Un festival del paesaggio ha unito Bergamo e Brescia. Ecco com’è andato
Edizione speciale per la manifestazione “I Maestri del Paesaggio/Landscape Festival” che suggerisce nuovi equilibri per valorizzare il rapporto tra uomo e natura, con gli interventi diffusi di architetti e paesaggisti
I Maestri del Paesaggio/Landscape Festival di Bergamo da 13 anni promuove la cultura del paesaggio e del garden design in relazione allo spazio urbano. Abitualmente il festival è caratterizzato dalla trasformazione della storica Piazza Vecchia di Città Alta in un vero e proprio giardino. Ma quest’anno la manifestazione ha proposto il tema Grow Together, un invito alla collaborazione e al coinvolgimento dei cittadini, valorizzando il gemellaggio tra Bergamo e Brescia Capitali Italiane della Cultura.
La Green Square di Bergamo per il Landscape Festival
A firmare la Green Square di questa edizione è stato l’architetto paesaggista Martin Rein-Cano, fondatore dello studio di Berlino Topotek. Rispetto alle installazioni degli anni precedenti, maggiormente basate sul concetto di design e di specie botaniche, Rein-Cano ha elaborato un particolare progetto modulare, più asciutto e dominante sulla piazza, in forma di alta piramide in tubi di metallo, per ospitare 10mila piantine di specie forestali, tipiche del paesaggio lombardo, autoctone e certificate, quali tiglio, orniello, farnia, carpino, pioppi, pini, querce, castagni.
L’installazione, concepita come una sorta di ‘social design’, è stata vissuta e scalata dai visitatori, invitati a ‘decomporre’ la piramide vegetale: le piantine, infatti, sono state adottate dai cittadini per essere riutilizzate per riforestare dal basso sia aree in stato di abbandono, sia aree già verdi come parchi e giardini pubblici che necessitano di maggiori alberature (e l’adozione prosegue anche dopo la chiusura del Festival, con le piantine rimaste a disposizione di chi vuole utilizzarle). Il progetto Grow Together ha, in questo senso, una forte connotazione politica, desiderando portare bellezza nelle città e sollecitare riflessioni sulle ecologie urbane. Proponendo dunque un nuovo sguardo sul rapporto uomo-natura e sul vivere le nostre città.
Sempre a Bergamo, tra gli incontri, le conferenze, le visite guidate sul tema della rigenerazione urbana attraverso la valorizzazione del verde e della natura, di grande impatto si è rivelata la mostra fotografica Parentesi Vaia di Manuel Cicchetti e Angelo Miotto.
Il gemellaggio con Brescia del Landscape Festival
A Brescia, invece, sono stati realizzati una serie di interventi che potremmo definire ‘agopunture urbane’, a cura della paesaggista Silvia Ghirelli. L’autrice ha scelto alcuni luoghi decentrati, marginali e periferici. Contenitori urbani vuoti e in stato di semi-abbandono, che sono stati riempiti da vegetazione, piante, arbusti, fiori, per donare bellezza a luoghi dimenticati. Tutte le strutture di queste piccole, inedite piazze verdi sono state realizzate con materiali di riuso e assemblate da artigiani locali: si sono così create piccole foreste urbane da attraversare e da vivere, luoghi di benessere, pause dal caos quotidiano.
Crescere insieme al paesaggio, cercare armonia e insegnamento dalle piante, mettersi in ascolto della natura, soprattutto in un periodo di gravi crisi climatiche, sono gli obiettivi suggeriti dalla manifestazione. Integrazione armoniosa tra natura e intervento umano, sostenibilità, salvaguardia delle specie, collaborazione e condivisione, sono solo alcune delle riflessioni che hanno accompagnano anche l’edizione (speciale) 2023 del Landscape Festival.
Claudia Zanfi
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