Firenze, alle storiche officine ferroviarie aprirà un grande polo culturale e creativo
Un centro per i giovani e la cultura, l'arte contemporanea e la musica si prospetta negli spazi dietro la Leopolda, con grandi progetti in tandem con le strutture preesistenti
Firenze avrà un grande polo creativo dedicato all’arte contemporanea, al teatro e alla musica, con tanto di alloggi, atelier per i giovani artisti, centro di formazione e spazi espositivi. Una vera e propria rinascita delle arti, quella che troverà casa alle ex Officine Grandi Riparazioni di Firenze, un po’ sul modello di “cittadella” parigina: a dirlo è il sindaco Dario Nardella, che ad Artribune ha precisato alcuni tratti di questo grande progetto.
IL POLO CULTURALE DELLE EX OGR DI FIRENZE
“L’idea è quella di realizzare un centro per le arti contemporanee che non sia soltanto legato a mostre ed esposizioni ma anche alla formazione e ad atelier per i giovani talenti italiani e stranieri. Un centro che possa collegarsi, oltre che al resto della città, anche al Parco della Musica del Nuovo Teatro dell’Opera. In questo modo nascerebbe un vero e proprio quartiere delle arti e della cultura nella porta ovest del centro di Firenze”, ha dichiarato Nardella. “L’area OGR è stata venduta alle Ferrovie dello Stato e a una impresa italiana e l’idea è proprio quella di qualificare questo sviluppo urbanistico dell’area con un importante progetto artistico-culturale“. Sulla scia delle pienamente recuperate OGR di Torino, l’area fiorentina di Porta al Prato prevede infatti una riqualificazione della vecchia zona industriale cittadina che vedrà un intervento edilizio privato nelle aree ferroviarie adiacenti al Nuovo Teatro dell’Opera su un’area di circa 80mila metri quadri. Si tratta di uno dei principali interventi di rigenerazione urbana del territorio comunale, quello anticipato nel 2017, che permetterà la nascita di un intero nuovo quartiere. Con l’integrazione di funzioni culturali, servizi e attività complementari l’area vuole diventare, stando alle Ferrovie, un “contesto attrattivo ben collegato con il resto della città e a pochi passi dal centro. Una tramvia in luogo dell’attuale ferrovia, una nuova viabilità, aree a verde attrezzato, piste ciclopedonali e connessioni con il Parco delle Cascine favoriranno lo sviluppo di relazioni di vicinato e costituiranno un’adeguata transizione tra la città e il grande Parco territoriale”.
UN CUORE CULTURALE PER FIRENZE
“Una parte dei fondi sarà reperita dagli oneri di urbanizzazione della riqualificazione di tutta l’area Officine Grandi Riparazioni, circa 18 milioni di euro, poi bisognerà trovare le risorse per la gestione di questo centro per le arti contemporanee, e qui tra gli obiettivi c’è quello di coinvolgere una serie di mecenati italiani e internazionali che possa credere nel progetto”, racconta ancora il sindaco ad Artribune. All’orizzonte c’è la volontà di portare la città sul palcoscenico nazionale anche grazie ai grandi eventi, con il supporto di strutture di prim’ordine come il Nuovo Teatro dell’Opera, il Palacongressi, la Leopolda e la Fortezza, a sua volta in corso di riqualificazione.
“È molto ambizioso, ma anche molto bello e affascinante perché guarda alle arti nella loro complessità, quindi la musica, il teatro, le arti visive, poi guarda anche alla formazione, alla ricerca e ai nuovi talenti, ma soprattutto incarna un concetto, quello della rigenerazione urbana di un’area importantissima, quella a ridosso del Parco Monumentale delle Cascine, che si basa proprio sulla cultura come fattore distintivo. Oggigiorno, di quartieri ne nascono tanti, però creare un cuore basato sulla cultura non è così facile, ed è quello che proveremo a fare”. Un impeto che, si spera, andrà a sbloccare anche questioni annose come il destino della Loggia Isozaki degli Uffizi, tra la posizione favorevole di Nardella e le stoccate di Vittorio Sgarbi.
Giulia Giaume
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