Dopo la pandemia, l’Accademia di Belle Arti di Venezia ha registrato un boom di iscrizioni. E il fenomeno ha sicuramente influito sulla necessità di dotarsi di nuovi spazi per la didattica, come il polo realizzato sull’isola della Giudecca, dove l’ABA inaugura la Scuola in Nuove Tecnologie dell’Arte e disloca i laboratori della Scuola di Pittura.
I nuovi spazi dell’Accademia di Belle Arti alla Giudecca
Gli oltre 1.400 metri quadrati della nuova struttura didattica sono stati ricavati da capannoni industriali in precedenza utilizzati per la vendita e la lavorazione del vetro artistico. Suddivisa in tre spazi attrezzati (con tanto di aule studio), l’area viene ceduta in concessione dal Comune di Venezia tramite il Consorzio Cantieristica Minore Veneziana per 15 anni rinnovabili. Il progetto di riqualificazione della struttura si deve a Vincenzo Casali Studio, che ha rifinito e messo in sicurezza gli ambienti mantenendone intatti gli elementi caratterizzanti e quindi la storia, profondamente legata alla laguna veneziana. Le grandi vetrate in ferro battuto affacciano sul verde del cortile e sul mare, creando un ambiente “contaminato” dalla tradizione e dal passato che si proietta verso il futuro.
La rigenerazione dell’isola della Giudecca
Un futuro, quello a cui strizza l’occhio l’Accademia, che non è solo quello dedicato alle Nuove Tecnologie dell’Arte, ma guarda alle sorti della città nel suo complesso. Infatti, rispondere ai bisogni della popolazione studentesca significa innescare un cambiamento positivo per l’intera comunità locale: dal ripopolamento dell’area urbana (che al momento conta meno di 49mila residenti) alla ripresa degli esercizi commerciali e dei servizi. Se la decisione di ampliare gli spazi e scommettere sulla Giudecca è stata formalizzata a inizio 2022, in risposta all’aumento di iscritti, i lavori di riqualificazione sono stati efficientemente completati in 4 mesi.
L’investimento dell’Accademia di Belle Arti di Venezia
“Quest’operazione è stata realizzata in forte comunione di intenti con l’amministrazione comunale nel contesto della rigenerazione dell’isola della Giudecca, e si inserisce in maniera organica nel percorso ormai evidente intrapreso dall’Accademia di una sempre più stretta collaborazione con tutti gli attori istituzionali che vedono nell’investimento sulla formazione d’eccellenza un futuro per questa città“, dichiara il presidente dell’Accademia di Belle Arti di Venezia Michele Casarin. Anche il direttore dell’Accademia di Belle Arti Riccardo Caldura si esprime, sottolineando che “negli ultimi anni abbiamo puntato molto e in maniera integrata su Venezia, studiando la miglior movimentazione possibile della nostra popolazione studentesca tra la sede centrale alle Zattere, i nuovi spazi a Santa Marta e ora il polo alla Giudecca, senza contare che il contesto di grande valenza storica e culturale in cui questi nuovi spazi si trovano non potrà che essere da stimolo per i nostri giovani che ambiscono a lavorare nel mondo dell’arte”.
Laura Cocciolillo
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