Morto a Pesaro lo scultore Giuliano Vangi. Aveva 93 anni
Aveva compiuto gli anni giusto lo scorso 13 marzo Giuliano Vangi, nato a Barberino di Mugello che dagli anni Sessanta viveva a Pesaro, capitale della cultura quest’anno
Muore a 93 anni da poco compiuti Giuliano Vangi (Barberino di Mugello, 13 marzo 1931 – Pesaro, 26 marzo 2024) pittore e scultore nato in Toscana ma che dagli Anni Sessanta viveva a Pesaro, nelle Marche. “Se ne va un grande maestro. Una figura illuminata, che ha contribuito a rendere affascinanti, unici, iconici, bellissimi, alcuni dei luoghi centrali della nostra città, rigenerandoli e donandogli vita grazie alle sue opere straordinarie”, dichiara Matteo Ricci, sindaco di Pesaro che nel 2024 è Capitale Italiana della Cultura. Da poco, proprio in occasione della nomina conferita alla città, era stata presentata in giunta la delibera per la realizzazione di un museo a Palazzo Mazzolari Mosca dedicato all’artista, a cui avrebbe lasciato diverse opere. “È stato un testimone prezioso della nostra Capitale italiana della cultura, che a lui deve tanto. Attraverso il suo lavoro, ha contribuito a rafforzarne la strategia impreziosendola”, aggiunge il vicesindaco e assessore alla Bellezza Daniele Vimini.
Giuliano Vangi. Chi era
Numerose le opere e i monumenti realizzati da Vangi in tutta Italia, dalla statua di San Giovanni Battista a Firenze, la Lupa in Piazza Postierla a Siena e il Crocifisso e il nuovo Presbiterio per la Cattedrale di Padova al nuovo altare e l’ambone del Duomo di Pisa, la grande scultura in marmo Varcare la soglia dei Musei Vaticani e quella in legno policromo per la Sala Italia di Palazzo Madama a Roma. Illustri anche le collaborazioni, come quella con l’architetto Mario Botta per la nuova Cappella del cimitero comunale di Azzano (Lucca) e per il Santuario del Beato Giovanni XXIII a Seriate (Bergamo). Tra le esposizioni, la personale a Palazzo Strozzi di Firenze nel 1967 lo porta a inaugurare mostre in tutto il mondo (si ricordano quella del 1981 a New York presso la Sindin Gallery e quella del 1988 a Tokyo alla Gallery Universe) e a partecipare alle più importanti rassegne internazionali come la Biennale di Venezia e di San Paolo, Documenta Kassel, la Quadriennale di Roma e la Biennale di Scultura di Carrara. Nel 1995 il Forte del Belvedere di Firenze gli ha dedicato una grande antologica, mentre l’Ermitage di San Pietroburgo una mostra personale nel 2001 in concomitanza a quella al Museo di Hakone in Giappone. Tra i premi ricevuti, quello del Presidente della Repubblica dell’Accademia di San Luca, la nomina a Professore Onorario all’Accademia di Belle Arti di Carrara e il Praemium Imperiale per la scultura. Nel 2002 gli viene intitolato a Mishima un museo, il primo in Giappone dedicato a un artista straniero vivente.
Caterina Angelucci
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