Per questo 2024 Modena si conferma città da tenere d’occhio. Come anticipato nel best of 2023 di Artribune, il centro emiliano sta diventando negli anni un punto di riferimento culturale, ancora di più adesso che il Ministero della Cultura sta guardando alla promozione dello storico complesso abbaziale di San Pietro. In vista dell’imminente trasferimento della comunità monastica benedettina ivi residente, infatti, si è stabilito il 23 gennaio che il complesso diventerà un polo espositivo e museale delle Gallerie Estensi, aggiungendo così un nuovo tassello all’offerta culturale cittadina già molto ricca. Tra Galleria Civica, Fondazione Modena Arti Visive, Galleria Bper, gallerie private, aziende come Mutina, spazi indipendenti e la riqualificazione dell’ex Ospedale Sant’Agostino a polo culturale (sotto l’acronimo AGO), Modena non ha granché da invidiare a centri italiani ben più grandi.
Il recupero del complesso di San Pietro a Modena
Il secolare complesso dell’abbazia benedettina, sviluppatosi dal IX secolo nell’area sud-orientale del centro urbano, è attualmente diviso tra l’amministrazione comunale, la diocesi (che continuerà a gestire le attività parrocchiali) e il demanio. Ora quest’ultimo cederà al MiC i propri ambienti, in modo tale che l’edificio, vincolato per il suo valore storico, artistico e architettonico, venga destinato al ruolo di polo delle Gallerie Estensi: qui, oltre a un programma di grandi mostre, sarà realizzato anche un allestimento che racconti la storia della città e del ducato estense, così come le vicende dell’insediamento benedettino. L’idea è quella di creare un nuovo hub culturale aperto alla cittadinanza, dove apriranno anche una caffetteria, un bookshop e delle sale studio.
“Modena è una città ricca di bellezze culturali che può sviluppare la sua vocazione turistica. Lavoriamo per tutti i territori, soprattutto affinché la cultura sia un diritto vasto e diffuso. Stiamo dando tutto il nostro impegno e il nostro sostegno per ampliare gli spazi culturali nella città emiliana”, ha commentato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. “L’esigenza di agire per tempo alla luce del prossimo trasferimento della comunità monastica ha portato all’opportunità di una collaborazione istituzionale con il Ministero della Cultura per la valorizzazione di un patrimonio storico, artistico e monumentale di straordinario valore. È un metodo positivo, capace di fare delle nostre radici il futuro della città”, ha aggiunto il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli. Ora non resta che definire il masterplan per stabilire tempi e costi degli interventi necessari, a cominciare dalla consegna al MiC degli ambienti del demanio.
Giulia Giaume
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