Bosco Colto. In Sicilia il progetto di riqualificazione che unisce arte e agricoltura

Nel Borgo di Santo Pietro ha preso forma una iniziativa che mette insieme discipline artistiche, architettura, scrittura, gastronomia, agricoltura ed eco-design. L’obiettivo? Ripartire dal territorio e rilanciarne le potenzialità

Nel Borgo di Santo Pietro, ai piedi della collina di Caltagirone in Sicilia, è nato un coraggioso progetto di recupero del territorio. Bosco Colto, ideato dallo studio di architettura Marco Navarra, mette in dialogo arte, architettura, scrittura, agricoltura, gastronomia, eco-design e formazione. Il programma si sviluppa a partire dall’idea del Campus territoriale Rasoterra. Imparare dalla selva, che coinvolge oltre cinquanta partecipanti da varie università italiane e costituisce la prima azione del progetto Bosco Colto.

Bosco Colto, Sicilia. Photo Claudia Zanfi

Bosco Colto, Sicilia. Photo Claudia Zanfi

GLI INTENTI DI BOSCO COLTO

Ecologismo, cultura del giardino, rigenerazione dei luoghi sono attività promosse sperimentando idee e materiali diversi, attraverso la pratica dell’autocostruzione. Luogo d’eccezione per queste pratiche e per gli incontri collettivi è la Stazione Sperimentale di Granicoltura, a Borgo Santo Pietro, piccolo centro agrario raccolto intorno ad architetture degli Anni Trenta. Qui si trovano la più importante sughereta d’Europa, ora in stato di semi-abbandono, campi con coltivazioni di grani antichi e specie dimenticate, uliveti e ampie distese di alberi di fichi d’India. In questo luogo convivono due componenti apparentemente distanti: il domestico e il selvatico.
È la capacità di “coltivare” con uno sguardo nuovo, con l’idea di “prendersi cura” dei luoghi, di creare contaminazioni e dialoghi a tratteggiare la visione che sta alla base di Bosco Colto.

Bosco Colto, Sicilia. Stazione Granicoltura. Photo Claudia Zanfi

Bosco Colto, Sicilia. Stazione Granicoltura. Photo Claudia Zanfi

I PROTAGONISTI DI BOSCO COLTO

Il Campus, in forma di Summer School, vede coinvolta un’ampia rete di realtà e di associazioni locali, operative su tematiche socio-territoriali e sulla valorizzazione di risorse dimenticate. Tra queste, luoghi come l’orto-giardino dell’ex Educandato San Luigi sono stati restituiti alla città attraverso una sapiente operazione di ricucitura e un’apertura visiva (a cura del gruppo Analogique). Così come il progetto di ripristino di un vecchio vivaio nel cuore del bosco (a cura di Antonio Scarponi Studio Conceptual Devices); il recupero di strutture in disuso per cavalli (a cura di ErranteArchitetture); la lunga tavola per l’impasto collettivo del pane (ideata da Marco Navarra); le sperimentazioni culinarie del giovane chef Marco Falcone con le farine della stazione di granicoltura; i racconti di LetteraVentidue sono tutte azioni che riportano in primo piano vocazioni rimosse e trasmissione dei saperi. Il bosco di querce da sughero è il luogo del sacro, ma anche del lavoro, delle economie, della conoscenza e della socialità. Recuperare il senso dell’insieme, nei frammenti di questo paesaggio complesso e stratificato, è forse la sfida più stringente dell’intero progetto.

Claudia Zanfi

https://www.boscocolto.org/

Articolo pubblicato su Grandi Mostre #31

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Claudia Zanfi

Claudia Zanfi

Claudia Zanfi, promotrice culturale e appassionata di giardini, collabora con istituzioni pubbliche e private su progetti dedicati ad arte, società, paesaggio. Nel 2001 fonda il programma internazionale GREEN ISLAND per la valorizzazione dello spazio pubblico e delle nuove ecologie urbane.…

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