Il metrò in fondo al mare. Pronta a Napoli la spettacolare stazione San Pasquale

Realizzata da Webuild, gruppo leader nel settore delle costruzioni e dell'ingegneria civile, la stazione San Pasquale sulla Linea 6 della metropolitana di Napoli è stata inaugurata oggi. Ad attendere i viaggiatori sono gli spazi disegnati dall’architetto Boris Podrecca, che evocano il relitto di un’imbarcazione nelle profondità marine

L’estate 2024 sarà la prima di piena operatività per la Linea 6 della metropolitana di Napoli. A partire dal mese di luglio diventa infatti possibile spostarsi con il trasporto pubblico sotterraneo dal quartiere di Fuorigrotta (ovvero dalla stazione Mostra d’Oltremare, in cui è presente l’interscambio con la ferrovia Cumana) fino alla centralissima Piazza Municipio (con interscambio con la Linea 1, che dal Vomero arriva alla Stazione di Napoli Centrale e, tra non troppo, fino all’Aeroporto Internazionale di Capodichino). 
Un risultato atteso da tempo dal capoluogo campano che “rappresenta un grande tassello per la mobilità della nostra città”, come ha evidenziato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, durante un recente sopralluogo in uno dei cantieri. Otto fermate – Mostra, Augusto, Lala, Mergellina (con interscambio con la Linea 2), Arco Mirelli, San Pasquale, Chiaia, Municipio – scandiscono i circa 5,5 chilometri della tratta a doppio binario.

A Napoli cresce il circuito pubblico delle Stazioni dell’Arte

Ambiziosa opera infrastrutturale, la Linea 6 si inserisce nel circuito delle Stazioni dell’Arte, il piano di rigenerazione dello spazio pubblico partenopeo concepito già nella metà degli Anni Novanta dal critico d’arte Achille Bonito Oliva. Alla base del progetto si colloca la peculiare combinazione tra arte design e architettura che ha sottratto le stazioni metropolitane cittadine a un destino di anonimo funzionalismo. Anziché “non luoghi”, destinati a rapidi passaggi quotidiani, da oltre due decenni le Stazioni dell’Arte di Napoli formano una sorprendente rete di spazi espositivi ipogei, tutti fortemente caratterizzati e riconoscibili. Un cambio di paradigma che ha promosso una rivoluzione concettuale e tecnica, dando vita a un “museo obbligatorio”, per attingere alla definizione dello stesso Bonito Oliva. Come già avvenuto con gli storici precedenti – dalla pluripremiata Toledo a Museo, passando per Università e Dante sulla Linea 1 – architetti e artisti contemporanei di fama internazionale hanno contribuito a disegnare un percorso museale sotterraneo anche con le nuove stazioni della Linea 6, riqualificando inoltre le aree in superficie che in molti casi sono state trasformate in isole pedonali o nuove piazze e arricchite con spazi verdi, nuovi arredi e opere d’arte. Lo testimonia anche il progetto della stazione San Pasquale che, oltre ad impreziosire il patrimonio artistico underground metropolitano di Napoli, ha visto anche la riqualificazione della pizza in superficie che da parcheggio è stata trasformata in un nuovo e accogliente luogo di incontro con panchine e spazi verdi, a beneficio dei cittadini e dei turisti.

L’architetto Boris Podrecca racconta la stazione San Pasquale sulla Linea 6

Al suo debutto professionale a Napoli, l’architetto e professore universitario Boris Podrecca (Belgrado, 1940) non nasconde la soddisfazione per la realizzazione della stazione San Pasquale. “Sono molto contento del risultato finale”, spiega ad Artribune dalla sua Vienna, “il mio progetto è stato realizzato con grande cura e affetto”, prosegue. La costruzione si deve a Webuild – società leader per il settore delle costruzioni e dell’ingegneria civile presente nell’area metropolitana partenopea fin dagli anni Ottanta – che ha agito in consorzio con la Moccia Irme per conto di Hitachi Rail STS e del Comune di Napoli. A Webuild si devono 14 stazioni della metropolitana di Napoli; tra queste dieci sono da anni in esercizio sulla Linea 1, incluse le celebri Stazioni dell’Arte Toledo, Università, Dante, Museo. Attualmente Webuild è impegnata anche nella realizzazione della stazione Capodichino (Linea 1), che garantirà un collegamento diretto tra l’aeroporto internazionale e il centro della città e nella costruzione della Bretella di Monte Sant’Angelo, conosciuta anche come Linea 7, dove sta portando avanti i lavori della stazione di Monte Sant’Angelo, la cui apertura al pubblico è prevista a settembre, e di Parco San Paolo. È spettato proprio ai tecnici e alle maestranze del gruppo concretizzare l’idea di “una vertiginosa discesa a mare” elaborata da Podrecca per la nuova stazione. Un’immagine restituita attraverso una struttura in calcestruzzo armato lunga 100 metri e alta 35 metri, distribuita su cinque livelli. 

Nel complesso il progetto si basa su un concept consapevole della storia e dell’identità del sito di intervento, denso di memorie e suggestioni marine, ma nello stesso tempo fortemente ancorato alla dimensione contemporanea. Un impianto, dunque, privo di derive nostalgiche. “Ho lavorato in un contesto molto carismatico come quello di Mergellina: si vedono il mare, il Vesuvio, Chiaia. E proprio per questo non ho voluto fare un semplice scavo da riempire a posteriori con opere d’arte”, spiega Podrecca che nell’arco della sua prolifica carriera ha progettato e realizzato più di quaranta piazze in città europee e in Cina, oltre ad altri interventi. “Ho puntato su un’osmosi tra architettura e arte, con quest’ultima che contribuisce a spiegare agli utenti che ci troviamo davvero sott’acqua, ovvero al di sotto del livello del mare”. Accanto allo studio dei percorsi interni, necessario per assicurare piena efficienza alla mobilità degli utenti, Podrecca ha scelto di assegnare alla stazione un chiaro intento informativo. “Teatro, mostre, eventi: scendendo verso quella che ho immaginato come una piazza urbana underground si riceve la fondamentale ‘first information’ su tutte le iniziative culturali in città e nella sua provincia, da approfondire all’occorrenza”, precisa ancora. Il riferimento è alla cosiddetta “rete metallica telematica” che, priva di vincoli perimetrali, suggerisce la forma della vela ellittica di un’imbarcazione. Dai monitor disposti su tale struttura saranno veicolate informazioni di interesse collettivo.

Stazione San Pasquale a Napoli, Courtesy Webuild
Stazione San Pasquale a Napoli, Courtesy Webuild

Le opere dell’artista austriaco Peter Kogler nella stazione di Podrecca

Intraprendendo la discesa verso la banchina, si incontra un compatto volume – destinato agli impianti tecnici – rivestito in acciaio corten. Un materiale che richiama cromatica la ruggine, attraverso il quale si intende dare evidenza alla metafora di un antico vascello posato nelle profondità marine dopo chissà quali peregrinazioni. Un’immagine enfatizzata dall’adozione di corpi illuminanti di forma circolare, a loro volta evocativi degli oblò. In coerenza con la storia delle Stazione dell’Arte, immancabile è il contributo di un autore della nostra epoca. “L’arte come un passepartout tipico del luogo”, dichiara Podrecca, che nel progetto della stazione San Pasquale ha coinvolto l’artista austriaco Peter Kogler. Tra i pionieri della digital art, ha tradotto la volontà dell’architetto di inserire nell’hub metropolitano una combinazione di forme astratte realizzando monumentali pannelli in tre distinte declinazioni di blu, collocati a ridosso dei corpi scala. Una presenza dall’impronta decisa e dinamica, che rafforza la condizione di “immersione” nel mare. Nel complesso, nella stazione San Pasquale Podrecca ha scelto di prendere le distanze da ogni possibile forma di maquillage o di abbellimento di carattere puramente estetico, rivendicando per i livelli interrati un approccio astratto, un’anima tecnologica e una valenza comunicativa, attitudine questa capace di attivare una connessione continua con il ritmo della città. E il risultato finale dimostra come sia possibile costruire secondo bellezza.

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L’intervista all’architetto Boris Podrecca è stata raccolta da Valentina Silvestrini

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