Nasce a Milano la Fondazione Iannaccone. Dal collezionismo all’arte come strumento di impatto sociale
Forte di un’attività ultradecennale da collezionista – tra i più attivi del panorama italiano – l’avvocato Giuseppe Iannaccone battezza la nascita della Fondazione omonima. Dal 2024 promuoverà attività espositive, di ricerca e progetti nel sociale
“Il mio collezionare è molto vicino a un innamoramento, in un processo che, come l’amore, non si può indurre, ma nasce spontaneamente”. E ancora: “Il collezionista per me ha un vincolo nei confronti dell’artista e della collettività. Il suo ruolo è mantenere pubbliche le opere d’arte che, per loro natura, appartengono al pubblico”. Solo alcuni estratti dall’intervista che, un anno fa, l’avvocato Giuseppe Iannaccone rilasciava ad Artribune, per commentare un progetto dedicato alla giovane arte. Passaggi essenziali per comprendere la visione – e il ruolo di primaria importanza nello scenario delle collezioni d’arte private italiane – di Iannaccone, che, a partire dalla passione per l’arte italiana tra le due guerre (quella degli Anni Trenta), ha riunito a Milano una preziosa raccolta, oggi sempre più aperta al contemporaneo. Il collezionismo dell’avvocato ha radici trentennali – i suoi primi passi sul mercato risalgono agli Anni Novanta – mentre ultradecennale è l’attività espositiva e curatoriale scaturita dall’esperienza dalla Collezione Giuseppe Iannaccone, che ora dà origine alla Fondazione omonima, costituendosi ente del Terzo Settore con l’obiettivo di implementare la propria attività culturale e di rivolgere la propria attenzione a temi di impatto sociale.
La nascita della Fondazione Giuseppe Iannaccone
Annunciata nella mattinata del 23 novembre 2023, in concomitanza con la presentazione della mostra di Pietro Moretti, Il falò dei gonfiabili, a cura di Iannaccone e Daniele Fenaroli (per la serie InPratica, giunta alla nona edizione), la Fondazione Giuseppe Iannaccone ETS avrà sede presso lo Studio Legale Giuseppe Iannaccone e Associati affacciato su San Babila, a Milano. Sostenitore da tempi non sospetti del “potere terapeutico dell’arte”, con il nuovo progetto l’avvocato intende da un lato approfondire l’impegno già ben avviato nella promozione dei giovani artisti, dall’altro “trasmettere la straordinaria forza che l’arte può esprimere nel perseguimento di finalità sociali. Numerosi progetti in cantiere saranno rivolti al supporto dei gruppi più fragili e alla diffusione dell’arte come sostegno per ritrovare equilibri perduti.” Iannaccone, nel ruolo di Presidente della neonata Fondazione, sarà affiancato da Alessia Iannaccone, in qualità di Vicepresidente, Caterina Fatta, Claudio Guenzani, Tommaso Iannaccone, Letizia Moratti e Roberto Spada in qualità di membri del Consiglio di Amministrazione, e Daniele Fenaroli con l’incarico di Direttore Generale e Direttore Artistico.
Le attività della neonata Fondazione Giuseppe Iannaccone
Con attività che spaziano dall’educazione alla valorizzazione del patrimonio culturale, dall’organizzazione di progetti culturali alla promozione di iniziative sociali, la Fondazione perseguirà dunque finalità culturali, civiche e solidaristiche, con l’arte come strumento di promozione della diversità e di supporto per lenire la fragilità sociale. Organizzerà mostre, convegni e rassegne di arti visive, musicali, teatrali e cinematografiche, coinvolgendo anche sedi esterne a quella istituzionale; realizzerà attività museali ed espositive; contribuirà a rendere parte della collezione Iannaccone fruibile in modo permanente e da una platea ampia. Ma ci sarà spazio anche per la ricerca, con la promozione di attività di studio, pubblicazione, conservazione e catalogazione documentaria per studiosi e studenti, anche in collaborazione con centri culturali, Università, Accademie e scuole. Tutto questo a partire dal 2024, coinvolgendo un pubblico di insegnanti, artisti, curatori, operatori del settore culturale e appassionati. Approfondendo, di fatto, intenzioni già manifeste nell’approccio di Iannaccone all’arte: “Noi collezionisti abbiamo un limite, ed è il nostro individualismo”, riconosceva l’avvocato nell’intervista di cui sopra. La volontà di superare quel limite sembra chiara.
Livia Montagnoli
www.collezionegiuseppeiannaccone.it
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