La bellezza della semplicità nelle illustrazioni di Chiara Lanzieri
Vivace, immediato, psicologico è il lavoro grafico di Chiara Lanzieri. Sogno nel cassetto? Disegnare una copertina per “The New Yorker”. Abbiamo intervistato la creativa 33enne
Sperimentatrice nata, Chiara Lanzieri (Roma, 1990) vive nella Capitale. Ama cimentarsi in varie tecniche artistiche tra cui pittura, collage e fotografia. Dinamismo e sintesi, con un’inclinazione al decoratissimo geometrizzante, sono alla base della sua ricerca espressiva che indaga il controverso rapporto tra l’uomo e la realtà circostante. Con una forte attitudine per l’introspezione psicologica attraverso il ritratto e un notevole senso cromatico.
Intervista a Chiara Lanzieri
Parlaci della tua formazione e dei tuoi illustratori di riferimento.
Mi sono diplomata in graphic design allo IED di Roma. Dopo alcuni anni nel campo della grafica ho cominciato a occuparmi di illustrazione, riuscendo a trasformare questa passione in un lavoro.
Gli autori che mi hanno influenzato sin dal principio sono stati Kveta Pacovska (illustratrice), Olle Eksell (designer), Giovanni Pintori (designer) e Lora Lamm (illustratrice e grafica).
Quali tecniche prediligi?
La pittura acrilica e il collage sono le tecniche che prediligo. Tuttavia per una questione di tempo, quando lavoro per editoriali, disegno principalmente in digitale.
Traduci il tuo lavoro in tre aggettivi.
Vivace, immediato, semplice.
Definisci il processo creativo delle tue illustrazioni.
Dopo aver ricevuto una commissione editoriale, sottolineo le parole principali all’interno del brief. Successivamente faccio una ricerca fotografica di immagini che in qualche modo possono essere suggestive. Poi schizzo su un foglio delle bozze molto sintetiche per comprendere bene lo spazio che verrà occupato dall’illustrazione. Infine mi sposto sulla tavoletta grafica per elaborare una bozza più dettagliata con l’aggiunta dei colori fino ad arrivare a quella che sarà la tavola definitiva.
L’illustrazione secondo Chiara Lanzieri
Cosa sogni di illustrare?
Di sogni ne ho tanti… Mi piacerebbe lavorare per qualche grande campagna pubblicitaria magari nel campo della moda e poi sicuramente sarebbe bellissimo poter disegnare una cover per il periodico The New Yorker.
Cosa attira maggiormente la tua attenzione della realtà che ti circonda?
Come le persone si relazionano al mondo, i loro volti e i loro gusti per i dettagli.
Qual è il tuo concetto di bellezza?
La semplicità.
Ultimo libro letto e ultimo film visto.
Ti seguo di Sheena Patel e The Square di Ruben Östlund.
Roberta Vanali
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #72
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