Al Polimoda di Firenze apre AN/ARCHIVE, grande spazio per la ricerca sulla moda
Il progetto consiste in uno spazio di 7000 metri quadrati che accoglierà una delle dieci biblioteche di moda più importanti al mondo. Abbiamo parlato di AN/ARCHIVE con il direttore del Polimoda Massimiliano Giornetti
Il Polimoda nasce nel 1986, diventando una delle più prestigiose scuole di moda al mondo grazie al suo approccio indipendente e visionario, in grado di far dialogare progettualità e business. La sua missione presto si evolverà in AN/ARCHIVE, uno spazio aperto alla città di Firenze e pensato per ricercatori, curatori, archivisti, studenti, stilisti e aziende interessate allo studio della moda. Questo non sarà solo un archivio, ma un nuovo centro per lo studio e la ricerca, oggi possibile grazie all’acquisizione di un’ala del complesso di Manifattura Tabacchi pari a 7000 metri quadrati. La peculiarità? Una biblioteca con oltre 29000 volumi, 600 riviste e 1000 lookbook e cataloghi commerciali, in aggiunta a una sezione dedicata alle pellicole. Per comprendere il progetto, abbiamo incontrato in esclusiva il Direttore del Polimoda Massimiliano Giornetti, che traghetterà AN/ARCHIVE verso l’apertura prevista nel 2024.
Intervista al Direttore del Polimoda Massimiliano Giornetti
Adesso che il progetto è diventato più tangibile, cosa ci può svelare?
Penso a quanto la biblioteca del Polimoda abbia avuto un ruolo centrale nell’istituire un metodo didattico unico. Partendo dall’esplorazione culturale, sociologica e antropologica della moda, abbiamo immaginato una relazione intima e profonda tra la stessa e la scuola, oggi un vero e proprio research hub. Non abbiamo concepito AN/ARCHIVE come un museo della moda, tantomeno una galleria o un archivio di moda progettato per conservare, ma un “non archivio di moda” pensato per lo studio attivo e dinamico. Un luogo aperto e non esclusivo, in contrasto con ciò che avviene per gli archivi di molte maison.
In che modo è stato strutturato?
Si presenterà come uno spazio tridimensionale. Sede aperta a mostre, dibattiti, workshop e performance senza limitazioni di accessibilità anche nell’approccio stesso agli oggetti. Chiunque, grazie a talk e guest lecture, potrà interfacciarsi apertamente con i fashion designer, i curatori, gli esperti e i professionisti che condivideranno il loro sapere con un approccio analitico, ma anche culturale ed etico alle tematiche della moda.
Quando verrà inaugurato?
Indicativamente nell’autunno 2024. Stiamo lavorando agli allestimenti, exhibition e momenti culturali dedicati. L’ideazione di AN/ARCHIVE è nata ancora prima dell’acquisizione degli spazi in Manifattura Tabacchi. Insieme a Linda Loppa, Strategy Advisor per Polimoda, abbiamo pensato a uno spazio dedicato alla moda interattivo e dinamico in cui far confluire testi, oggetti di moda, ma anche esperti del settore.
A firmare il progetto è lo studio di (ab)normal, in costante dialogo con gli spazi della moda e del design. Com’è stato concepito?
Abbiamo lanciato una gara a quattro senza avere riferimenti perché non esistono spazi simili in altri contesti accademici. L’unico punto fisso erano gli archivi delle maison di moda, ma con una fruibilità totalmente differente. Tutti gli studi selezionati hanno un forte know-how riguardante le biblioteche. È infatti nostra volontà dare enfasi al nostro immenso patrimonio. Quello che mi ha colpito del progetto di (ab)normal è la dinamicità e la fluidità del layout proposto. Abbiamo deciso di dividere gli spazi pensando alle caratteristiche architettoniche dei piani: il secondo sarà dedicato alla library dando importanza della luce naturale, mentre il terzo ad AN/ARCHIVE, uniti in maniera osmotica e connessi da un ponte semantico e culturale.
La Library sarà totalmente digitalizzata per consentirne la consultazione ad ampio spettro?
Parliamo di una biblioteca che ha quasi 40 anni di storia, una delle più ricche d’Europa, ma anche una delle dieci più prestigiose al mondo. La nostra library non è nata con la funzione della conservazione, ma piuttosto di studio e divulgazione. Ovviamente i testi di particolare pregio possono essere consultati solo all’interno dello spazio dedicato. La sua importanza a livello storico-culturale non deve, però, diventare una limitazione per lo studente o l’appassionato. Confermo che il nostro obiettivo è quello di rendere lo spazio consultabile anche da remoto, digitalizzando totalmente la Library, ma anche AN/ARCHIVE. La ricerca non può essere geolocalizzata o limitata alla temporalità.
Le attuali tre sedi del Polimoda accolgono studenti di tutto il mondo. Quali sono gli obiettivi dell’agenda Polimoda per gli anni a venire?
Con AN/ARCHIVE si guarderà di riflesso ai temi dell’attualità, come l’inclusivity e la diversity che ci toccano da vicino essendo quotidianamente a contatto con la Gen Z, in cui ritrovo molta sensibilità e tratti di fragilità, ma anche estrema attenzione ai temi della sostenibilità. Polimoda racchiude oltre 70 paesi al mondo rappresentati nella loro diversità culturale, di usi e costumi, portando a Firenze quella che di fatto è una città nella città. Rappresentato da due colori, il bianco e nero, due opposti che si compensano e che sono la somma di tutte le cromie, i nostri obiettivi restano sempre quelli di non imporre un gusto, ma di valorizzare l’espressione intima e personale dei nostri studenti. Supportiamo e continueremo a supportare la consistenza e la coerenza di quello che è un pensiero applicato a tutte le discipline, che abbracciamo e che abbracceremo grazie alle evoluzioni nell’ambito della formazione.
Alessia Caliendo
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