Tutti i vincitori del Premio italiano di Architettura 2024: il migliore edificio è una cantina
Alla quinta edizione del riconoscimento curato da MAXXI e Triennale primeggia una cantina in provincia di Lecco. A salire sul podio anche il progettista under35 autore proprio dell’installazione estiva del museo romano
Prosegue la storia del Premio italiano di Architettura. Roma e Milano, con i rispettivi MAXXI e Triennale in prima linea, continuano a lavorare insieme nel comune fronte della valorizzazione e promozione dell’architettura italiana, in un Paese in cui il dibattito attorno alla disciplina fatica a oltrepassare la cerchia degli specialisti. Giunto alla sua quinta edizione, il riconoscimento conferma l’articolazione in tre categorie, associate ad altrettanti premi: quello alla carriera, attribuito all’unanimità all’architetto, critico e direttore della rivista Lotus International Pierluigi Nicolin; quello riservato al miglior edificio realizzato negli ultimi tre anni da un progettista o uno studio italiano (o con base professionale in Italia), che è stato vinto dalla Cantina Vinicola Ceresé a Montevecchia (in provincial di Lecco), opera di Pietro Martino Federico Pizzi – studiopizzi; quello al miglior progettista under 35, che sancisce l’ascesa del gruppo Grazzini Tonazzini Colombo. Si tratta dello stesso team vincitore del programma NXT 2024, il cui esito è l’installazione Quintessenza, inaugurata nella piazza del MAXXI contestualmente alla cerimonia.
Premi, menzioni e segnalazioni si devono alla giuria presieduta da Lorenza Baroncelli (MAXXI); a comporla: Stefano Boeri (Triennale Milano), Pippo Ciorra (MAXXI), Nina Bassoli (Triennale Milano), Cornelia Mattiacci (Fondazione Prada), Sara Marini (IUAV), Stefano Pujiatti (ELASTICOSPA) e Michael Obrist (TU Wien). “L’assegnazione del Premio alla carriera a Pierluigi Nicolin coincide con l’acquisizione proprio dell’archivio di Lotus international. È dunque con grande piacere che in questa occasione annunciamo l’ingresso nella Collezione di Architettura del MAXXI del patrimonio di una delle più autorevoli riviste della scena architettonica globale”, ha dichiarato in questa occasione Alessandro Giuli, Presidente Fondazione MAXXI, che solo un anno fa auspicava il rinnovo dell’accordo tra le due istituzioni culturali, come effettivamente è stato. Fino al 29 settembre 2024, il Centro Archivi MAXXI Architettura ospita la mostra dei progetti vincitori e finalisti del Premio italiano di Architettura e del programma NXT, a cura di Pippo Ciorra. Di seguito, la panoramica dei progetti vincitori.
Il migliore edificio italiano negli ultimi tre anni è una cantina vinicola
Commissionato all’architetto Pietro Martino Federico Pizzi – studiopizzi dall’Azienda Agricola il Ceresé, la Cantina Vinicola Ceresé si impone al Premio italiano di Architettura 2024 come miglior edificio italiano dell’ultimo triennio. Completata a Montevecchia (LC) nel 2023, ha convinto la giuria per “la sua capacità di esprimere qualità astratte – legate alle geometrie pure e alla chiarezza progettuale – e legami forti con la terra, la produzione, il paesaggio”. Per la commissione, inoltre, la cantina possiede un “carattere ‘bifronte’”, che “si manifesta anche nel programma funzionale dell’edificio, dedicato alla contemplazione e all’esposizione dell’arte così come alla lavorazione e presentazione al pubblico dei prodotti del luogo in cui si inserisce”.
Il gruppo Grazzini Tonazzini Colombo emerge come miglior progettista under 35
Prosegue la fase positiva del sodalizio professionale tra gli architetti Michele Grazzini, Andrea Tonazzini e Giorgia Colombo. I tre progettisti, dopo essere stati selezionati dagli advisor, hanno concorso al programma NXT 2024, promosso dal MAXXI e curato da Pippo Ciorra per valorizzare i giovani del settore. Nella rosa dei quattro selezionati, nell’ambito della competizione, hanno poi ottenuto l’incarico per la realizzazione dell’installazione estiva collocata nella piazza del MAXXI. Ed è proprio per Quintessenza, così è stata denominata la quinta scenica in lamiera zincata destinata ad accogliere gli eventi estivi del museo, che hanno vinto nella categoria under 35 del Premio italiano di Architettura.
Premio alla carriera all’architetto e fondatore di Lotus international Pierluigi Nicolin
“Il Premio alla carriera a Pierluigi Nicolin rappresenta un importante e doveroso riconoscimento all’incessante lavoro di critica, docenza universitaria, ricerca e cura editoriale sull’architettura italiana e internazionale che Nicolin ha portato avanti per oltre cinquant’anni”, ha commentato Stefano Boeri, ricordando anche la collaborazione di lungo corso del progettista con Triennale Milano. Un rapporto che “si è concretizzato attraverso una intensa attività di curatela e programmazione di progetti e mostre, tra cui la 17ª Esposizione Internazionale con Le città immaginate (1987) e la mostra Le città del mondo e il futuro della metropoli (1988), o ancora con l’assegnazione nel 2003 della Medaglia d’oro dell’architettura italiana, premio istituito da Triennale, che gli fu attribuito nella sezione dedicata alla critica”. Come già reso noto, inoltre, dal 2026 proprio Triennale Milano diventerà editore della rivista Lotus. Classe 1941, Nicolin è stato Professore Ordinario di Composizione Architettonica alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, oltre che socio fondatore della Gregotti Associati. Dal 1978 guida lo Studio Nicolin, a Milano, portando avanti in parallelo l’attività pubblicistica ed editoriale con la sua rivista.
Menzioni e segnalazioni del Premio italiano di Architettura 2024
Non riserva grosse sorprese, infine, la lista dei progetti che hanno ottenuto la menzione d’onore in questa edizione del premio. Si tratta di BALANCE ARCHITETTURA, con Bicocca Superlab (Milano, 2022), dello studio Carlana Mezzalira Pentimalli, con la Biblioteca civica di Bressanone (2022), e di Luciano Pia con The Heat Garden (Torino, 2022).
Sono poi stati oggetto di segnalazione lo studio Mario Cucinella Architects, per la Chiesa di Santa Maria Goretti (Mormanno, 2021); il gruppo STARTT per l’allestimento al Museo Archeologico Oliveriano (Pesaro, 2022); lo studio HPO per l’intervento Uccellaccio (Ripa teatina, Chieti, 2023), ovvero una delle cosiddette “attivazioni” promosse contestualmente al Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2023. Segnalati anche la valorizzazione del Centro Piacentiniano (Bergamo, 2018) di Gianluca Gelmini, Mariola Peretti, Luigino Pirola, Simone Zenoni, Elena Franchioni e Carlo Peretti; FGF Building (Seoul, Corea del Sud) di andreacaputo.com e B22 dell’architetto Stefano Tropea con Carlo Venegoni (SON Cascina San Carlo, Milano, 2022).
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati