Arte e musica. Intervista alla polistrumentista indiana Nordra che si ispira ad Aphex Twin
Con una tromba tascabile e una voce eterea, dà luogo a creazioni di natura cinematografica, la polistrumentista e cantante di origine indiana Monika Khot, in arte Nordra. Ecco un suo ritratto
Nordra (Virginia, USA, 1992) è il progetto solista della compositrice sperimentale elettroacustica e polistrumentista Monika Khot, di origine indiana dello stato di Karnataka, nata in Virginia, ma con base a Londra. Con un mix eclettico di beat elettronici, vari strumenti suonati dal vivo come chitarra e una tromba tascabile e una voce eterea, dà luogo a creazioni di natura cinematografica, guidate da stati mentali che portano in superficie una gamma emozionale discratica. Cresciuta con la chitarra classica, Khot si è avvicinata all’elettronica per sperimentare strani ibridi di improvvisazione, musica ambientale e psichedelica nel trio Zen Mother di Seattle.
Tra musica industrial e noise
Decostruendo la struttura musicale in un linguaggio tra musica industrial e noise, si avvicina negli anni soprattutto alla danza, collaborando con coreografi di diverso genere. Nel 2018 Wire Magazine decreta la sua partitura originale per Pylon II, un’opera di danza multimediale, il miglior album noise e industrial dell’anno. Nel 2019 pubblica Ascent, collezione di musica ispirata a La montagna sacra, il classico cult degli anni ’70 creato dal regista esoterico Alejandro Jodorowsky, commissionatagli dal centro artistico Cue Northwest Residency. Nel 2021 è in residenza ai Pioneer Works di New York. Nel 2022 è ingaggiata per suonare basso, synth e chitarra nella live band della musicista Zola Jesus durante l’Arkhon Tour.
Il premio miglior sound design per un film di danza
Nel 2023 vince il premio come Miglior Sound Design al Tallgrass Film Festival (Kansas, USA), per il film di danza This is Concrete con coreografie della compagnia di danza italo-americana Malacame. Nordra ha collaborato anche con le musiciste statunitensi Marissa Nadler e Cassandra Jenkins e ha condiviso il palco con numerosi artisti, inclusi Anthony Braxton, compositore sperimentale americano. Lo scorso inverno si è esibita in Italia con la band di doom metal strumentale australiana Divide and Dissolve.
Intervista a Nordra
La tua definizione di arte.
Una visione parziale o un simbolo o una reliquia dei momenti in cui l’artista si è davvero chiesto “cosa sta succedendo qui?” con la totale incredulità di conoscere la risposta.
La tua definizione di musica.
Un fenomeno che crea una forte impressione e chiede impersonalmente di essere riconosciuto.
Ti definisci una “artista”?
Suppongo di non farlo con le associazioni moderne che ho con la parola “artista”. Gli artisti hanno sempre un contesto, una narrazione o un’urgenza davanti al loro lavoro. Se l’urgenza è reale, allora si tratta di un artista. Non so se ho mai avuto una vera urgenza mentre creavo. Non ne ho la capacità. Ho notato che lavoro per associazioni e poi, a volte, vengo come presa all’improvviso da un qualcosa di inaspettato che lascio entrare. Questo può accadere rapidamente o dopo innumerevoli ore. Sto lavorando su me stessa per essere più disponibile affinché questi momenti magici arrivino. La mente è troppo iperattiva perché qualcosa possa entrare, non c’è spazio. Ho visto in me la convinzione che pensare è creare, che posso pensare di superare questa sessione di scrittura o una performance, e questa è la convinzione che mi sto concentrando a rompere. Questo processo di rottura non ha mai fine, eppure continuo a provarci. Questo dimostra quante contraddizioni abbiamo dentro di noi.
L’opera di arte visiva che più ami.
Head of Woman (1960) di Francis Bacon.
La canzone che più ami.
Death By Fire di Roger Doyle.
I tuoi recenti progetti.
Attualmente sto lavorando alla rifinitura di pezzi originariamente realizzati per partiture di danza nel corso di diversi anni. Sarà una raccolta di musica chiamata Selected Dance Works (il nome è un omaggio ad Aphex Twin). Sto lavorando con coreografi di vario genere, tra cui il balletto contemporaneo, la danza moderna e le forme di danza classica indiana, come il Bharatanatyam e il Kathak, creando nuove coreografie per ogni brano, dato che la musica è stata originariamente creata per il movimento. Il lavoro sarà disponibile come raccolta di film di danza e spero di portare con me in tournée alcuni ballerini per eseguirlo dal vivo.
Un ricordo della tua vita.
Guidare tutta la notte attraverso il Montana in una Ford serie E grigio opaco degli anni ’90, ascoltando la lap steel (Raymond Richards) e guardando il sole sorgere.
Samantha Stella
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