La Garisenda di Bologna si salverà dal crollo. Trovato il modo di stabilizzare la torre
La torre sarà supportata da una serie di tralicci in acciaio simili a quelli già usati per sostenere la Torre di Pisa, così da essere messa in sicurezza entro l'anno. Un video spiega l'intervento in tre fasi
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Bologna ha finalmente un piano per mettere in sicurezza la sua Garisenda. La torre, che insieme a quella degli Asinelli forma la coppia di celebri landmark felsinei, aveva iniziato negli scorsi mesi a oscillare con maggiore forza e a “torcersi” in maniera anomala, dando preoccupazione per la sua stabilità e per la sicurezza dei cittadini. Ora, stando al sindaco della città Matteo Lepore, c’è finalmente un piano: l’idea è quella di stabilizzarne la struttura con una serie di tralicci in acciaio, già usati in passato per sostenere la Torre di Pisa, e di mettere in sicurezza il tutto entro la fine del 2024. Il Comune ha anche divulgato una video-simulazione per dare un’idea generale dell’intervento.
L’intervento di salvataggio della Torre Garisenda a Bologna
Il comitato tecnico-scientifico che dal 2018 monitora la torre ha quindi redatto il progetto di intervento imminente – affidato alla squadra dell’ingegnera ed ex dirigente del Comune Raffaella Bruni – e più genericamente di restauro, che impegnerà la città nei prossimi anni. Tre le fasi previste: prima saranno montate delle strutture con cavi e tiranti in acciaio e contrappesi in piombo, della stessa tipologia di quelle usate tra gli anni Novanta e i primi Duemila per controllare l’inclinazione della torre di Pisa, che saranno rialzate e adattate alla struttura. Questi “pali” andranno a stabilizzare la Garisenda – facendo uscire la piazza sottostante dall’allerta gialla emanata circa sei mesi fa dalla Protezione Civile – e permetteranno quindi di lavorare alla manutenzione prima e al restauro poi. Tutto questo entro l’anno. L’anno prossimo si entrerà nella fase di consolidamento della muratura della torre, con interventi simili a quelli già realizzati in passato (cioè con iniezioni di malta a base di calce idraulica), e l’adiacente torre degli Asinelli potrà essere riaperta al pubblico. Nella terza e ultima fase verranno concluse le verifiche sulla stabilità della torre, con la messa in tiro dei cavi per contrastare future oscillazioni. Questi due passaggi saranno da completarsi tra il 2025 e il 2026, forse in parziale sovrapposizione con i primi restauri.
Guardando ai fondi, il sindaco ha precisato che basteranno (e, a quanto pare, avanzeranno) i 19 milioni di euro raccolti dal Comune con un crowdfunding da aziende e cittadini, somma che peraltro beneficia dell’agevolazione fiscale dell’Art Bonus.
Giulia Giaume
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