Morto Elio Carmi, designer ed esperto di identità museale
Il designer piemontese, classe 1952, aveva ricevuto il Compasso d’Oro nel 2020, per il progetto di rinnovamento della brand identity delle Gallerie degli Uffizi. Suo anche il logo del Padiglione Italia a Expo 2015. A Casale Monferrato lascia il suo Museo dei Lumi
Nel 2015 ha firmato il logo del Padiglione Italia all’Expo di Milano; nel ’20 il suo progetto per rinnovare la brand identity Gallerie degli Uffizi gli valeva il Compasso d’Oro. Sono probabilmente i traguardi più significativi – sicuramente quelli più conosciuti – della carriera di Elio Carmi, grafico e designer di Casale Monferrato, classe 1952, personaggio in verità decisamente poliedrico, pure esperto di branding, docente universitario e ideatore del Museo dei Lumi (le Chanukkiot della tradizione rituale ebraica), nella sua cittadina natale. Affetto da mesotelioma pleurico, malattia da esposizione all’amianto, Carmi è deceduto lo scorso 8 gennaio all’età di 71 anni. A Casale Monferrato, in qualità di presidente della comunità ebraica locale (dal 2020), il designer si era speso negli ultimi anni per la promozione e la valorizzazione della sinagoga e del museo a essa connesso, con l’esposizione di una serie di candelabri a nove bracci in ceramica (prodotto di manifattura del territorio) e alcune prove d’artista; e sempre a lui si deve la creazione del festival internazionale di cultura ebraica Oyoyoy!
Elio Carmi e l’elaborazione del segno
Carmi, raccontava lui stesso nel 2021 ad Artribune, era nipote di un tipografo, mentre “mia mamma si occupava di figurini di moda. Questi retaggi, insieme alla frequentazione con il segno, hanno contribuito a formarmi. Io sono prevalentemente un designer grafico. Ho iniziato negli Anni Settanta, al Centro Studi Arte-Industria di Novara retto da Nino di Salvatore, che aderì al MAC, Movimento Arte Concreta. Nel MAC c’erano Dorfles, Munari e molti altri. Questo segno mi ha contrassegnato. La mia competenza è saper costruire l’identità di marca. Cioè capire il senso di un contenuto, plasmato sulla capacità di essere distintivo e pertinente. È il “processo” che ho imparato a fare e che sta dietro l’elaborazione d’immagini”.
Nel 2018, gli Uffizi di Eike Schmidt gli chiesero di ripensare l’identità di comunicazione globale del polo museale fiorentino, che allora rivendicava l’essere diventato un “sistema”, dotandosi di un nuovo brand: Le Gallerie degli Uffizi. Sull’elaborazione di un’identità museale più consona allo scenario contemporaneo, negli ultimi tempi, Carmi si era trovato più volte a riflettere, lavorando anche alla presentazione di un nuovo profilo per il parco archeologico di Ercolano.
Carmi designer, tra prodotto e brand identity
A vent’anni, nel 1972, Carmi muoveva i primi passi come designer; nel 1986, con Alessandro Ubertis, avrebbe fondato a Milano l’agenzia Carmi e Ubertis, dedicandosi a una comunicazione integrata, frutto della riflessione sull’identità del prodotto e della brand (al femminile, come preferiva declinare il termine inglese). In quarant’anni di attività lo studio ha collaborato con società private (da Axa a Ferrero, Gruppo Generali, Gruppo 24 Ore) e istituzioni pubbliche (tra cui La Venaria Reale, Regione Lombardia, Triennale di Milano). Docente allo IED di Milano dal 1983 al 2017, ha insegnato anche a Domus Academy (2010-2012) e alla Scuola del Design del Politecnico di Milano (2012-2014). Del 2013 è il libro scritto con Elena Israela Wegher, Branding D.O. Progettare la marca. Una visione design oriented.
Onorando la sua scomparsa, l’ADI lo ricorda come “promotore di una cultura integrata del progetto e della cultura nel senso più ampio, una delle figure più note e importanti della comunicazione e del progetto grafico in Italia”. Al presidente dell’Associazione per il Disegno Industriale, Luciano Galimberti, il compito di ricordare le qualità umane e professionali di Carmi: “Un esempio di professionismo colto a cui tanto deve la storia del miglior design italiano; un impegno dispiegato durante la propria vita coniugando sempre cultura, professionalità e impegno civile senza mai perdere autoironia e autocritica”.
I funerali si svolgeranno mercoledì 10 gennaio alle 11, al cimitero ebraico di Casale Monferrato.
Livia Montagnoli
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