiratore di Pierre Bonnard e Édouard Vuillard, Mario Oddone Cavaglieri (Rovigo, 1887 ‒ Pavie-sur-Gers, 1969) era nato nella Rovigo di fine Ottocento, figlio di Pacifico, membro di una famiglia aristocratica di origine ebraica che si era trasferita da Venezia nella cittadina veneta.
LA STORIA DI MARIO ODDONE CAVAGLIERI
Mario era un bambino privilegiato e trascorse l’infanzia in un ambiente colto e tranquillo nella città di Padova, dove i genitori si erano trasferiti nel 1900. Qui si era iscritto a Giurisprudenza, che abbandonò presto per dedicarsi alla pittura, seguendo le lezioni del pittore Giovanni Vianello insieme a Felice Casorati, che rimase allievo di Vianello fino al 1908. Dopo aver incontrato la sua musa Giulietta Catellini nel 1911 (la sposerà dieci anni dopo), la carriera di Cavaglieri subì un’impennata tra il 1913 e il 1925, con mostre in Italia e all’estero. La sua pittura rarefatta e raffinata aveva colto i gusti di un pubblico ricco e mondano, il quale apprezzava la sua attenzione ossessiva per gli arredi, che aveva colpito perfino un esperto del calibro dello storico dell’arte Roberto Longhi.
MARIO ODDONE CAVAGLIERI TRA FRANCIA E ITALIA
Nel 1925 lasciò salotti e mostre per ritirarsi nella campagna francese a Pavie-sur-Gers, presso Auch in Guascogna, nella bella villa di Peyloubére, al centro di una vasta tenuta di sua proprietà. Qui frequentava un circolo di amici, tra i quali Filippo de Pisis, e dipingeva vedute campestri e paesaggi, in una dimensione di vita bucolica e tranquilla, lontana dagli sfarzi precedenti, anche se esponeva regolarmente al Salon d’Automne di Parigi. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale decise di rientrare in Italia pensando di essere al sicuro, ma si rese conto ben presto di aver preso un abbaglio: buona parte della sua famiglia venne deportata, e lui fu costretto a muoversi di città in città senza tregua. Alla fine del conflitto tornò in Francia, dove trascorse una serena vecchiaia nella villa di campagna, circondato dalla moglie e da qualche amico fedele.
Oggi la pittura di Cavaglieri è promossa dalla Galleria dello Scudo a Verona, che nel 1993 gli ha dedicato l’antologica Mario Cavaglieri, gli anni brillanti. Dipinti 1912-1922, curata da Maurizio Fagiolo dell’Arco, Raffaele Monti e Viviane Vareilles.
‒ Ludovico Pratesi
I dimenticati dell’arte. Liliana Maresca
I dimenticati dell’arte. Antonio Gherardi
I dimenticati dell’arte. Brianna Carafa
I dimenticati dell’arte. Fernando Melani
I dimenticati dell’arte. Pietro Porcinai
I dimenticati dell’arte. Giuseppe Vannicola
I dimenticati dell’arte. Alberto Martini
I dimenticati dell’arte. Il Maestro di Castelsardo
I dimenticati dell’arte. Pilade Bertieri
I dimenticati dell’arte. Mario Puccini
I dimenticati dell’arte. Guglielmo Janni
I dimenticati dell’arte. Salvatore Meo
I dimenticati dell’arte. Federico Seneca
I dimenticati dell’arte. Il pittore Luigi Trifoglio
I dimenticati dell’arte. Clotilde Marghieri
I dimenticati dell’arte. Bruno Caraceni
I dimenticati dell’arte. Vincenzo Rabito
I dimenticati dell’arte. Giuseppe Novello
I dimenticati dell’arte. Carlo Romagnoli
I dimenticati dell’arte. Guido Seborga
I dimenticati dell’arte. Emanuele Rambaldi
I dimenticati dell’arte. Ennio Belsito
I dimenticati dell’arte. Colantonio
I dimenticati dell’arte. Edoardo Cacciatore
I dimenticati dell’arte. Matteo Olivero
I dimenticati dell’arte. Bortolo Sacchi
I dimenticati dell’arte. Alessandro De Feo
I dimenticati dell’arte. Ugo Celada da Virgilio
I dimenticati dell’arte. Paola Masino
I dimenticati dell’arte. Renato Tomassi
I dimenticati dell’arte. Gian Luigi Polidoro
I dimenticati dell’arte. Elsa De Giorgi
I dimenticati dell’arte. Franco Nonnis
I dimenticati dell’arte. Umberto Brunelleschi
I dimenticati dell’arte. Raffaello Brignetti
I dimenticati dell’arte. Ezechiele Leandro
I dimenticati dell’arte. Pietro Gaudenzi
I dimenticati dell’arte. Giuseppe Loy
I dimenticati dell’arte. Mimì Quilici Buzzacchi
I dimenticati dell’arte. Tullia Socin
I dimenticati dell’arte. Fausta Cialente, scrittrice della modernità
I dimenticati dell’arte. Sirio Tofanari, lo scultore degli animali
I dimenticati dell’arte. Yambo, lo scrittore appassionato di Jules Verne
I dimenticati dell’arte. Adolfo Baruffi
I dimenticati dell’arte. Arturo Nathan
I dimenticati dell’arte. Aldo Braibanti
I dimenticati dell’arte. Bruno Modugno
I dimenticati dell’arte. Marcello Mascherini
I dimenticati dell’arte. Enrico Mreule
I dimenticati dell’arte. Gino Rossi
I dimenticati dell’arte. Calogero Ciancimino
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati