Per la prima volta nella storia una direttrice alla National Portrait Gallery di Londra
Victoria Siddall vanta un passato eccellente nel mondo delle fiere d’arte ed è conosciuta per il suo impegno contro la crisi climatica. A lei il compito di guidare il museo verso un nuovo capitolo dopo la ristrutturazione
Ha il nome di Victoria Siddall la prima direttrice nella storia della National Portrait Gallery di Londra, che per la prima volta in 168 anni conferisce l’incarico di guidare il museo a una donna.
La posizione era aperta dopo la partenza di Nicholas Cullinan, che dopo dieci anni di (ottima) direzione presso la pinacoteca di St. Martin’s Place – riaperta nell’estate 2023 dopo un’ambiziosa ristrutturazione protrattasi per tre anni – ha accettato a giugno 2024 la sfida di risollevare le sorti del British Museum.
Chi è Victoria Siddall. Da Frieze a Studio Voltaire
E la scelta è caduta su una figura di spicco del sistema culturale britannico e internazionale con solide esperienze nel circuito del mercato dell’arte e un profilo impegnato sul fronte delle urgenze che affrontiamo nel presente, questione ambientale in primis.
Classe 1978, Siddall – dopo gli esordi da Christie’s all’inizio degli Anni Duemila – ha lanciato nel 2012 Frieze Masters, fiera gemella di Frieze London dedicata all’arte antica e agli Old Masters, diventando nel 2014 direttrice globale di Frieze Fairs (comprese le costole di New York, Los Angeles e Seoul; di quest’ultima, nel 2022, ha curato il lancio).
Nel suo passato, però, c’è anche la direzione del consiglio di amministrazione di Studio Voltaire, galleria indipendente non-profit e comunità artistica con sede a Clapham, nel sud di Londra.
Victoria Siddall e l’impegno contro il cambiamento climatico
E forte è il suo impegno nella lotta al cambiamento climatico: co-fondatrice e membro del consiglio direttivo della Gallery Climate Coalition, organizzazione che riunisce alcune tra le gallerie e le istituzioni culturali più importanti al mondo per ridurre l’impatto ambientale dell’arte, ha di recente promosso l’iniziativa Murmur, avviata con l’obiettivo di fornire al settore delle arti visive e della musica uno strumento in più per far sentire la propria voce contro la crisi ambientale. Non stupisce, dunque, ritrovarla tra le 50 persone più influenti del Regno Unito nella lista stilata nel 2020 da GQ.
Per la prima volta, però, Siddall si confronterà ora con la direzione di una prestigiosa istituzione pubblica, di cui è già stata nel recente passato Cultural Trustee.
Victoria Siddall alla National Portrait Gallery di Londra
Dopo il breve periodo di direzione ad interim di Michael Elliott, a Siddall spetterà il compito di traghettare la National Portrait Gallery verso una fase di necessario rilancio per raccogliere i frutti di una ristrutturazione costata oltre 41 milioni di sterline. “La National Portrait Gallery è un museo sulle persone, sulla storia, le civiltà e la società, e su come l’arte e gli artisti possano riflettere queste cose”, dichiarava solo qualche mese fa la neodirettrice, lodando il nuovo assetto della collezione e la programmazione inclusiva seguita alla riapertura del museo (che nel 2024 ha ricevuto anche il titolo di museo dell’anno in Inghilterra), da lei ritenuta “il momento più emozionante nella storia della NPG”.
Raccogliendo il testimone di Cullinan, Siddall ribadisce oggi l’entusiasmo di assumere il ruolo sul “palcoscenico perfetto” lasciato in dote dal suo predecessore.
Nell’aprire un nuovo capitolo sarà sostenuta dal consiglio di amministrazione della National Portrait Gallery, che attraverso il presidente David Ross la accoglie con parole eloquenti, definendola una “leader culturale”: “Victoria Siddall ha la determinazione e la visione per costruire il futuro del museo a partire dai nostri successi recenti”.
Livia Montagnoli
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