Nasce a Milano il bistrot letterario Walden. Con il sogno di un festival dei caffè del genere
Libreria per editori indipendenti, caffè-bistrot con menu vegetariano, hub di incontri e progetti: nasce Walden Milano, inaugurando con una maratona culturale di due giorni. Lo racconta Leonardo Caffo.
Un po’ caffè, un po’ luogo di ritrovo, un po’ libreria. Nasce a Milano Walden, il nuovo caffè letterario che prende il nome dall’opera omonima del filosofo Henry David Thoreau. E la scelta non è casuale dal momento che tra i fondatori del locale bistrot c’è anche Leonardo Caffo, filosofo, professore universitario e saggista originario di Catania, classe 1988, che ci racconta questa esperienza. La città prescelta è Milano, in Via Vetere 14, nella zona delle Colonne di San Lorenzo. L’inaugurazione è prevista, con un ricco programma di eventi, tra il 25 e il 26 gennaio 2018. La filosofia del locale è ispirata dal libro da cui prende il nome: il rispetto dell’ambiente, sia in termini fisici che in termini di contesto (e quindi, di relazioni e del “viver bene” tra coloro che lo abitano) è una delle maggiori preoccupazioni dei fondatori (oltre Caffo, Matteo Pitanza, imprenditore nelle energie rinnovabili e nelle macchine per la produzione agricola, che per Walden cura la parte drink e la selezione prodotti, Paolo Augugliaro, ex consulente oggi manager del locale, Antonio Inserra, manager e produttore di vino, arance e olio, che per il locale cura la selezione agroalimentare e il marketing).
LA LIBRERIA
La selezione della libreria è dedicata agli editori indipendenti. Il caffè si articola su 80mq, con una formula che forse non è nuovissima, ma è sempre di grande successo, con riscontri nelle molte città italiane dove ci sono esperienze simili, dal “Caffè Letterario” sulla Via Ostiense a Roma, alle numerose esperienze a Napoli (dal Caffè della Stampa all’Archeobar) e a Milano, o il progetto di Prinz Zaum a Bari, per citarne solo alcuni. Ognuno con il suo taglio e con la sua proposta, per una idea sempre più multidisciplinare, intrecciata e da vivere insieme della cultura. “Walden Milano”, spiega tuttavia Caffo, “segue questo classico modello, ma lo reinterpreta radicalmente. Innanzitutto si ispira a un libro, di cui riproduce i colori (il verde che caratterizza il design di interni), le idee radicali (ospitiamo solo libri di editori indipendenti all’interno, per esempio), la cucina (è un bistrot vegetariano: alimentazione del futuro secondo Thoreau). Lo abbiamo fondato in quattro, oltre a me che faccio il filosofo e qualche altra cosa, ci sono Paolo, che gestisce il locale, e Matteo e Antonio che come me da soci portano all’interno le loro idee. L’identità è chiara: uno spazio culturale multiforme dove pensare, mangiare, vedere mostre, tutto legato dal filo rosso del pensiero radicale inaugurato da Thoreau. Credo che a Milano il bisogno di posti del genere aumenti a dismisura ma bisogna reinventare il certo per soddisfare il bisogno delle imprese culturali: per questo, per esempio, abbiamo preso un caffè letterario standard e lo abbiamo trasformato in un hub di eventi-bistrot”.
L’INAUGURAZIONE
L’inaugurazione è pensata come una maratona con incontri, drink e djset serale con Soul Brothers. Il programma, che comincia alle 10,30 prevede una colazione con Daniela Monti del Corriere della Sera, un cooking show a ora di pranzo con Marco Cannizzaro, un momento pomeridiano con Chiara Ferella Falda di Superstudio e Mario Coppola. Il 26 gennaio si parte con la storia dell’artista Norma Jean ed un incontro con gli architetti Parasite 2.0. Il pomeriggio è dedicato a CheFare e a Demetrio Paparoni con gli studenti dell’Università Bocconi. Si chiude la due giorni con un djset di ETNA e non mancano momenti dedicati al food. Il coordinamento generale è affidato a Maria Donato che si occupa della programmazione eventi da Superstudio a Milano. La curatela del programma culturale generale del caffè è di Caffo: “Penso di far curare alcuni cicli tematici di eventi di varia natura a istituzioni culturali come la Fondazione Feltrinelli, CheFare, o riviste come Studio. Vorrei poi portare tutti gli altri caffè letterari stupendi in Milano, come Gogol o il Colibrì, a raccontarsi da Walden per iniziare a lavorare a un festival dei caffè letterari. Abbiamo una parete bianca dove faremo continue installazioni artistiche, dovrebbe iniziare Laura Cionci con una serie di fotografie sulla wilderness. Come abbiamo ripensato il modello di caffè letterario così vorremmo ripensare quello degli eventi al suo interno”.
– Santa Nastro
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