Le ceramiche del grande Gio Ponti sono in mostra a Faenza
Il museo MIC dedicato alla ceramica di Faenza ospita oltre 200 opere realizzate dall'inventore del “Made in Italy”. Un percorso espositivo che si snoda tra design, arti visive e decorative, dagli anni Venti ai Sessanta
Vista dell’allestimento della mostra Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967 Oltre duecento opere dell’inventore del Made in Italy. Courtesy MIC Faenza
“Impari le cose fatte con le mani. Nulla che non sia prima nelle mani”: questa celebre citazione dell’architetto e designer Gio Ponti (Milano, 1891 – 1979), racchiude il suo pensiero che, fin dagli esordi, ha raccolto la tradizione classica e l’alto artigianato, adattandoli al gusto moderno.
Una figura emblematica per la definizione dello stile Made in Italy, non sono da un punto di vista progettuale, ma anche attraverso la fitta rete di relazioni che lo legava ad artisti, industriali e artigiani dell’epoca, e soprattutto per la creazione delle due riviste – ormai storiche – quali: Domus e Stile.
A restituire il lavoro dell’architetto e designer italiano è Gio Ponti. Ceramiche 1922 – 1967, la mostra ospitata al MIC di Faenza (fino al 13 ottobre), a cura di Stefania Cretella. Un progetto espositivo che intende ripercorrere le tappe e i successi di Ponti nel campo dell’arte e del design, con un’attenzione particolare rivolta alla ceramica.
1 / 22Piatto Pontesca, Gio Ponti Società Ceramica Richard-Ginori 1930, Museo Ginori, Sesto Fiorentino diam. 46 cm Courtesy Museo Ginori2 / 22Vaso Architetture, Ponti Giovanni detto Gio Ponti, Società Ceramica, Richard-Ginori 1925 circa Collezione Raffaello Pernici – Best Ceramics, h 52 x 27 cm Courtesy Museo Ginori3 / 22Vaso Agata, Ponti Giovanni detto Gio Ponti, Società Ceramica Richard-Ginori 1925 ca. Collezione Raffaello Pernici – Best Ceramics, h 51, 5 x 26,5 cm. Courtesy Raffaello Pernici4 / 22Piatto Venatoria, Gio Ponti Società Ceramica Richard-Ginori, Doccia 1928 circa Collezione Raffaello Pernici- Best Ceramics, diametro 36,5. Courtesy Raffaello Pernici5 / 22Centro per le ambasciate d’Italia, Gio Ponti, Tomaso Buzzi, Italo Griselli. Società Ceramica Richard-Ginori 1925- 1927 Museo Ginori, Sesto Fiorentino dimensione variabile. Courtesy Museo Ginori6 / 22Cista Conversazione classica, Ponti Giovanni detto Gio Ponti e Libero Andreotti. Società Ceramica Richard-Ginori. 1924 Sesto Fiorentino, Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, h 59 x diam. 30,5 cm. Courtesy Museo Ginori7 / 22Servizio Exagon, Ponti Giovanni detto Gio Ponti. Società Ceramica Richard-Ginori 1930 Museo Ginori, Sesto Fiorentino. dimensioni variabili Courtesy Museo Ginori8 / 22Grande Vaso – Prospettica, Gio Ponti, Società Ceramica Richard-Ginori, 1925 Museo Ginori, Sesto Fiorentino h 52,5 cm. Courtesy Museo Ginori9 / 22Mano fiorita, Gio Ponti Società Ceramica Richard-Ginori, 1935 Museo Ginori, Sesto Fiorentino. h 33,6 cm. Courtesy Museo Ginori10 / 22Vista dell’allestimento della mostra Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967 Oltre duecento opere dell’inventore del Made in Italy. Courtesy MIC Faenza11 / 22Vista dell’allestimento della mostra Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967 Oltre duecento opere dell’inventore del Made in Italy. Courtesy MIC Faenza12 / 22Allestimento Gio Ponti al MIC di Faenza13 / 22Vista dell’allestimento della mostra Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967 Oltre duecento opere dell’inventore del Made in Italy. Courtesy MIC Faenza14 / 22Vista dell’allestimento della mostra Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967 Oltre duecento opere dell’inventore del Made in Italy. Courtesy MIC Faenza15 / 22Vista dell’allestimento della mostra Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967 Oltre duecento opere dell’inventore del Made in Italy. Courtesy MIC Faenza16 / 22Vista dell’allestimento della mostra Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967 Oltre duecento opere dell’inventore del Made in Italy. Courtesy MIC Faenza17 / 22Vista dell’allestimento della mostra Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967 Oltre duecento opere dell’inventore del Made in Italy. Courtesy MIC Faenza18 / 22Vista dell’allestimento della mostra Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967 Oltre duecento opere dell’inventore del Made in Italy. Courtesy MIC Faenza19 / 22Vista dell’allestimento della mostra Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967 Oltre duecento opere dell’inventore del Made in Italy. Courtesy MIC Faenza20 / 22Urna – La conversazione classica, Gio Ponti. occia, Società Ceramica Richard-Ginori 1929, Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza. h 50 x diam. 16,5 cm. Courtesy MIC Faenza 21 / 22Piatto Le mie donne: Agata su fiore e architettura, Gio Ponti. Società Ceramica Richard-Ginori, 1925 Museo Ginori, Sesto Fiorentino. diam. 49 cm. Courtesy Museo Ginori22 / 22Coppa “Nautica”, Gio Ponti. Società Ceramica Richard-Ginori 1925-1927. Museo Ginori, Sesto Fiorentino. h 19,3 x diam 15,5 cm. Courtesy Museo Ginori
La mostra di ceramiche di Gio Ponti al MIC di Faenza
Il rapporto tra Gio Ponti e l’arte della ceramica inizia dopo essersi laureato, tra il 1921 e il 1922. In questi anni Ponti giunge alla Richard – Ginori e comincia il processo di rinnovamento del repertorio storico della manifattura, proiettandola verso il nascente gusto déco. La mostra, che raccoglie oltre 200 opere tra ceramiche, vetri, arredi e disegni, pone l’attenzione sul particolare contributo apportato dal nuovo direttore artistico nel corso di un decennio, proponendo un continuo confronto con artisti e designer attivi negli stessi anni nelle manifatture italiane. Successivamente, terminati i rapporti con Richard Ginori nel 1933, Ponti torna a collaborare con l’azienda proponendo saltuariamente idee e progetti di grande estro creativo e inizia a stringere rapporti con il mondo delle arti decorative e del design. Conclude il percorso una sezione dedicata all’eredità e alle influenze che ebbe su autori, come: Alessandro Mendini ed Ettore Sottass, per giungere ai contemporanei POL Polloniato, Diego Cibelli, Bertozzi&Casoni e Andrea Salvatori.
Valentina Muzi
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Valentina Muzi
Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…