Rinasce il Casale della Vaccareccia al Parco della Caffarella di Roma. Tra formaggio e mostre
Ammonta a 6,5 milioni di euro la cifra stanziata dal Comune per restaurare il casale rinascimentale circondato dalla campagna romana, nell’area del Parco dell’Appia Antica. Ospiterà un caseificio, una foresteria, spazi per mostre, aule didattiche
Roma si impegna per recuperare e valorizzare l’enorme patrimonio di beni pubblici dismessi e abbandonati nei parchi e nelle ville storiche della città. Fresco di riapertura – dopo una controversa vicenda burocratica approdata in tribunale, che si è protratta per anni – è il Casale dei Cedrati immerso nel verde di Villa Pamphilj. E nel 2024 inizieranno i lavori per rifunzionalizzare il complesso del Casale della Vaccareccia, all’interno del Parco della Caffarella, nel territorio del Municipio VIII, nel contesto paesaggistico del Parco Regionale dell’Appia Antica. L’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti, Sabrina Alfonsi, evidenzia l’approccio sistematico con cui l’amministrazione capitolina ha (finalmente) deciso di affrontare il tema: “Si tratta di un patrimonio enorme che attende solo di essere riqualificato e restituito alla fruizione dei cittadini. Un forte impegno, anche dal punto di vista finanziario, che abbiamo iniziato a rendere effettivo con progettazioni come quella della Vaccareccia o come gli interventi di riqualificazione previsti per gli edifici all’interno di Villa Ada, come i Casali della Finanziera e della Tribuna e il complesso delle ex Scuderie, per i quali gli affidamenti sono in corso”. Il modello, sottolinea Alfonsi, è quello che ha riattivato l’esperienza del Casale dei Cedrati, “costituito da un partenariato tra pubblico e privato, dove i cittadini in forma associata, soggetti del terzo settore e del privato sociale propongono progetti per il riutilizzo di questi spazi per destinarli ad attività culturali, ambientali e sociali”.
Il restauro del Casale della Vaccareccia alla Caffarella
E al Casale della Vaccareccia si definiscono in questa direzione i prossimi passi, grazie a un investimento di 6,5 milioni di euro. Il complesso cinquecentesco affacciato sul fiume Almone è da tempi non sospetti al centro dell’interesse di chi ha amministrato l’area: già Antonio Cederna (1921 – 1996), primo presidente del Parco dell’Appia Antica, ribadiva la necessità di considerare una priorità la valorizzazione del casale, edificato nel 1547 dalla famiglia Caffarelli, poi passato di proprietà ai Pallavicini nel XVII secolo, e nel 1816 ceduto ai Torlonia, con il fondo circostante annesso. Al 2005 risale invece l’esproprio, che però si è concretizzato solo nel 2016, con l’effettiva acquisizione del bene nel patrimonio comunale, attualmente in condizioni di criticità strutturale e degrado. Il finanziamento stanziato nell’ambito del piano finanziario 2023-2025 servirà al restauro e alla rifunzionalizzazione del Casale, “in parte destinato a ospitare una attività di produzione e vendita di prodotti lattiero-caseari”, spiega Alfonsi. “Un modello esportabile in altre situazioni in cui sia possibile ipotizzare la nascita e lo sviluppo di attività agricole per la produzione di cibi locali di ottima qualità”.
Dal caseificio alle mostre. Il futuro del Casale della Vaccareccia
Gli spazi interessati dall’intervento, che partirà nei prossimi mesi, sono, oltre al casale vero e proprio, la Torre, la Stalla grande e il Fienile, di cui si cercherà di ripristinare le caratteristiche originarie, però puntando alla realizzazione di spazi che rispondano alle esigenze di fruizione odierne, e nell’ottica della sostenibilità energetica. Al termine del cantiere, infatti, la Vaccareccia – di cui si privilegerà prevalentemente la vocazione agricola – potrà ospitare aule didattiche, una sala conferenze e una foresteria (al primo piano del casale, con quattro stanze, disponibili per gli studiosi e gli ospiti del Parco), ma anche un punto ristoro, una ludoteca, una sala lettura e un bar gelateria (nella Stalla grande), ambienti per esposizioni temporanee nella Stalla piccola, e il caseificio con punto vendita nel Fienile. Si procederà a mettere in sicurezza anche gli spazi esterni, cominciando dalla ripavimentazione della terrazza all’aperto affacciata sulla Valle della Caffarella. Prevista la realizzazione di aiuole, orti didattici in vasca, panchine in marmo, rastrelliere per le bici, un’area sosta attrezzata con tavoli e panche in legno.
Livia Montagnoli
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