È morto Stefano Dal Monte Casoni, artista della ceramica con Giampaolo Bertozzi

L’artista romagnolo si è spento dopo una lunga malattia. Dagli Anni Ottanta, nel sodalizio Bertozzi&Casoni, ha contribuito a emancipare la ceramica dal ruolo di arte minore. Oggi le opere del duo sono esposte e conosciute in tutto il mondo, a cominciare dal museo personale di Sassuolo

Tutto il mondo li ha conosciuti come Bertozzi&Casoni, società fondata a Imola nel 1980, e da allora protagonista di una sperimentazione costante sulla ceramica artistica, utilizzata per leggere la contemporaneità. Di quella coppia – Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni – che ha attraversato i decenni mantenendo inalterata la stima e l’amicizia, alla base di un sodalizio umano e professionale profondo, oggi ne resta solo una metà. Stefano Dal Monte Casoni, nato a Lugo di Romagna nel 1961, si è spento dopo una lunga malattia, all’età di 62 anni.

Bertozzi & Casoni. Minimi Avanzi. Pinacoteca Civica, Ascoli Piceno 2017

Bertozzi & Casoni. Minimi Avanzi. Pinacoteca Civica, Ascoli Piceno 2017

BERTOZZI, CASONI E LA CERAMICA ARTISTICA

Insieme, i due avevano mosso i primi passi all’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza, poi l’Accademia di Belle Arti a Bologna, prima di spostarsi a Imola, dove collaboreranno a lungo con la Cooperativa Ceramica (dall’85 all’89). Il primo piccolo laboratorio, alla fine degli Anni Settanta, a Borgo Tossignano; poi, uno studio vero e proprio, e la volontà di svincolare la ceramica dal riferimento esclusivo all’artigianato, per farne invece il mezzo espressivo di una ricerca artistica che nel giro di vent’anni gli avrebbe garantito la fama internazionale. Sono degli Anni Ottanta le sperimentazioni che prendono il titolo di Minimi avanzi, composizioni in maiolica dipinta a puntinismo, su piccoli tavoli apparecchiati con tazze, piatti, avanzi di cibo, calici spumeggianti, ma tutto realizzato in dimensione piatta non tridimensionale. Nel 1997, la svolta, con la chiamata di Gian Enzo Sperone: “Ci fece ragionare sul fatto di rendere più oggettive le nostre composizioni. La ricerca ci ha portato a considerare come necessari i materiali ceramici di derivazione industriale”, raccontavano ad Artribune Bertozzi&Casoni nel 2019. Le composizioni del duo artistico virano così verso l’iperrealismo e il surrealismo, si moltiplicano le mostre in Italia e nel mondo (tra le ultime, l’omaggio a Giorgio Morandi alla Galleria d’Arte Maggiore di Bologna e Antropocene alla Galleria Civica di Trento, entrambe nel 2022, e l’ultima di molte esposizioni alla Sperone Westwater di New York, nel 2021, sul ciclo delle Cinque Stagioni), in anni in cui la ceramica ancora fatica a uscire dal ruolo di “arte minore” (oggi non è più così, e parte del merito è proprio di Bertozzi&Casoni). Alla fine del 2017 arriva anche un museo, alla Cavallerizza Ducale di Sassuolo, per raccogliere in uno spazio permanente le opere più significative della loro produzione, da Scegli il Paradiso (1997), una Madonna intenta a tagliare un’aiuola di fiori mentre il Bambino Gesù gioca con una rana, alla Composizione non finita infinita del 2009, al Brillo Box con pappagalli del 2016, e molte altre invenzioni che popolano l’habitat dei due artisti ceramisti.

Museo Bertozzi & Casoni, Sassuolo, interno

Museo Bertozzi & Casoni, Sassuolo, interno

L’OMAGGIO A STEFANO DAL MONTE CASONI

Adesso purtroppo Stefano non c’è più – dice Bertozzi, raggiunto dal Resto del CarlinoIl nostro è stato un sodalizio di idee e di amicizia, ci siamo molto aiutati l’un l’altro. Nel tempo la nostra era diventata una unione più spirituale. Com’era Stefano? Era una persona allegra, molto ironica, affrontava tutto con positività. Aveva un carattere forte, deciso, era una persone non comune”. Ma a celebrare Stefano Dal Monte Casoni è oggi anche la sua città “adottiva”, Imola: “Con la sua scomparsa la nostra comunità rimane orfana di una figura carismatica e umile al tempo stesso, una gran bella persona che era tutt’uno con il suo essere un grande artista dotato di una sensibilità e di una intelligenza rara e preziosa, talvolta spiazzante, sempre autentica. La sua capacità, nel fruttuoso sodalizio Bertozzi & Casoni, di trasformare la terra in ceramica e la ceramica in opera d’arte, fino a farne un linguaggio artistico universalmente riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo, è un dono prezioso per tutti noi, che vivrà per sempre”. I funerali si svolgeranno nella chiesa di Valsellustra.

Livia Montagnoli

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