Il crowdfunding per aiutare Spazio Pane: la galleria-panetteria sull’Appennino che non vuole chiudere
Forno e galleria d’arte, il progetto è nato poco meno di due anni fa nel borgo di Campoli Appennino, per restituire alla comunità un luogo di produzione di buon cibo e insieme promuovere l’arte contemporanea sul territorio. Ora ha bisogno d’aiuto
Nell’estate 2022, Sara e Marco Ciuffetta e Viviana Ciammetti aprivano, nel borgo laziale di Campoli Appennino, Spazio Pane, panificio e galleria d’arte fondato sull’idea di cementare il senso di comunità di un piccolo paese del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise attraverso la cultura. Obiettivo audace, quanto concreto: nella comunità di Campoli – meno di duemila abitanti – un forno mancava da molti anni. Il progetto di Spazio Pane rispondeva, innanzitutto, a un’esigenza reale.
Spazio Pane: forno e galleria d’arte a Campoli Appennino
Su questa premessa si innestava un intelligente riflessione sull’arte relazionale: “La persona che entra per comprare il pane poi si ritrova una mostra; l’arte è necessaria, come il pane”, raccontavano ad Artribune in vista dell’inaugurazione i giovani fondatori. Determinati anche a presentare un buon prodotto, territoriale e artigianale; e a sfruttare la crescita turistica, pur lenta e graduale, di un angolo del Frusinate di alto valore paesaggistico, grazie alla dolina carsica attorno alla quale è sorto l’abitato. Nel frattempo, la qualità del pane è migliorata ancora, grazie alla consulenza di panificatori esperti e alla selezione mirata di farine non raffinate, tra cui un’integrale rimacinata a pietra dal mulino di Campoli.
La programmazione culturale di Spazio Pane
Ma le buone idee hanno bisogno di essere supportate: investire nelle aree interne del Paese – vera ricchezza inesplorata d’Italia – può essere una scommessa dura da sostenere. D’inverno il turismo si ferma, e il paese ancora stenta a capire il progetto, che invece ha ricevuto l’apprezzamento di artisti, docenti di Accademie di Belle Arti, curatori e appassionati d’arte. E infatti la programmazione di mostre è ripartita con l’arrivo della primavera: fino al 31 maggio, Spazio Pane ospita i lavori di Giulia Mangoni (Isola Liri, 1991), nel progetto espositivo – La Comparanza: rituale locale che “sacralizza” i rapporti amicali – ideato con Giulia Gaibisso. Solo la prima tappa di un’indagine di più ampio respiro dedicata ai rapporti che intercorrono tra le tradizioni e le loro modalità di rappresentazione, che si svilupperà con il coinvolgimento attivo di personalità e realtà del territorio.
Il crowdfunding di Spazio Pane su Eppela
Per supportare l’attività – “non negando le difficoltà di un progetto probabilmente troppo particolare per il territorio e forse ancora troppo giovane, stiamo cercando soluzioni possibili per non mollare” – Spazio Pane è approdato su Eppela con una campagna di raccolta fondi. L’obiettivo primario è quello di mantenere in vita un panificio che vuole essere anche presidio di cultura e tradizione: “Con il crowdfunding vorremmo sostenere le spese derivanti dalle lunghe ore di lavorazione del pane, dalle consulenze con panificatori esperti e dalla scelta di ingredienti di qualità, per garantire prodotti genuini a prezzi accessibili. Inoltre, il ricavato della raccolta contribuirà alla programmazione delle prossime mostre”.
È possibile donare qualsiasi cifra e in cambio ricevere diverse piccole ricompense, come degustazioni, prodotti del panificio artigianali e del territorio, ma anche serigrafie di opere d’arte per la donazioni più munifiche: si punta a raggiungere i 7mila euro, e ci sono ancora tre mesi di tempo per contribuire alla causa. Sara, Viviana e Marco hanno le idee chiare: “Insieme possiamo dimostrare che si può ancora scommettere nelle piccole attività di spessore e nei progetti di cultura che nascono dal basso”.
Livia Montagnoli
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