L’architetto Carlo Ratti restaura gli uffici del mitico Palazzo Mondadori di Segrate e li trasforma in parco giochi
A firmare l'intervento di ristrutturazione dello spazio di lavoro della casa editrice italiana è lo studio di design e innovazione fondato dall'architetto Carlo Ratti. Il progetto propone un radicale ammodernamento degli interni, creando un ambiente meno confinante e con presenze naturali
Tra i capolavori disegnati da Oscar Niemeyer (Rio de Janeiro, 1907 – 2012), Palazzo Mondadori è stato costruito tra il 1968 e il 1975 nel comune di Segrate, a Milano. Il suo inconfondibile volume di vetro, sospeso e sostenuto da archi parabolici, riflette lo stile unico e rivoluzionario dell’architetto brasiliano, ed è inserito nel parco progettato dal paesaggista Pietro Porcinai.
Unacornice bucolica su cui si affacciano gli uffici interni del Gruppo Mondadori, contraddistinti da ambienti funzionali e all’avanguardia per gli Anni Settanta, ma oggi risultano poco funzionali. A cambiare il volto dello spazio di lavoro della casa editrice italiana sono lo studio internazionale di design e innovazione CRA – Carlo Ratti Associati, in collaborazione con il compianto Italo Rota (Milano, 1953 – 2024) e Maestro Technology, l’ultima startup nata dal gruppo, con un progetto che propone un approccio radicale al ripensamento degli arredi e della loro disposizione negli ambienti professionali.
L’architetto Carlo Ratti spiega il progetto per il Gruppo Mondadori
“Per uscire dalla comodità delle call di Zoom, gli spazi degli uffici devono diventare più simili a parchi giochi“, afferma Carlo Ratti, socio fondatore di CRA-Carlo Ratti Associati e curatore della Biennale Architettura 2025. “Dimenticate i vecchi cubicoli che ostacolano l’innovazione e gli incontri, come mostrato nel film ‘Playtime’ del regista francese Jacques Tati. Gli scambi nello spazio fisico sono cruciali e beneficiano di un ambiente costantemente riconfigurabile”.
I nuovi uffici di Palazzo Mondadori firmati da CRA – Carlo Ratti Associati
La prima fase del progetto riguarda oltre 20mila mq di Palazzo Mondadori (a cui seguirà un programma di ristrutturazione più ampio) con un intervento diretto sul mobilio presente nei cinque piani della struttura. Stiamo parlando di oltre 1300 unità degli arredi originali (tutti del dopoguerra e prodotti dalla svizzera USM, fondata da Ulrich Schaerer) che sono stati accuratamente smontati e rimontati, integrando il legno. Ulteriori arredi sono stati introdotti per contenere piante da interni, intrecciando la natura nei nuovi uffici. A differenza del passato, la loro disposizione è stata pensata per massimizzare la luce naturale, accentuando la bellezza della storica sede e il legame con il parco circostante. Infine, sono state introdotte nuove sale riunioni trasparenti per creare un maggiore senso di continuità tra gli spazi, consentendo alle persone di muoversi liberamente nell’ambiente.
Questo progetto si unisce ad analoghi interventi dello studio CRA, autore con BIG-Bjarke Ingels Group del grattacielo a uso misto CapitaSpringa Singapore che si è aggiudicato il premio Best Tall Building, Asia, 2023, assegnato dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat. Per la sua urbanistica verticale e l’integrazione degli spazi verdi, CapitaSpring è inoltre annoverato tra gli edifici “simbolo” dell’anno 2023 da ArchDaily. Altri progetti pionieristici di CRA nell’innovazione degli spazi di lavoro includono la Fondazione Agnelli a Torino, la sede dell’azienda farmaceutica italiana Zambon a Milano (sviluppato in collaborazione con Amdl Circle da Michele De Lucchi), e il progetto del complesso ILOW per Bouygues a La Défense a Parigi .
La storia di Palazzo Mondadori di Oscar Niemeyer a Milano
L’architetto Oscar Niemeyer disegnò Palazzo Mondadori riprendendo il modello del Ministero degli Affari di Brasilia, su esplicita richiesta di Giorgio Mondadori che ne rimase particolarmente affascinato. Con l’edificio brasiliano il palazzo condivide il portico continuo, costituito da archi parabolici, e la suddivisione in volumi distinti per forma e funzione. Nel giugno 2007 è stato inaugurato un ampliamento della sede Mondadori, operazione che ha comportato la completa ristrutturazione della vicina Cascina Tregarezzo con l’aggiunta di due nuovi corpi di fabbrica, a chiusura dell’originaria corte (su progetto di Werner Tscholl).
Valentina Muzi
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