“Uffizi sempre più aperti e smart”. Parla il nuovo direttore Simone Verde
Il direttore del museo fiorentino presenta le nuove linee programmatiche dell’istituzione, che vedono al centro il pubblico con iniziative mirate a migliorarne la visita: orari serali, biglietto digitale e non solo. Ecco cosa ci ha raccontato Simone Verde
Agevolare e migliorare l’accesso museale da parte dei visitatori: sono queste le prime novità del programma di Simone Verde, neodirettore della Galleria degli Uffizi di Firenze, svelate durante la conferenza stampa tenutasi presso l’Auditorium intitolato ad Antonio Paolucci, scomparso lo scorso 4 febbraio. “Ringrazio i sindacati e i lavoratori con cui si è trovato un accordo: dal 26 marzo al 17 dicembre la Galleria delle Statue e delle Pitture resterà accessibile di sera, tutti i martedì, dalle 18.30 alle 21.30”, sottolinea Verde. “Sono ben 39 martedì in cui il Museo sarà visitabile a un orario più comodo e suggestivo per i fiorentini e non solo, allineandoci agli standard di altre grandi istituzioni museali che, permettendo l’ingresso nelle ore del tramonto, avvicinano i cittadini al patrimonio artistico, creando più intimità. È un risultato non banale, raggiunto con la sinergia sia delle amministrazioni sia delle parti sociali che operano nel settore”.
Gli Uffizi sempre più accessibili (e smart)
Oltre ai martedì delle aperture serali, vengono aggiunte anche aperture straordinarie di lunedì, generalmente giorno di chiusura settimanale della Galleria: sia gli Uffizi sia il Giardino di Boboli saranno aperti l’1 aprile, il 29 aprile, il 24 giugno (Festa di San Giovanni, Santo Patrono di Firenze) e il 30 dicembre. Altro annuncio significativo riguarda, finalmente, l’introduzione del biglietto “smaterializzato”, un servizio intelligente per avviare una decisa riduzione delle code cui troppo spesso i passanti del centro di Firenze (patrimonio Unesco) sono abituati a vedere. “Il risultato arriva grazie alla collaborazione con Opera Laboratori Fiorentini, una concessione importante per poter snellire la regolamentazione dei flussi e migliorare il servizio non solo a livello tecnologico, ma anche dal punto di vista amministrativo. È importante anche per ‘coprire’ le parti isolate della rete museale. Inoltre, con i dati che si potranno adesso raccogliere, si avranno ulteriori punti di sviluppo per migliorare l’accessibilità”, spiega il funzionario informatico delle Gallerie Gianluca Ciccardi, presente alla conferenza.
Intervista a Simone Verde, neodirettore degli Uffizi
Direttore, quindi per l’imminente apertura del Corridoio Vasariano il pubblico potrà già accedere con il biglietto digitale?Assolutamente sì, sono molto spesso in cantiere proprio per garantire la progressione dei lavori del Corridoio, per cui prendo come impegno personale l’accessibilità anche da smartphone.
Da quando si partirà?
Da maggio chiunque potrà acquistare il biglietto online e scaricare il QRCode per entrare nei luoghi del circuito.
Vale per tutto il complesso?
Sì, la smaterializzazione sicuramente darà una mano a migliore la qualità di visita del complesso museale, quindi del Corridoio Vasariano, delle Gallerie, del Giardino di Boboli, delle sale di Palazzo Pitti.
Vista l’intenzione di rendere gli Uffizi più “smart”, volevo chiederle – prendendo spunto anche da un suo commento di qualche anno fa (luglio 2020) alla pubblicazione Diritto e gestione del patrimonio culturale di Antonio Leo Tarasco, in cui sottolineava l’urgenza dovuta alla mancata gestione manageriale del copyright nel sistema museale italiano – se questa attenzione sarà in qualche modo presente nel suo programma, in riferimento anche alla tutela dell’immagine delle opere d’arte e del diritto d’autore, notando alcuni casi, come l’uso borderline della Venere di Botticelli per la campagna di promozione turistica del Ministro Daniela Santanchè, dove la posizione degli Uffizi in merito non era del tutto chiara.
La gestione delle immagini e del copyright fa capo al Ministero, è una materia che necessita di una risoluzione centralizzata. Tarasco, giustamente, ha elaborato un documento che ci permette di stabilire i prezzi e le modalità di diritto, noi invece dobbiamo rispondere al documento ministeriale.
Comunque, dell’episodio da lei citato non so, ci sono cause in corso. Certamente, come avviene nei musei americani o francesi da diverso tempo, avremmo anche noi attenzione verso l’argomento.
Luca Sposato
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