A Milano quasi pronta la nuova sede del Centro arti visive al QT8. Aprirà nel 2024
La nuova sede del Casva porterà nel vecchio mercato comunale progetti, modelli leggendari e prototipi di nomi dell'architettura come Gregotti, Mari, Sambonet. Ne abbiamo parlato con l'Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi
Giugno 2023, fine lavori; primavera 2024, apertura: questa la timeline per la nuova sede del Centro di alti studi delle arti visive – Casva a Milano, nell’ex mercato comunale di via Isernia a QT8. Oggi ospitato al Castello Sforzesco, il patrimonio del Centro consiste negli archivi di grandissimi architetti e progettisti come Vittorio Gregotti, Enzo Mari, Roberto Sambonet e il trio Jonathan De Pas, Donato D’Urbino e Paolo Lomazzi. Prolungatosi più del previsto – nel 2020 l’idea era di finire entro il 2021 –, il grosso lavoro di riqualificazione permetterà al Centro di lasciare il piccolo spazio satellite alla Fabbrica del Vapore, in zona Monumentale, accogliendo l’imponente collezione contenuta in ben quattro depositi, che oltre a progetti includono maquette, prototipi e leggendari pezzi di design. Il tutto, accanto a nuove sale per la consultazione, uffici e aree a disposizione del quartiere periferico di nord-est.
LA NUOVA CASA DEL CASVA A QT8
Il Centro Alti Studi sulle Arti Visive è un istituto culturale del Comune di Milano nato nel 1999 dall’incontro tra Alessandra Mottola Molfino e Zita Mosca Baldessari, che hanno voluto creare un archivio dedicato alla conservazione, catalogazione e promozione di materiali su architettura (primo interesse del centro, rinominato “archivio degli archivi degli architetti”), ma anche design, grafica, arti figurative e visive. È per far conoscere questi materiali ad addetti ai lavori e non che il Casva organizza conferenze, visite guidate, collaborazioni: quale posto migliore, quindi, del “Quartiere della Triennale 8”, progettato dall’architetto Piero Bottoni tra gli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso per la VIII Triennale di Milano, per avvicinare il pubblico alla grande architettura italiana. Qui troveranno casa modelli come quello, in cemento, dell’iconica seduta “a guanto da baseball” Joe, progettata da De Pas, D’Urbino e Lomazzi (l’ultimo prima della distruzione dello stampo), da poco allestito alla Fabbrica del Vapore per il Fuorisalone 2023, o ancora la poltrona gonfiabile Blow (già al MoMA) e l’appendiabiti richiudibile Sciangai.
IL GRANDE PIANO PER IL CASVA SECONDO L’ASSESSORE SACCHI
“È una storia molto positiva, quella del Casva, che finalmente si dà una sede in un quartiere non centrale che sta vivendo un cambiamento culturale importante come quello del QT8. Il termine dei lavori è giugno 202: dopo aver lavorato anche durante il Covid siamo giunti alla fine dei lavori, e questo mi riempie di gioia”, racconta l’assessore alla Cultura di Milano Tommaso Sacchi, promotore dell’accelerazione dello spostamento nel corso degli ultimi mesi. “Come in altri casi, l’arrivo di questa istituzione rappresenterà una innervatura nel quartiere, cosa che determinerà un cambiamento e un accento culturale in una zona di Milano che ha bisogno di questa autorevolezza ll QT8 è la perfetta casa del Casva”.
I lavori hanno visto un investimento importante, perché “hanno superato i quattro milioni di euro, questo ci tengo a dirlo. Questo perché tra 2021 e 2023 siamo intervenuti sui tre piani dell’infrastruttura (incluso uno interrato) ai piedi del Monte Stella. L’idea alla base della riqualificazione è quello di un intervento che voleva stimolare e innescare il recupero di tutto il quartiere sperimentale così come pensato da Bottoni dopo la seconda guerra mondiale”. Il cantiere è stato ferrato, anche grazie a uno sforzo condiviso con il Municipio 8, che beneficerà direttamente della nuova struttura. “Come spesso accade con le istituzioni culturali, si cerca di mettere a disposizione della cittadinanza degli spazi polifunzionali: ci saranno 130 mq per iniziative ed eventi con accesso indipendente sul fronte strada, da fruire anche al di fuori degli orari di apertura, di cui c’è molto bisogno. Sempre al piano terra, ci sarà uno spazio per il bookshop con un indirizzo specifico sui temi di architettura e design e una caffetteria adiacente allo spazio polifunzionale. In tutto si arriva a 500-600 mq solo al piano terra. Il piano interrato sono un migliaio di metri quadri, e sarà dedicato all’archivio del gigantesco patrimonio del Casva con nomi come Mari, Sambonet, Gregotti, tra maquette, prototipi, lettere, progetti e disegni, che racconta una grossa fetta della progettualità milanese e non solo del Novecento. Permetterà una lettura profonda sull’intervento sui quartieri, anche da un punto di vista civico”. L’edificio è uno stabile vincolato, quindi il Comune ha lavorato a stretto contatto con la Soprintendenza e tutti i professionisti del caso: “Il progetto ha mantenuto il più possibile la sua originaria struttura di mercato. Non saranno riviste le suddivisioni tra spazi dedicati agli esercenti, ma ci saranno delle “scatole” che adatteranno lo spazio alle nuove funzioni. Come una rilettura attenta, e non solo per una questione di vincolo: è proprio una questione di rispetto per chi ha progettato originalmente l’edificio”. Il nuovo “mercato”, dunque, non avrà solo una funzione di ricerca e studio, ma anche di memoria, diventando un punto fermo nella costante evoluzione di una città che non può dimenticare chi l’ha resa grande.
Giulia Giaume
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