La pagina Instagram che aiuta i milanesi a trovare e recuperare i mobili lasciati in strada
Due studentesse hanno aperto la pagina Instagram Stooping Milano (ispirandosi a un'idea d'oltreoceano) per salvare quello che la gente non usa più. Direttamente a casa loro o in strada, prima che vadano in discarica
One man’s trash is another man’s treasure, cantava il rapper americano Macklemore nella celebre hit Thrift Shop, che omaggiava il riuso e il risparmio permesso dai negozi dell’usato e di seconda mano. Sempre dagli Stati Uniti, e specialmente da New York, arriva un’altra idea, che mette al centro lo stesso concetto di recupero con un pizzico di avventura in più: parliamo dello stooping, il concetto di “chinarsi” (stoop) per raccogliere qualcosa da terra, spesso suppellettili e mobili indesiderati ma ancora in buono stato. Magari un “salotto vintage”, come quello abbandonato a Milano, in via Canonica, perché l’AMSA lo portasse in discarica, o il set divano completo che si cede in via Sardegna, o ancora un’affettatrice e un tostapane che cercano casa a Sesto San Giovanni. Tutte occasioni accessibili (gratuitamente) per chi frequenta la pagina Instagram Stooping Milano, che ha fatto dei recuperi “in strada” il suo pane quotidiano, per poi allargarsi a quelli in casa. Perché buttare è pur sempre peccato.
Stooping Milano, il recupero e la comunità
L’iniziativa (nata nell’ottobre 2021) non raccoglie solo l’eredità dei gruppi Facebook del tipo “Te lo regalo se vieni a prenderlo”, nati nelle varie province e spesso defunti, ma è diventata un punto di riferimento per la scena locale dell’usato, con un occhio al portafogli e uno alla sostenibilità. E c’è di più: la pagina, creata da due studentesse (toscane) del Politecnico, Giulia e Sara, permette ai suoi 60mila e più follower di accedere a un’estesa rete di scambio, che dalla “semplice” (ma costante) segnalazione di mobili da recuperare è diventata una community che si ritrova per barattare e bere qualcosa al Bar Picchio o, perché no, ritrovarsi per una serata di giochi da tavolo alla Cascina Cuccagna.
Scambiare e recuperare anche nell’arte: il caso Stooping Milano
Un’attitudine, questa, rivolta anche all’arte: in occasione del finissage della mostra Affittasi luminosissimo bilocale allo spazioSERRA di Lancetti (premiato nei Best of di Artribune 2023), la sera di venerdì 22 marzo 2024 sarà possibile ritirare i mobili dell’installazione (previa prenotazione) che, tra le altre cose, includono una tv, delle sedie, un tappeto, una tenda doccia e un telefono vintage. E viceversa, alle Milano Design Week del 2022 e 2023, la pagina ha chiesto ai propri follower di cedere degli oggetti in disuso per il progetto #UnwantedFurniture (in collaborazione con AMSA, A2A e OpenDot Lab) da affidare a 10 giovani designer perché andassero a creare un catalogo di strategie progettuali circolari.
Sempre in campo artistico, la pagina si fa anche promotrice di strategie comunitarie da zero, come nel caso del mazzo di carte “milanese” realizzato da Stefano Romano con il collettivo AAA, la Rivista Zero – Hyperlocal, Stooping Milano e la Modiano, con i quattro semi dedicati rispettivamente ai quartieri di Porta Venezia, Navigli, Chinatown e Bovisa. Ovviamente lanciate, lo scorso anno, con un apposito torneo di briscola.
Da progetto per studentesse e studenti squattrinati, Stooping è così diventata trendsetter del recupero in tutta Italia – Torino, Bologna, Pisa e altre città hanno seguito l’esempio poco dopo – e, fattore ancora più interessante, un’occasione di incontro, scambio, e perché no, di un vero miglioramento della vivibilità della città.
Giulia Giaume
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